giovedì 18 novembre 2010

Comunicato del comitato "Salviamo il Marini e la Sanità sabina-reatina"

riceviamo e pubblichiamo dal comitato
 "Salviamo il Marini e la Sanità sabina-reatina"

Comunicato stampa
Il Comitato “Salviamo il Marini e la sanità Sabina-reatina” considerato che la rassegna stampa ha messo in second’ordine (se non ignorato) il nostro ruolo propulsivo, intende chiarire qual è la propria posizione per evitare facili strumentalizzazioni e battaglie che non ci appartengono. E’ anche da stigmatizzare l’aspetto personalistico e di parte che emerge da alcune dichiarazioni fatte ai vari giornali. Riteniamo giusto, opportuno e doveroso “dare a Cesare quello che è di Cesare”.

Il Comitato esprime ampia soddisfazione per il lavoro svolto e per i risultati di partecipazione raggiunti, mai visti in tutta la Provincia per simili eventi, e ringrazia con il cuore la gente, le associazioni, i comitati, i sindacati, le parti sociali i partiti e gli amministratori  locali, provinciali e regionali che hanno aderito alla grande mobilitazione contro la chiusura dell’ospedale Marzio Marini.
Un ringraziamento va anche alle forze dell’ordine che hanno vigilato sulla correttezza della manifestazione, insieme a noi.

"Andremo via dal Lazio solo se ci cacciano togliendoci l'ospedale"

Magliano in Umbria andrà, ma solo se la cacciano. La strategia del sindaco, Alfredo Graziani, è resa ancor più chiara, all'indomani del voto per il referendum, dalle dichiarazioni rilasciate ai giornali. «Noi presenteremo un documento alla Regione in cui chiederemo per l'ospedale Marini un pronto soccorso con medici, 22 posti per acuti, Day Surgery, Day Hospital, dialisi, terapia del dolore, postazione 118 e attività ambulatoriale - ha spiegato Graziani a "Il Tempo" - Se ci toglieranno l'ospedale, saranno loro a cacciarci dal Lazio. Certo, ci sono molte altre ragioni, ma l'ospedale è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sarà comunque sufficiente accettare te nostre ragionevoli proposte per farci revocare la delibera del referendum».
Stessa musica con i i tecnici della segreteria dell'assessore regionale alla Salute, Alessandro Moretti e Azzurra Schiavi, apparsi ieri in un "Marini" con i reparti in funzione. «Allora andate in Umbria? Mi hanno chiesto - ha raccontato il sindaco a "Il Messaggero" - e io ho detto che è la Regione a costringerci, ma che se il nostro ospedale sarà salvato ritireremo la delibera». L'ispezione è avvenuta in anticipo sulla data prevista, ma - conoscendo ormai le abitudini da consumata sindacalista della Polverini - c'era da aspettarselo. Basta far mente locale per comprendere la strategia "mediatica" della presidente della Regione: smorzare gli effetti delle proteste.

mercoledì 17 novembre 2010

Magliano vota per il referendum per passare in Umbria. "Anche gli altri sabini facciano lo stesso"

Foto di Andrea Ballanti
Rinnovamento democratico contesta la "tempistica" della proposta: si rischia di perder di vista la lotta in difesa del "Marzio Marini"

"Volete che il territorio del Comune di Magliano Sabina sia separato dalla Regione Lazio per entrar a far parte integralmente nelle Regione Umbria?". E' questo il quesito referendario per abbandonare la regione che il consiglio comunale di Magliano Sabina ha approvato questa sera, nella seduta tenutasi al Teatro Manlio, con voto a maggioranza. L'opposizione di Rinnovamento democratico si è astenuta.
 
L'avvocato Emanuele Vespaziani - con supplente l'avvocato Angela Boncompagni - è stato quindi delegato a presentare la richiesta di referendum popolare alla cancelleria della Corte di Cassazione. La proposta è stata illustrata dal sindaco Alfredo Graziani a partire da un'approfondita e documentata base storica. Magliano Sabina appartiene culturalmente e storicamente all'Umbria. Tornarci sarebbe null'altro che "naturale". L'argomentazione di base - logica - è poi quella che se Magliano sarà costretta a servirsi della sanità ternana, è più corretto paghi l'Irap all'Umbria. «Ci stanno cacciando dal Lazio» ha detto l'assessore Antonello Ruggeri riferendosi al trattamento riservato ai Maglianesi per ospedale ed altro dalla Regione. Ed ha invitato i sindaci che hanno manifestato la loro solidarietà a Magliano ad indire anch'essi un analogo referendum. Anzi, di più, ha esortato il presidente della Provincia Fabio Melilli a dar seguito all'annuncio fatto proprio a Magliano durante il consiglio provinciale straordinario di una possibile "secessione" di tutto il Reatino in Umbria.

