giovedì 18 novembre 2010

Comunicato del comitato "Salviamo il Marini e la Sanità sabina-reatina"

riceviamo e pubblichiamo dal comitato
 "Salviamo il Marini e la Sanità sabina-reatina"

Comunicato stampa
Il Comitato “Salviamo il Marini e la sanità Sabina-reatina” considerato che la rassegna stampa ha messo in second’ordine (se non ignorato) il nostro ruolo propulsivo, intende chiarire qual è la propria posizione per evitare facili strumentalizzazioni e battaglie che non ci appartengono. E’ anche da stigmatizzare l’aspetto personalistico e di parte che emerge da alcune dichiarazioni fatte ai vari giornali. Riteniamo giusto, opportuno e doveroso “dare a Cesare quello che è di Cesare”.

Il Comitato esprime ampia soddisfazione per il lavoro svolto e per i risultati di partecipazione raggiunti, mai visti in tutta la Provincia per simili eventi, e ringrazia con il cuore la gente, le associazioni, i comitati, i sindacati, le parti sociali i partiti e gli amministratori  locali, provinciali e regionali che hanno aderito alla grande mobilitazione contro la chiusura dell’ospedale Marzio Marini.
Un ringraziamento va anche alle forze dell’ordine che hanno vigilato sulla correttezza della manifestazione, insieme a noi.

"Andremo via dal Lazio solo se ci cacciano togliendoci l'ospedale"

Magliano in Umbria andrà, ma solo se la cacciano. La strategia del sindaco, Alfredo Graziani, è resa ancor più chiara, all'indomani del voto per il referendum, dalle dichiarazioni rilasciate ai giornali. «Noi presenteremo un documento alla Regione in cui chiederemo per l'ospedale Marini un pronto soccorso con medici, 22 posti per acuti, Day Surgery, Day Hospital, dialisi, terapia del dolore, postazione 118 e attività ambulatoriale - ha spiegato Graziani a "Il Tempo" - Se ci toglieranno l'ospedale, saranno loro a cacciarci dal Lazio. Certo, ci sono molte altre ragioni, ma l'ospedale è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sarà comunque sufficiente accettare te nostre ragionevoli proposte per farci revocare la delibera del referendum».
Stessa musica con i i tecnici della segreteria dell'assessore regionale alla Salute, Alessandro Moretti e Azzurra Schiavi, apparsi ieri in un "Marini" con i reparti in funzione. «Allora andate in Umbria? Mi hanno chiesto - ha raccontato il sindaco a "Il Messaggero" - e io ho detto che è la Regione a costringerci, ma che se il nostro ospedale sarà salvato ritireremo la delibera». L'ispezione è avvenuta in anticipo sulla data prevista, ma - conoscendo ormai le abitudini da consumata sindacalista della Polverini - c'era da aspettarselo. Basta far mente locale per comprendere la strategia "mediatica" della presidente della Regione: smorzare gli effetti delle proteste.

mercoledì 17 novembre 2010

Magliano vota per il referendum per passare in Umbria. "Anche gli altri sabini facciano lo stesso"

Foto di Andrea Ballanti
Rinnovamento democratico contesta la "tempistica" della proposta: si rischia di perder di vista la lotta in difesa del "Marzio Marini"

"Volete che il territorio del Comune di Magliano Sabina sia separato dalla Regione Lazio per entrar a far parte integralmente nelle Regione Umbria?". E' questo il quesito referendario per abbandonare la regione che il consiglio comunale di Magliano Sabina ha approvato questa sera, nella seduta tenutasi al Teatro Manlio, con voto a maggioranza. L'opposizione di Rinnovamento democratico si è astenuta.
 
