giovedì 4 novembre 2010

Si intravede uno spiraglio per salvare il "Marini". Ma Magliano resta pronta a ricorrere al Tar

Tutti i quotidiani della regione oggi parlano di "spiragli" sul piano sanitario. Come dire che non tutto sarebbe perduto. Antonio Cicchetti (Pdl), come riporta il "Corriere di Rieti", ha detto: «Per quanto riguarda il nosocomio di Magliano Sabina, nel rispetto delle normative, che non sono mai state, affrontate in precedenza, ci sono margini per mantenere i presidi efficienti per l'intero territorio e non certo per penalizzarlo».
Se a Roma accadeva questo durante il consiglio regionale, a Magliano in parallelo sul palco del Teatro Manlio erano saliti 40 mila cittadini. La metafora, suggestiva per quanto paradossalmente vera, è offerta da "Il Messaggero". «Chiudere l'ospedale - ha detto il sindaco di Collevecchio, Carlo Grappa - significa chiudere la nostra provincia» Infatti erano presenti i sindaci di quella fetta del Reatino che con la riconversione del "Marini" verrà lasciata senza ospedale.  Lucio Neri, sindaco di Salisano, di ritorno da La Pisana dove aveva assistito al consiglio regionale, ha riportato una speranza colta dalle parole della Polverini: «La presidente - riferisce oggi Raffaella Di Claudio - ha fatto riferimento a 700 posti letto reperiti e riservati ai 24 comuni che hanno subito tagli. Verrà aperto un gruppo di lavoro formato da tecnici che sentirà i sindaci e i loro tecnici perché c'è volontà di far rimanere attivi questi presidi. D'ora in avanti dobbiamo essere uniti e presenti».
«Chiediamo con forza di essere ascoltati - ha detto il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, stando al "Corriere" - Si tratta di un diritto primario. Non è sufficienza dare risposta ad un intero territorio aggiungendo 16 posti letto ad un'altra struttura (quella di Civita Castellana, ndr). Quella da noi proposta è una mediazione tra il piano e le esigenze del territorio e per questi diritti siamo pronti a chiedere una sospensiva al Tar».

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