La tempistica sull'indizione del referendum non è parsa però "azzeccata" al segretario Pd e consigliere di Rinnovamento Democratico, Francesco Di Basilio. Il rischio è perdere di vista l'obiettivo: difendere l'ospedale. La preoccupazione è come poi coinvolgere Collevecchio, Stimigliano, Fara e gli altri centri della Sabina a difesa del "Marini" se si parla di passare all'Umbria? «Se facciamo una fuga d'avanti da soli - ha osservato - rischiamo di non esser compresi». Meglio sarebbe stato aspettare tanto che per il "Marini" non ci sia - malauguratamente - più nulla da fare (ma Di Basilio ha detto di aver visto uno "spiraglio" nella visita di stamane), quanto coinvolgere tutto il distretto Mirtense e la Provincia di Rieti.
 
Francesco Urbanetti (capogruppo di Rinnovamento democratico) ha sottolineato come nella lotta a difesa dell'ospedale "Marzio Marini" - in particolare alla manifestazione di sabato sulla Flaminia, ma anche al consiglio provinciale e all'assemblea dei sindaci - si sia schierata la Bassa Sabina. Altre perplessità sono state sollevate da Orsini e Pagani, in particolare circa la marginalità che rischierebbe Magliano in Umbria, cui è stato contrapposto dai banchi della maggioranza la constatazione dell'atteggiamento dispotico della Regione Lazio che toglie alle comunità più deboli per dare di più a quelle più forti (chiusura dell'ospedale, chiusura delle scuole, aumento delle tasse). "Sia la comunità a decidere".

Polverini gioca di anticipo: l'ispezione al "Marini" fatta questa mattina, due ore per il sopralluogo

I giornali annunciano che arriveranno gli ispettori al "Marzio Marini" la prossima settimana? La Polverini anticipa i tempi e li manda oggi. Si potrebbe sospettare questo, visti i precedenti. Ma inutile far dietrologie. Un rapido passaparola e un gruppo di rappresentanti del Comitato stamattina è accorso all'ospedale per assistere all'ispezione. C'erano anche quelli di Magliano Democratica, che ne hanno fatto questo succinto resoconto. «Si è svolta stamattina, quasi a sorpresa data la comunicazione ricevuta dal sindaco Graziani nella serata di ieri, la tanto attesa visita dei tecnici inviati dalla Polverini per analizzare la struttura ospedaliera del Marzio Marini di Magliano. Un visita durata circa 2 ore in cui, alla presenza del sindaco, di Francesco Urbanetti capogruppo di Rinnovamento Democratico e di alcuni rappresentanti del Comitato "Salviamo il Marini", i tecnici hanno avuto modo di visitare anche le sale operatorie da poco inaugurate e tutti i reparti dell'ospedale. Buona la prima impressione, stando alle parole di chi era presente». E' apparsa pure, a fine dei giochi, anche la consigliera regionale Lidia Nobili (Pdl).

Arrivano gli ispettori della Polverini

La prossima settimana sarà quella buona. I tecnici inviati dalla presidente della Regione, Renata Polverini, per ispezionare l'ospedale "Marzio Marini", dovrebbero arrivare a Magliano tra il 22 e il 27 novembre. La notizia è riportata da "Il Messaggero" di stamattina.

martedì 16 novembre 2010

I ragionieri della Regione si sono sbagliati: il "Marini" è in attivo

Dai conteggi per preparare un ricorso al Tar che potrebbe addirittura mettere in ginocchio il piano di rientro della Polverini. Manifestazione "curiosamente" ignorata dalla Rai

Colpo di scena, ma neanche tanto. I "ragionieri" della Regione si sono sbagliati. I conti sono stati anticipati oggi dal "Corriere di Rieti". Un errore letale per il "Marzio Marini", che però potrebbe costar caro alla Polverini ed al tanto sbandierato "piano di rientro". Se il Tar darà ragione a Magliano qualora ritenesse di far ricorso sulla base di questi conteggi, potrebbe vacillare la legittimità di tutta la manovra della governatrice e mandar a carte quarantotto tutto il bilancio regionale.
Il gioco è grosso, Polverini lo sa ed è risaputo che sia "arrabbiata" con i maglianesi e ne tema la pubblicizzazione proteste. Quei cittadini che assieme a tutta la Sabina sono scesi sulla Flaminia a migliaia e che è stata - curiosamente - ignorata dal telegiornale del servizio pubblico. Eppure c'erano tutti gli ingredienti: una Statale bloccata per quattro ore, una folla incredibile di persone che manifestava e nella cornice tematica del momento: il piano di rientro firmato dalla Polverini.
Un piano che, però, il Comune di Magliano si accinge a dimostrare si basa su calcoli errati. Ed è bastato mettere a confronto due colonne, da un lato le voci attive e dall'altro quelle passive. "A fare somma nella prima colonna - scrive Sara Pandolfi - i ticket versati dagli utenti e i drg (acronimo di Diagnosis Related Groups) regionali, ovvero la retribuzione che l'ospedale riceve dalla Pisana per l'attività di cura, che dal '95 paga gli interventi non più «a pie' di lista», cioè base alle giornate di degenza, ma «a prestazione» basandosi su una stima predefinita del costo. Nella seconda colonna, invece, i costi di gestione, dagli stipendi del personale medico e paramedico, ai medicinali, ai trasporti in ambulanza solo per fare alcuni esempi. Secondo tale resoconto il Marini produrrebbe un attivo di circa 1 milione e 167mila euro".
Frattanto, comunque vadano le cose, domani alle 17 al teatro Manlio (in diretta su Mep Radio), il consiglio comunale dovrà pronunciarsi sull'avviamento delle procedure tecnico-amministrative per indire un referendum popolare per l'aggregazione del Comune di Magliano Sabina alla Regione Umbria. Un passo importante, "una strada già tracciata", che richiederà tempi lunghi e ampia condivisione da parte della popolazione. Il presidente della Provincia Melilli non si è mostrato entusiasta di fronte a questa fuga in avanti, preferirebbe che una scelta concertata nel quadro di una strategia provinciale di fronte al nuovo assetto che riceverà Roma a seguito delle riforme istituzionali in corso.