L'avvocato Emanuele Vespaziani - con supplente l'avvocato Angela Boncompagni - è stato quindi delegato a presentare la richiesta di referendum popolare alla cancelleria della Corte di Cassazione. La proposta è stata illustrata dal sindaco Alfredo Graziani a partire da un'approfondita e documentata base storica. Magliano Sabina appartiene culturalmente e storicamente all'Umbria. Tornarci sarebbe null'altro che "naturale". L'argomentazione di base - logica - è poi quella che se Magliano sarà costretta a servirsi della sanità ternana, è più corretto paghi l'Irap all'Umbria. «Ci stanno cacciando dal Lazio» ha detto l'assessore Antonello Ruggeri riferendosi al trattamento riservato ai Maglianesi per ospedale ed altro dalla Regione. Ed ha invitato i sindaci che hanno manifestato la loro solidarietà a Magliano ad indire anch'essi un analogo referendum. Anzi, di più, ha esortato il presidente della Provincia Fabio Melilli a dar seguito all'annuncio fatto proprio a Magliano durante il consiglio provinciale straordinario di una possibile "secessione" di tutto il Reatino in Umbria.

La tempistica sull'indizione del referendum non è parsa però "azzeccata" al segretario Pd e consigliere di Rinnovamento Democratico, Francesco Di Basilio. Il rischio è perdere di vista l'obiettivo: difendere l'ospedale. La preoccupazione è come poi coinvolgere Collevecchio, Stimigliano, Fara e gli altri centri della Sabina a difesa del "Marini" se si parla di passare all'Umbria? «Se facciamo una fuga d'avanti da soli - ha osservato - rischiamo di non esser compresi». Meglio sarebbe stato aspettare tanto che per il "Marini" non ci sia - malauguratamente - più nulla da fare (ma Di Basilio ha detto di aver visto uno "spiraglio" nella visita di stamane), quanto coinvolgere tutto il distretto Mirtense e la Provincia di Rieti.
 
Francesco Urbanetti (capogruppo di Rinnovamento democratico) ha sottolineato come nella lotta a difesa dell'ospedale "Marzio Marini" - in particolare alla manifestazione di sabato sulla Flaminia, ma anche al consiglio provinciale e all'assemblea dei sindaci - si sia schierata la Bassa Sabina. Altre perplessità sono state sollevate da Orsini e Pagani, in particolare circa la marginalità che rischierebbe Magliano in Umbria, cui è stato contrapposto dai banchi della maggioranza la constatazione dell'atteggiamento dispotico della Regione Lazio che toglie alle comunità più deboli per dare di più a quelle più forti (chiusura dell'ospedale, chiusura delle scuole, aumento delle tasse). "Sia la comunità a decidere".

Polverini gioca di anticipo: l'ispezione al "Marini" fatta questa mattina, due ore per il sopralluogo

I giornali annunciano che arriveranno gli ispettori al "Marzio Marini" la prossima settimana? La Polverini anticipa i tempi e li manda oggi. Si potrebbe sospettare questo, visti i precedenti. Ma inutile far dietrologie. Un rapido passaparola e un gruppo di rappresentanti del Comitato stamattina è accorso all'ospedale per assistere all'ispezione. C'erano anche quelli di Magliano Democratica, che ne hanno fatto questo succinto resoconto. «Si è svolta stamattina, quasi a sorpresa data la comunicazione ricevuta dal sindaco Graziani nella serata di ieri, la tanto attesa visita dei tecnici inviati dalla Polverini per analizzare la struttura ospedaliera del Marzio Marini di Magliano. Un visita durata circa 2 ore in cui, alla presenza del sindaco, di Francesco Urbanetti capogruppo di Rinnovamento Democratico e di alcuni rappresentanti del Comitato "Salviamo il Marini", i tecnici hanno avuto modo di visitare anche le sale operatorie da poco inaugurate e tutti i reparti dell'ospedale. Buona la prima impressione, stando alle parole di chi era presente». E' apparsa pure, a fine dei giochi, anche la consigliera regionale Lidia Nobili (Pdl).