domenica 14 novembre 2010

Manifestazione per l'ospedale e referendum per l'Umbria

Il sindaco Graziani: "Come nel 1991 porteremo a casa la vittoria"



Melilli: "Magliano in Umbria? Una fuga in avanti. Aspettiamo per valutare se andarci tutti"





Video di Magliano Democratica

sabato 13 novembre 2010

In migliaia hanno bloccato la Flaminia per difendere l'ospedale della Bassa Sabina

(Foto di Andrea Ballanti)

Oggi marcia in difesa del "Marini". Mercoledì primo consiglio comunale per passare in Umbria

Oggi dalle 14 in poi cittadini, sindaci, amministratori comunali e provinciali, sindacati, associazioni di categoria e di volontariato e partiti della Provincia di Rieti saranno protagonisti di una manifestazione pacifica che si svolgerà lungo la Statale Flaminia. Una marcia  che terminerà di fronte al casello dell'A1 – senza blocchi al traffico – dove sono previsti vari interventi contro il piano di riordino della sanità laziale che riduce di molto i servizi del “Marzio Marini”. Mercoledì il consiglio comunale è stato convocato in seduta straordinaria (ore 17, Teatro Manlio) dal sindaco, Alfredo Graziani, sul seguente ordine del giorno: avviamento procedure tecnico-amministrative per indizione referendum popolare ai sensi dell'art. 132 della Costituzione, secondo le previsioni della legge 25-05-1970 n°352, per aggregazione del Comune di Magliano Sabina alla Regione Umbria e ordine del giorno per la rimodulazione proposta di riordino Piano sanitario Regionale sul "Marini". Ha fatto scalpore, la scelta del sindaco, di accelerare le procedure di passaggio verso l'Umbria. Ma non si tratta di nulla di imprevisto, ampiamente annunciato da tempo e - fino a prova contraria - che aveva ricevuto addirittura una benedizione dal Consiglio provinciale straordinario tenutosi a Magliano. A leggere con attenzione, però, l'ordine del giorno non contempla ancora la richiesta di referendum. Ma bisognerà attendere la predisposizione della proposta di deliberazione da parte degli uffici comunali per comprendere la tempistica. Di certo c'è che questa sarà una mobilitazione parallela a quella in corso per difendere il "Marini": Graziani ha annunciato anche una pubblica assemblea alla quale saranno invitati tutti gli esponenti politici della Provincia e della Regione per sottoscrivere quanto approvato dal Consiglio Comunale di Magliano in difesa del "Marini" per verificarne il reale sostegno.

giovedì 11 novembre 2010

Pd a Collevecchio: "Chiudere il Marini è un danno per tutti". Ok dalla prefettura alla manifestazione di sabato

Straordinaria mobilitazione per la sfilata che si terrà tra Francellini e il casello dell'Autostrada del Sole. Anche la Uil segnala che i tagli faranno spendere di più la Regione. Rdb proclama sciopero regionale della sanità per domani

Si è tenuto ieri sera a Collevecchio un incontro su scuola e sanità organizzato dal Pd. Ed ovviamente si è parlato del "Marzio Marini", la cui sostanziale chiusura produrrà effetti a catena. Alcuni, e non ci vorrebbe tanto, a dir poco "imprevisti" dai vertici regionali. «Anche la continuità dei servizi assistenziali sanitari - ha infatti osservato Augusto Battaglia (riprendiamo in questo post i passaggi salienti delle dichiarazioni raccolte da "Magliano Democratica"), responsabile servizi sociali Pd - non potrà funzionare se proprio in queste provincie vengono a mancare le strutture ospedaliere. E come se non bastasse, cosa ancor più grave, con questo sistema c'è anche il rischio di alimentare la mobilità passiva verso altre regioni a noi limitrofe creando così un profondo disagio economico per la regione Lazio; i cittadini si ritroveranno a pagare tasse in questa regione non usufruendo dei servizi e anzi pagando prestazioni sanitarie in altre regioni». Battaglia si è detto amareggiato per la decisione della Polverini di mettere il ticket sui disabili, mentre poi si preoccupa di aiutare Califano in difficoltà economiche.
Alfredo Graziani, sindaco di Magliano, stando sempre alla sintesi che ne offre "Magliano Democratica", ha sostenuto che la Bonino con grande responsabilità quando è venuta a Magliano non ha dato facili rassicurazioni, a differenza della visita della Polverini e delle sue promesse non mantenute. «Credo che una stretta di mano valga quanto una firma su un pezzo di carta e mi sento ora di dire che la Polverini si sia dimostrata una persona inaffidabile», sono le parole attribuitegli dal sito democratico.
Tonino Pietrantoni, segretario provinciale CGIL: «Dobbiamo reagire tutti insieme senza lasciare solo Magliano nella lotta. C'è ancora qualche sindaco della zona interna della bassa sabina che ancora non ha ben compreso il reale problema derivante dalla chiusura del Marini». «Davanti alla questione dell'ospedale di Magliano - ha confermato Carlo Grappa, sindaco di Collevecchio - qualche sindaco della provincia sembra proprio fregarsene, come se la questione fosse solo nostra. Siamo una provincia vasta dove però non c'è una forte unione purtroppo. Ci sono ancora molti sindaci che continuano a portare solidarietà a Graziani quando questi sono stati i primi ad appoggiare in campagna elettorale chi gli sta togliendo la dignità di essere provincia».
Mario Perilli, consigliere regionale Pd, durante l'incontro di Collevecchio, cui era presente anche il primo cittadino di Magliano Sabina: «Mi rivolgo a Graziani, se vuoi ti mando lo stenografico dell'ultimo consiglio regionale, dico questo perchè non si può dire una cosa a Roma e una diversa poi a Magliano. E questo è il caso di qualche consigliere del centrodestra che vuole fare l'ultras della Polverini. A questi dico che dovrebbe avere il coraggio di essere ultras sempre e non solo al di là del raccordo anulare. Per la sanità basterebbe una semplice mossa del Governo per sistemare la situazione: basterebbe che il Governo dia al Lazio i 5 miliardi di cui siamo creditori e tutto si sistemerebbe».
Stamattina "Il Messaggero" pubblica anche la presa di posizione della Uil provinciale, per bocca di Marino Formichetti della Fpl: «La chiusura dell'ospedale di Magliano spingerà ancora di più quelle popolazioni non verso Civita Castellana come finge di credere la Polverini, bensì verso l'ospedale di Terni con conseguente aumento della mobilità passiva extraregionale e, quindi, del deficit della Regione Lazio».
Frattanto è sempre notizia dei giornali di oggi che alla manifestazione in programma per sabato alle 14 è stato dato il via libera del comitato provinciale per la sicurezza pubblica. Ci sarà qualche attenzione in più per l'ordine pubblico, ma dal comitato organizzatore (omonimo, ma distinto da questo blog) arriva la rassicurazione: "la manifestazione ha un carattere puramente pacifico".Organizzato pure un servizio navette da ospedale, viale XIII giugno e via della Circonvallazione in direzione della valle dove si terrà la sfilata. Annunciata una partecipazione massiccia di associazioni, sindacati, cittadini, enti locali e partiti. Forse quello più in imbarazzo potrebbe essere il Pdl, ma basti la considerazione che se può correggere un errore fatto dalla Polverini non ne avrà che da portarne merito. L'Udc provinciale, che pur in Regione appoggia la presidente che ha firmato l'operazione "ammazza Marini", ha dato - secondo "Il Messaggero" - una risposta positiva alla manifestazione. Domani sciopero in tutto il Lazio della Rdb/USB Sanità contro il piano Polverini.

martedì 9 novembre 2010

Vertice in Prefettura per la manifestazione sulla Flaminia. I pensionati e invalidi si mobilitano