Arrivano gli ispettori della Polverini

La prossima settimana sarà quella buona. I tecnici inviati dalla presidente della Regione, Renata Polverini, per ispezionare l'ospedale "Marzio Marini", dovrebbero arrivare a Magliano tra il 22 e il 27 novembre. La notizia è riportata da "Il Messaggero" di stamattina.

martedì 16 novembre 2010

I ragionieri della Regione si sono sbagliati: il "Marini" è in attivo

Dai conteggi per preparare un ricorso al Tar che potrebbe addirittura mettere in ginocchio il piano di rientro della Polverini. Manifestazione "curiosamente" ignorata dalla Rai

Colpo di scena, ma neanche tanto. I "ragionieri" della Regione si sono sbagliati. I conti sono stati anticipati oggi dal "Corriere di Rieti". Un errore letale per il "Marzio Marini", che però potrebbe costar caro alla Polverini ed al tanto sbandierato "piano di rientro". Se il Tar darà ragione a Magliano qualora ritenesse di far ricorso sulla base di questi conteggi, potrebbe vacillare la legittimità di tutta la manovra della governatrice e mandar a carte quarantotto tutto il bilancio regionale.
Il gioco è grosso, Polverini lo sa ed è risaputo che sia "arrabbiata" con i maglianesi e ne tema la pubblicizzazione proteste. Quei cittadini che assieme a tutta la Sabina sono scesi sulla Flaminia a migliaia e che è stata - curiosamente - ignorata dal telegiornale del servizio pubblico. Eppure c'erano tutti gli ingredienti: una Statale bloccata per quattro ore, una folla incredibile di persone che manifestava e nella cornice tematica del momento: il piano di rientro firmato dalla Polverini.
Un piano che, però, il Comune di Magliano si accinge a dimostrare si basa su calcoli errati. Ed è bastato mettere a confronto due colonne, da un lato le voci attive e dall'altro quelle passive. "A fare somma nella prima colonna - scrive Sara Pandolfi - i ticket versati dagli utenti e i drg (acronimo di Diagnosis Related Groups) regionali, ovvero la retribuzione che l'ospedale riceve dalla Pisana per l'attività di cura, che dal '95 paga gli interventi non più «a pie' di lista», cioè base alle giornate di degenza, ma «a prestazione» basandosi su una stima predefinita del costo. Nella seconda colonna, invece, i costi di gestione, dagli stipendi del personale medico e paramedico, ai medicinali, ai trasporti in ambulanza solo per fare alcuni esempi. Secondo tale resoconto il Marini produrrebbe un attivo di circa 1 milione e 167mila euro".
Frattanto, comunque vadano le cose, domani alle 17 al teatro Manlio (in diretta su Mep Radio), il consiglio comunale dovrà pronunciarsi sull'avviamento delle procedure tecnico-amministrative per indire un referendum popolare per l'aggregazione del Comune di Magliano Sabina alla Regione Umbria. Un passo importante, "una strada già tracciata", che richiederà tempi lunghi e ampia condivisione da parte della popolazione. Il presidente della Provincia Melilli non si è mostrato entusiasta di fronte a questa fuga in avanti, preferirebbe che una scelta concertata nel quadro di una strategia provinciale di fronte al nuovo assetto che riceverà Roma a seguito delle riforme istituzionali in corso.

domenica 14 novembre 2010

Manifestazione per l'ospedale e referendum per l'Umbria

Il sindaco Graziani: "Come nel 1991 porteremo a casa la vittoria"



Melilli: "Magliano in Umbria? Una fuga in avanti. Aspettiamo per valutare se andarci tutti"





Video di Magliano Democratica

sabato 13 novembre 2010

In migliaia hanno bloccato la Flaminia per difendere l'ospedale della Bassa Sabina

(Foto di Andrea Ballanti)

Oggi marcia in difesa del "Marini". Mercoledì primo consiglio comunale per passare in Umbria