La manifestazione promossa dal comitato "Salviamo il Marini e la sanità sabina" (omonimo, ma distinto da questo blog) ha richiamato - come normale - l'attenzione della Prefettura di Rieti. Si terrà domani al palazzo del Governo di Rieti una seduta del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica avente per oggetto la manifestazione che prevede lo spostamento di numerose persone sul tracciato tra Francellini e l'uscita dell'A1. Si tratta in pratica della statale Flaminia. «Sono certo che sarà una manifestazione estremamente pacifica - ha detto il sindaco Graziani a "Il Messaggero" - ma avrà un senso forte, perch nessuno può negare ai maglianesi il proprio diritto e dovere di esprimere il dissenso nei confronti di una scelta assurda».
I pensionati e gli invalidi civili di Selci - riferisce poi il "Corriere di Rieti" -  dicono di scrivere oltre che a loro a nome anche per conto di tutte quelle persone che si trovano nell'impossibilità di compiere grandi spostamenti per difficoltà sia motorie sia di locomozione, per raggiungere le più distanti strutture ospedaliere indicate dal decreto regionale per la riorganizzazione della sanità di cui i cittadini dovrebbero servirsi in sostituzione del Marini. «Facciamo presente ai sopraccitati responsabili della sanità - si legge nella missiva - che oltre alla raccolta delle firme già attive presso la struttura (quella avviata dal comitato "Salviamo il Marini", ndr) in caso di chiusura o soppressione siamo intenzionati a costituirci parte civile chiedendo i danni morali e materiali».

venerdì 5 novembre 2010

Il 13 novembre alle ore 14 marcia da Francellini al casello dell'A1


Rodano (Idv): "Il piano sanitario punisce i più deboli. Usiamo i letti disponibili per rendere meno iniquo il riordino"

La Polverini? Ha agito contro le province, cioè i più deboli. Ma è in tempo per recuperare: ridistribuisca i posti letto ancora a disposizione per riequilibrare l'offerta ospedaliera. Parola di Giulia Rodano, dell'Italia dei valori e vicepresidente della commissione Sanità alla Regione. Il piano sanitario salva Roma e punisce tutti gli altri. «Le scelte del commissario Polverini non sono state tecniche ma politiche - osserva la Rodano - Ecco perché le proteste contro il piano sono state così vaste e prolungate. Il centrosinistra in cinque anni aveva tagliato 2200 posti letto a Roma, 400 nella provincia di Roma, 180 nelle altre province. Il piano Polverini, in un solo anno, chiude ulteriori 2200 posti nelle province e 600 a Roma. E' una scelta iniqua e sbagliata, una resa incondizionata alle contraddizioni strutturali del sistema e ai poteri forti presenti nella sanità, sia privata che pubblica».
«La Polverini ha fatto una scelta diversa - prosegue Rodano in un comunicato - dettata, come è noto, dalle quattro macroaree: punire le province. Dopo il suo piano, la Asl Rm E avrà un indice posti letto/abitanti pari a 9,95/1000, la Rm F ha 0,83/1000: il decreto prevede che le due asl confluiscano in un'unica macroaerea. Ma i pazienti della Rm F, ovvero di Bracciano, Civitavecchia, Cerveteri non possono raggiungere facilmente le strutture della Rm E. Lo stesso vale nelle altre province: dove andranno i pazienti di Magliano Sabina o di Montefiascone? Viterbo, Rieti e Roma sono lontane: chi risponderà alle loro domande di salute?».
La proposta dell'esponente regionale dell'Idv si muove su un altro piano. «Persino all'interno della logica miope del Patto per la Salute - continua - sarebbe stata possibile, così come è stata possibile in passato, una logica diversa: adeguare le strutture, le sale operatorie, gli ambulatori, e far girare le equipe mediche, cercando di assicurare a tutti i cittadini del Lazio una risposta. Si poteva verificare la qualita' e l'appropriatezza dei servizi e delle prestazioni, dei pubblici e dei privati, e lì intervenire: basti pensare, ad esempio, ai parti cesarei». «Purtroppo - conclude Rodano - si è scelta la via più semplice: tutelare i forti e punirei più deboli, ovvero i cittadini delle province. Tuttavia,continuiamo a chiedere che la Polverini ridiscuta il piano di riordino ospedaliero: ci sono ancora 600 posti letto a disposizione per riequilibrare l'offerta e rendere meno iniqua questa assurda riorganizzazione ospedaliera».

Magliano si prepara a scendere sulla Flaminia con tutta la Sabina. Prosegue la raccolta firme

Magliano Sabina si prepara a tornare sulla Flaminia. Sì, esattamente come accadde del 1991, quando il corteo giunse all'A1. Anche allora la volontà della Regione era quella di imporre una decisione assurda e antidemocratica alla comunità maglianese - una discarica provinciale alla Fornace - e la gente scese letteralmente in strada. Accadrà lo stesso questa volta, ma con una variante: a manifestare per salvare il "Marzio Marini", condannato da scelte ad una riconversione che ne comporterà la morte, sono invitati tutti i residenti in Sabina. Una popolazione che potenzialmente arriva oltre le 30 mila persone. A promuovere la manifestazione il comitato "Salviamo il Marini" (omonimo di questo blog, ma distinto).
«E' indispensabile - hanno sottolineato i referenti del comitato a "Il Messaggero" - che tutta la Bassa Sabina aderisca a questa forma di protesta pacifica, ma incisiva. Magliano e i Comuni della conferenza della Bassa Sabina non si arrendono a una scelta che ci nega il diritto alla salute». Il blocco della Flaminia e, di conseguenza dell'autostrada, - sempre secondo "Il Messaggero" - potrebbe concretizzarsi nel giro di tre settimane. Leonardo Ranalli sul "Corriere di Rieti" scrive di una data per la marcia a sabato 13 novembre. Frattanto sempre lo stesso giornale informa che la raccolta di firme "certificate" è arrivata a quota mille. Domani e dopodomani i banchetti si spostano alla festa dell'olio e del vino novello. Il Pd intanto, dopo Stimigliano, mercoledì organizzerà un incontro a difesa della sanità della Sabina a Collevecchio con l'ex assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, il consigliere regionale Mario Perilli, Anna Maria Massimi, il segretario provinciale Vincenzo Lodovisi e il sindaco Carlo Grappa.