Oggi dalle 14 in poi cittadini, sindaci, amministratori comunali e provinciali, sindacati, associazioni di categoria e di volontariato e partiti della Provincia di Rieti saranno protagonisti di una manifestazione pacifica che si svolgerà lungo la Statale Flaminia. Una marcia  che terminerà di fronte al casello dell'A1 – senza blocchi al traffico – dove sono previsti vari interventi contro il piano di riordino della sanità laziale che riduce di molto i servizi del “Marzio Marini”. Mercoledì il consiglio comunale è stato convocato in seduta straordinaria (ore 17, Teatro Manlio) dal sindaco, Alfredo Graziani, sul seguente ordine del giorno: avviamento procedure tecnico-amministrative per indizione referendum popolare ai sensi dell'art. 132 della Costituzione, secondo le previsioni della legge 25-05-1970 n°352, per aggregazione del Comune di Magliano Sabina alla Regione Umbria e ordine del giorno per la rimodulazione proposta di riordino Piano sanitario Regionale sul "Marini". Ha fatto scalpore, la scelta del sindaco, di accelerare le procedure di passaggio verso l'Umbria. Ma non si tratta di nulla di imprevisto, ampiamente annunciato da tempo e - fino a prova contraria - che aveva ricevuto addirittura una benedizione dal Consiglio provinciale straordinario tenutosi a Magliano. A leggere con attenzione, però, l'ordine del giorno non contempla ancora la richiesta di referendum. Ma bisognerà attendere la predisposizione della proposta di deliberazione da parte degli uffici comunali per comprendere la tempistica. Di certo c'è che questa sarà una mobilitazione parallela a quella in corso per difendere il "Marini": Graziani ha annunciato anche una pubblica assemblea alla quale saranno invitati tutti gli esponenti politici della Provincia e della Regione per sottoscrivere quanto approvato dal Consiglio Comunale di Magliano in difesa del "Marini" per verificarne il reale sostegno.

giovedì 11 novembre 2010

Pd a Collevecchio: "Chiudere il Marini è un danno per tutti". Ok dalla prefettura alla manifestazione di sabato

Straordinaria mobilitazione per la sfilata che si terrà tra Francellini e il casello dell'Autostrada del Sole. Anche la Uil segnala che i tagli faranno spendere di più la Regione. Rdb proclama sciopero regionale della sanità per domani

Si è tenuto ieri sera a Collevecchio un incontro su scuola e sanità organizzato dal Pd. Ed ovviamente si è parlato del "Marzio Marini", la cui sostanziale chiusura produrrà effetti a catena. Alcuni, e non ci vorrebbe tanto, a dir poco "imprevisti" dai vertici regionali. «Anche la continuità dei servizi assistenziali sanitari - ha infatti osservato Augusto Battaglia (riprendiamo in questo post i passaggi salienti delle dichiarazioni raccolte da "Magliano Democratica"), responsabile servizi sociali Pd - non potrà funzionare se proprio in queste provincie vengono a mancare le strutture ospedaliere. E come se non bastasse, cosa ancor più grave, con questo sistema c'è anche il rischio di alimentare la mobilità passiva verso altre regioni a noi limitrofe creando così un profondo disagio economico per la regione Lazio; i cittadini si ritroveranno a pagare tasse in questa regione non usufruendo dei servizi e anzi pagando prestazioni sanitarie in altre regioni». Battaglia si è detto amareggiato per la decisione della Polverini di mettere il ticket sui disabili, mentre poi si preoccupa di aiutare Califano in difficoltà economiche.
Alfredo Graziani, sindaco di Magliano, stando sempre alla sintesi che ne offre "Magliano Democratica", ha sostenuto che la Bonino con grande responsabilità quando è venuta a Magliano non ha dato facili rassicurazioni, a differenza della visita della Polverini e delle sue promesse non mantenute. «Credo che una stretta di mano valga quanto una firma su un pezzo di carta e mi sento ora di dire che la Polverini si sia dimostrata una persona inaffidabile», sono le parole attribuitegli dal sito democratico.
Tonino Pietrantoni, segretario provinciale CGIL: «Dobbiamo reagire tutti insieme senza lasciare solo Magliano nella lotta. C'è ancora qualche sindaco della zona interna della bassa sabina che ancora non ha ben compreso il reale problema derivante dalla chiusura del Marini». «Davanti alla questione dell'ospedale di Magliano - ha confermato Carlo Grappa, sindaco di Collevecchio - qualche sindaco della provincia sembra proprio fregarsene, come se la questione fosse solo nostra. Siamo una provincia vasta dove però non c'è una forte unione purtroppo. Ci sono ancora molti sindaci che continuano a portare solidarietà a Graziani quando questi sono stati i primi ad appoggiare in campagna elettorale chi gli sta togliendo la dignità di essere provincia».
Mario Perilli, consigliere regionale Pd, durante l'incontro di Collevecchio, cui era presente anche il primo cittadino di Magliano Sabina: «Mi rivolgo a Graziani, se vuoi ti mando lo stenografico dell'ultimo consiglio regionale, dico questo perchè non si può dire una cosa a Roma e una diversa poi a Magliano. E questo è il caso di qualche consigliere del centrodestra che vuole fare l'ultras della Polverini. A questi dico che dovrebbe avere il coraggio di essere ultras sempre e non solo al di là del raccordo anulare. Per la sanità basterebbe una semplice mossa del Governo per sistemare la situazione: basterebbe che il Governo dia al Lazio i 5 miliardi di cui siamo creditori e tutto si sistemerebbe».
Stamattina "Il Messaggero" pubblica anche la presa di posizione della Uil provinciale, per bocca di Marino Formichetti della Fpl: «La chiusura dell'ospedale di Magliano spingerà ancora di più quelle popolazioni non verso Civita Castellana come finge di credere la Polverini, bensì verso l'ospedale di Terni con conseguente aumento della mobilità passiva extraregionale e, quindi, del deficit della Regione Lazio».
Frattanto è sempre notizia dei giornali di oggi che alla manifestazione in programma per sabato alle 14 è stato dato il via libera del comitato provinciale per la sicurezza pubblica. Ci sarà qualche attenzione in più per l'ordine pubblico, ma dal comitato organizzatore (omonimo, ma distinto da questo blog) arriva la rassicurazione: "la manifestazione ha un carattere puramente pacifico".Organizzato pure un servizio navette da ospedale, viale XIII giugno e via della Circonvallazione in direzione della valle dove si terrà la sfilata. Annunciata una partecipazione massiccia di associazioni, sindacati, cittadini, enti locali e partiti. Forse quello più in imbarazzo potrebbe essere il Pdl, ma basti la considerazione che se può correggere un errore fatto dalla Polverini non ne avrà che da portarne merito. L'Udc provinciale, che pur in Regione appoggia la presidente che ha firmato l'operazione "ammazza Marini", ha dato - secondo "Il Messaggero" - una risposta positiva alla manifestazione. Domani sciopero in tutto il Lazio della Rdb/USB Sanità contro il piano Polverini.

martedì 9 novembre 2010

Vertice in Prefettura per la manifestazione sulla Flaminia. I pensionati e invalidi si mobilitano

La manifestazione promossa dal comitato "Salviamo il Marini e la sanità sabina" (omonimo, ma distinto da questo blog) ha richiamato - come normale - l'attenzione della Prefettura di Rieti. Si terrà domani al palazzo del Governo di Rieti una seduta del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica avente per oggetto la manifestazione che prevede lo spostamento di numerose persone sul tracciato tra Francellini e l'uscita dell'A1. Si tratta in pratica della statale Flaminia. «Sono certo che sarà una manifestazione estremamente pacifica - ha detto il sindaco Graziani a "Il Messaggero" - ma avrà un senso forte, perch nessuno può negare ai maglianesi il proprio diritto e dovere di esprimere il dissenso nei confronti di una scelta assurda».
I pensionati e gli invalidi civili di Selci - riferisce poi il "Corriere di Rieti" -  dicono di scrivere oltre che a loro a nome anche per conto di tutte quelle persone che si trovano nell'impossibilità di compiere grandi spostamenti per difficoltà sia motorie sia di locomozione, per raggiungere le più distanti strutture ospedaliere indicate dal decreto regionale per la riorganizzazione della sanità di cui i cittadini dovrebbero servirsi in sostituzione del Marini. «Facciamo presente ai sopraccitati responsabili della sanità - si legge nella missiva - che oltre alla raccolta delle firme già attive presso la struttura (quella avviata dal comitato "Salviamo il Marini", ndr) in caso di chiusura o soppressione siamo intenzionati a costituirci parte civile chiedendo i danni morali e materiali».