giovedì 4 novembre 2010

Nobili (Pdl): "A Magliano e Amatrice posti letto di Rsa o lungodegenza"

«Sul Dea di II livello il commissario Renata Polverini - è la risposta alle affermazioni di Perilli (Pd), rilasciare all'indomani del consiglio regionale, da parte del consigliere regionale Pdl Lidia Nobili -  ha ribadito in più occasioni e non ultimo, in risposta ad un mio specifico intervento ieri in aula durante il Consiglio, che la Regione sta lavorando per dotare ogni provincia di una struttura d'emergenza di livello superiore compreso Rieti che pure, attualmente, non ha i numeri per ottenerlo». «Mentre trovo incredibile - ha continuato la Nobili in un comunicato - come il consigliere Perilli, che dovrebbe avere una certa dimestichezza con il Piano sanitario per averlo letto più volte, continui ad affermare che in provincia di Rieti si è agito soltanto apportando tagli di posti letto. Ricordo al consigliere Perilli che nel nostro territorio sono previsti posti letto di Rsa o lungodegenza nei presidi di Magliano e Amatrice, mentre risultano già assegnati al De Lellis sedici posti letto di riabilitazione».
«Infine - conclude Nobili - è bene evidenziare al consigliere Perilli che continua a lamentare da parte del commissario Polverini l'adozione di una posizione rigida e penalizzante per le strutture sanitarie del reatino, che la stessa ha annunciato l'adozione di ulteriori verifiche sui dati forniti dai sindaci dei comuni interessati alla riorganizzazione della rete ospedaliera che culmineranno con  sopralluoghi accurati sulle strutture poste sotto osservazione, da parte dei tecnici che stanno lavorando al Piano».

Perilli: "Ci hanno detto di far riferimento a Roma. Magliano? Una Rsa". Ugl: Angeloni candidato direttore sanitario Asl

«Dopo aver domandato al presidente di lasciare margini per il nostro territorio, considerando la bassa spesa gestionale della Asl locale (in proporzione alle altre della regione), escludendo Rieti dal piano delle macroaree, mi sono trovato davanti una sorta di muro con il vicepresidente Ciocchetti che mi diceva che nella nostra provincia dovevamo essere contenti vista la qualità degli ospedali di Roma Nord che rientrano nella nostra area». E' il racconto che fa oggi Mario Perilli, consigliere regionale del Pd della seduta straordinaria di ieri alla Pisana sul tema della sanità.
«A niente o poco - continua l'esponente democratico - è servito chiarire che, oltre agli oggettivi disagi, i territori della cintura marginale della provincia non si rivolgeranno ai servizi della capitale, ma a quelli di città confinanti che sono in altre regioni. Ma del resto la stessa Polverini ha poi detto che su Roma non vuole fare interventi netti, così come invece ha fatto in provincia,  e quindi è difficile aspettarsi aperture in questo senso. Durante la seduta il presidente ha anche esplicitato chiaramente che Rieti sarà l'unica provincia a non avere il Dea di secondo livello e ha fatto capire, e neanche troppo velatamente, che l'ospedale di Magliano è destinato a diventare una Rsa».
Intanto è stato reso noti fuori il nome del candidato per il posto di direttore sanitario della Asl Rieti avanzata dalla Ugl, sindacato di cui è stata leader nazionale la Polverini. Si tratta di Maurizio Angeloni, segretario provinciale Ugl medici nonché commissario Ugl medici della Toscana. La Ugl lo inserisce nel novero dei «professionisti che non siano mossi da ambizioni di carriera o da interessi personali, bensì da vero spirito di servizio». «Onde evitare polemiche strumentali - precisa l'Ugl - che tale proposta scaturisce unicamente dalla constatazione che Angeloni, oltre alla titolarità richiesta dal contratto collettivo nazionale, possiede l'esperienza di studi e la professionalità necessarie a supportare il processo di rinnovamento della nostra Azienda sanitaria verso i livelli richiesti dalla popolazione e dal territorio».