venerdì 5 novembre 2010

Il 13 novembre alle ore 14 marcia da Francellini al casello dell'A1


Rodano (Idv): "Il piano sanitario punisce i più deboli. Usiamo i letti disponibili per rendere meno iniquo il riordino"

La Polverini? Ha agito contro le province, cioè i più deboli. Ma è in tempo per recuperare: ridistribuisca i posti letto ancora a disposizione per riequilibrare l'offerta ospedaliera. Parola di Giulia Rodano, dell'Italia dei valori e vicepresidente della commissione Sanità alla Regione. Il piano sanitario salva Roma e punisce tutti gli altri. «Le scelte del commissario Polverini non sono state tecniche ma politiche - osserva la Rodano - Ecco perché le proteste contro il piano sono state così vaste e prolungate. Il centrosinistra in cinque anni aveva tagliato 2200 posti letto a Roma, 400 nella provincia di Roma, 180 nelle altre province. Il piano Polverini, in un solo anno, chiude ulteriori 2200 posti nelle province e 600 a Roma. E' una scelta iniqua e sbagliata, una resa incondizionata alle contraddizioni strutturali del sistema e ai poteri forti presenti nella sanità, sia privata che pubblica».
«La Polverini ha fatto una scelta diversa - prosegue Rodano in un comunicato - dettata, come è noto, dalle quattro macroaree: punire le province. Dopo il suo piano, la Asl Rm E avrà un indice posti letto/abitanti pari a 9,95/1000, la Rm F ha 0,83/1000: il decreto prevede che le due asl confluiscano in un'unica macroaerea. Ma i pazienti della Rm F, ovvero di Bracciano, Civitavecchia, Cerveteri non possono raggiungere facilmente le strutture della Rm E. Lo stesso vale nelle altre province: dove andranno i pazienti di Magliano Sabina o di Montefiascone? Viterbo, Rieti e Roma sono lontane: chi risponderà alle loro domande di salute?».
La proposta dell'esponente regionale dell'Idv si muove su un altro piano. «Persino all'interno della logica miope del Patto per la Salute - continua - sarebbe stata possibile, così come è stata possibile in passato, una logica diversa: adeguare le strutture, le sale operatorie, gli ambulatori, e far girare le equipe mediche, cercando di assicurare a tutti i cittadini del Lazio una risposta. Si poteva verificare la qualita' e l'appropriatezza dei servizi e delle prestazioni, dei pubblici e dei privati, e lì intervenire: basti pensare, ad esempio, ai parti cesarei». «Purtroppo - conclude Rodano - si è scelta la via più semplice: tutelare i forti e punirei più deboli, ovvero i cittadini delle province. Tuttavia,continuiamo a chiedere che la Polverini ridiscuta il piano di riordino ospedaliero: ci sono ancora 600 posti letto a disposizione per riequilibrare l'offerta e rendere meno iniqua questa assurda riorganizzazione ospedaliera».