Si intravede uno spiraglio per salvare il "Marini". Ma Magliano resta pronta a ricorrere al Tar

Tutti i quotidiani della regione oggi parlano di "spiragli" sul piano sanitario. Come dire che non tutto sarebbe perduto. Antonio Cicchetti (Pdl), come riporta il "Corriere di Rieti", ha detto: «Per quanto riguarda il nosocomio di Magliano Sabina, nel rispetto delle normative, che non sono mai state, affrontate in precedenza, ci sono margini per mantenere i presidi efficienti per l'intero territorio e non certo per penalizzarlo».
Se a Roma accadeva questo durante il consiglio regionale, a Magliano in parallelo sul palco del Teatro Manlio erano saliti 40 mila cittadini. La metafora, suggestiva per quanto paradossalmente vera, è offerta da "Il Messaggero". «Chiudere l'ospedale - ha detto il sindaco di Collevecchio, Carlo Grappa - significa chiudere la nostra provincia» Infatti erano presenti i sindaci di quella fetta del Reatino che con la riconversione del "Marini" verrà lasciata senza ospedale.  Lucio Neri, sindaco di Salisano, di ritorno da La Pisana dove aveva assistito al consiglio regionale, ha riportato una speranza colta dalle parole della Polverini: «La presidente - riferisce oggi Raffaella Di Claudio - ha fatto riferimento a 700 posti letto reperiti e riservati ai 24 comuni che hanno subito tagli. Verrà aperto un gruppo di lavoro formato da tecnici che sentirà i sindaci e i loro tecnici perché c'è volontà di far rimanere attivi questi presidi. D'ora in avanti dobbiamo essere uniti e presenti».
«Chiediamo con forza di essere ascoltati - ha detto il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, stando al "Corriere" - Si tratta di un diritto primario. Non è sufficienza dare risposta ad un intero territorio aggiungendo 16 posti letto ad un'altra struttura (quella di Civita Castellana, ndr). Quella da noi proposta è una mediazione tra il piano e le esigenze del territorio e per questi diritti siamo pronti a chiedere una sospensiva al Tar».

mercoledì 3 novembre 2010

I Sindaci del distretto mirtense riuniti oggi a Magliano per il Marini.Grappa: "Combattiamo questa macelleria sociale"





Unione d'intenti nel procede nella battaglia per ottenere una revisione del drastico piano "Ammazza Marini" redatto dalla Regione e già approvato dal Governo. E' quanto è emerso oggi nella seduta straordinaria della conferenza dei sindaci del distretto mirtense riuniti al Teatro Manlio. Un diritto quello alla salute dei cittadini che merita di essere portato avanti senza "Cedere neanche di una virgola" come ha affermato il sindaco di Forano Paolo Diociaiuti nel suo intervento. E ancora il sindaco di Collevecchio Carlo Grappa: "Ci troviamo di fronte ad una vera e propria macelleria sociale". Ad intervenire sono stati quasi tutti i sindaci del distretto che, alla fine dell'assemblea si sono fatti fotografare accanto al sindaco Graziani, sotto lo stendardo comunale. Uno scatto che giungerà come souvenir direttamente sulla scrivania della presidente POlverini proprio per dimostrare simbolicamente l'intensione di questi sindaci a proseguire la protesta. Accanto ai primi cittadini sabini è intervenuto il vice presidente della Provincia Oreste Pastorelli che ha detto: "Con onestà intellettuale ci si deve battere per una causa comune. Al di là delle appartenenze politiche vanno tutelati i diritti dei cittadini che siamo stati chiamati a rappresentare. La protesta deve essere unitaria però, di tutto un territorio e oggi sono qui - ha proseguito Pastorelli - per riaffermare la vicinanza della Provincia. Il nostro territorio è ricco di risorse e su quelle dobbiamo far leva per ottere che vengano salvaguardati i diritti di chi vi abita".

Polverini: "Maldestro pensare di tagliare posti letto a Roma". Perilli chiede carta bianca per Magliano e Amatrice

La sanità resterà romanocentrica. Con buona pace degli ospedali di provincia. La Polverini, per essi, continua a parlare di "riconversione" e non di chiusura. Ma le è stato chiesto più volte di non devastare le aree fuori Roma e magari circoscrivere i tagli dei posti letto nella Capitale dove sarebbero pressoché indolori. «I posti letto non andavano tagliati in provincia, ma soprattutto nel comprensorio di Roma città» ha ribadito, ad esempio, Giuseppe Rossodivita della lista Bonino Pannella nel corso del consiglio regionale di oggi.
«Mi pare abbastanza incredibile - ha invece risposto la Polverini - che l'opposizione chieda di chiudere ulteriori ospedali della Capitale, strutture che rispondono ai requisiti per garantire la sicurezza della salute. E' un'idea maldestra: noi siamo intervenuti su strutture che al momento non hanno i requisiti necessari.».  «Se si fa un taglio sulla cintura esterna della Regione - era stato ascoltato dire Montino durante il dibattito in diretta web - non si risolve un problema per le popolazioni interessate, che utilizzeranno strutture di città di altre Regioni».
Mario Perilli, sempre del Pd, ha invece chiesto: «Che guadagno avrà dai tagli apportati? Il budget di Rieti, di poco superiore ai 300milioni di euro, è un importo così esiguo che di certo non cambierà il destino della sanità laziale e che, se ridotto, creerà enormi problemi per i cittadini della provincia. Considerando che il presidente si è dichiarata aperta al dialogo, mi interrogo sui principi del tutto discutibili che l'hanno portata a definire questa manovra». Quindi si legge, in un comunicato di Perilli:  «Fermo restando la cifra indicata credo che per il territorio la soluzione migliore sia quella di avere carta bianca per tornare a confrontarsi su un sistema capace di ripartire da un circuito virtuoso con il nosocomio del capoluogo al centro di un asse intorno al quale far girare Magliano e Amatrice e non certo dalle macroaree. Se poi si vuole parlare di risparmio ci venga anche spiegato il principio per il quale il Piano penalizza le strutture pubbliche per acuti che vedranno diminuire i posti letto del 5,5 per cento con un aumento nelle strutture private del 4,5 per cento».

Polverini: "Il piano di rientro è perfettibile. Ma bisogna rispettare i conti"

Il piano di riordino della rete ospedaliera «è perfettibile». Ma a condizione di mantenere l'impianto generale e rispettare i conti elaborati con il ministero dell'Economia. E' quanto affermato oggi dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, durante la seduta del consiglio regionale sul piano di riordino della rete ospedaliera. «Possiamo arrivare a interventi che rispondano sia alle esigenze del rientro dal debito che a quelle dei cittadini».
«Noi siamo disponibili al confronto - ha risposto Esterino Montino, capogruppo Pd alla Pisana, come è stato possibile ascoltare durante la diretta web - ma che sia vero. Un confronto dove non si dica "Questo no perché non ci sono più i margini per cambiare le cose". Non è vero. Si può migliorare la rete ospedaliera e bisogna salvare alcune strutture delle province per non lasciare mezzo milione di persone al di sotto dei livelli essenziali di assistenza». Per Montino è sbagliato lasciare sguarniti interi quadranti della provincia: «Noi avremmo fatto un intervento che salvaguardi le province perché sono tartassate».
Nel dibattito - a distanza con una nota alla stampa - è intervenuto anche il senatore maglianese, Lucio d'Ubaldo. «Un patto sulla sanità è più che mai necessario - ha scritto - Ne auspico da tempo la prefigurazione e l'accoglimento come atto di responsabilità bipartisan, soprattutto ora che siamo all'inizio della legislatura regionale».
All'esterno della sede del consiglio si è tenuta una manifestazione di protesta. Decine di persone contro la riconversione degli ospedali di Monterotondo, Bracciano e Subiaco. Le organizzazioni sindacali di categoria del settore sanità - frattanto - Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials, sono state convocate domani alle 16 dalla presidenza della Regione Lazio per un incontro riguardante il piano di rientro della rete ospedaliera.

Oggi conferenza dei sindaci in piazza Garibaldi, a Roma consiglio regionale sulla sanità

A Roma il consiglio regionale, a Magliano la protesta. E' questo che segna l'agenda odierna delle manifestazioni per la difesa del "Marzio Marini". "Nel giorno del consiglio regionale sul piano sanitario - riferisce "Il Messaggero" - a Magliano Sabina convergeranno 23 sindaci della conferenza della Bassa Sabina che, in via straordinaria, si riuniranno nel centro sabino e, ognuno dall'alto della propria esperienza, cercherà di spiegare perché la Bassa Sabina ha bisogno del "Marzio Marini", quello vero con posti letto per acuti, il pronto soccorso, le attività di day surgery e day hospital". In contemporanea alla presenza nella piazza centrale di Magliano dei sindaci in fascia tricolore si terrà una rumorosa manifestazione dei cittadini.
Sempre la stampa di stamattina riporta di un'altra mobilitazione, alla quale hanno partecipato alcuni sindaci, quella tenutasi domenica a Stimigliano per iniziativa del Pd. «Tutta la Sabina - ha dichiarato il coordinatore del circolo di Stimigliano, riporta il "Corriere di Rieti" - ha fatto proprio l'argomento sanità. La discussione non è un'esclusiva di Magliano, si tratta di una lotta ardua da intraprendere insieme. E' per questo motivo che abbiamo espresso la massima disponibilità a sostenere ulteriori manifestazioni e azioni di mobilitazione, anche pesanti se necessarie, per far si che il piano di riordino venga rimesso in discussione nonostante la firma». Oltre a tutti i rappresentanti dei circoli di zona e al consigliere regionale del Pd Mario Perilli, sono intervenuti i sindaci di Stimigliano Franco Gilardi, di Collevecchio Carlo Grappa, di Forano Paolo Diociaiuti e di Magliano Sabina Alfredo Graziani.