Magliano si prepara a scendere sulla Flaminia con tutta la Sabina. Prosegue la raccolta firme

Magliano Sabina si prepara a tornare sulla Flaminia. Sì, esattamente come accadde del 1991, quando il corteo giunse all'A1. Anche allora la volontà della Regione era quella di imporre una decisione assurda e antidemocratica alla comunità maglianese - una discarica provinciale alla Fornace - e la gente scese letteralmente in strada. Accadrà lo stesso questa volta, ma con una variante: a manifestare per salvare il "Marzio Marini", condannato da scelte ad una riconversione che ne comporterà la morte, sono invitati tutti i residenti in Sabina. Una popolazione che potenzialmente arriva oltre le 30 mila persone. A promuovere la manifestazione il comitato "Salviamo il Marini" (omonimo di questo blog, ma distinto).
«E' indispensabile - hanno sottolineato i referenti del comitato a "Il Messaggero" - che tutta la Bassa Sabina aderisca a questa forma di protesta pacifica, ma incisiva. Magliano e i Comuni della conferenza della Bassa Sabina non si arrendono a una scelta che ci nega il diritto alla salute». Il blocco della Flaminia e, di conseguenza dell'autostrada, - sempre secondo "Il Messaggero" - potrebbe concretizzarsi nel giro di tre settimane. Leonardo Ranalli sul "Corriere di Rieti" scrive di una data per la marcia a sabato 13 novembre. Frattanto sempre lo stesso giornale informa che la raccolta di firme "certificate" è arrivata a quota mille. Domani e dopodomani i banchetti si spostano alla festa dell'olio e del vino novello. Il Pd intanto, dopo Stimigliano, mercoledì organizzerà un incontro a difesa della sanità della Sabina a Collevecchio con l'ex assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, il consigliere regionale Mario Perilli, Anna Maria Massimi, il segretario provinciale Vincenzo Lodovisi e il sindaco Carlo Grappa.

giovedì 4 novembre 2010

Nobili (Pdl): "A Magliano e Amatrice posti letto di Rsa o lungodegenza"

«Sul Dea di II livello il commissario Renata Polverini - è la risposta alle affermazioni di Perilli (Pd), rilasciare all'indomani del consiglio regionale, da parte del consigliere regionale Pdl Lidia Nobili -  ha ribadito in più occasioni e non ultimo, in risposta ad un mio specifico intervento ieri in aula durante il Consiglio, che la Regione sta lavorando per dotare ogni provincia di una struttura d'emergenza di livello superiore compreso Rieti che pure, attualmente, non ha i numeri per ottenerlo». «Mentre trovo incredibile - ha continuato la Nobili in un comunicato - come il consigliere Perilli, che dovrebbe avere una certa dimestichezza con il Piano sanitario per averlo letto più volte, continui ad affermare che in provincia di Rieti si è agito soltanto apportando tagli di posti letto. Ricordo al consigliere Perilli che nel nostro territorio sono previsti posti letto di Rsa o lungodegenza nei presidi di Magliano e Amatrice, mentre risultano già assegnati al De Lellis sedici posti letto di riabilitazione».
«Infine - conclude Nobili - è bene evidenziare al consigliere Perilli che continua a lamentare da parte del commissario Polverini l'adozione di una posizione rigida e penalizzante per le strutture sanitarie del reatino, che la stessa ha annunciato l'adozione di ulteriori verifiche sui dati forniti dai sindaci dei comuni interessati alla riorganizzazione della rete ospedaliera che culmineranno con  sopralluoghi accurati sulle strutture poste sotto osservazione, da parte dei tecnici che stanno lavorando al Piano».

Perilli: "Ci hanno detto di far riferimento a Roma. Magliano? Una Rsa". Ugl: Angeloni candidato direttore sanitario Asl

«Dopo aver domandato al presidente di lasciare margini per il nostro territorio, considerando la bassa spesa gestionale della Asl locale (in proporzione alle altre della regione), escludendo Rieti dal piano delle macroaree, mi sono trovato davanti una sorta di muro con il vicepresidente Ciocchetti che mi diceva che nella nostra provincia dovevamo essere contenti vista la qualità degli ospedali di Roma Nord che rientrano nella nostra area». E' il racconto che fa oggi Mario Perilli, consigliere regionale del Pd della seduta straordinaria di ieri alla Pisana sul tema della sanità.
«A niente o poco - continua l'esponente democratico - è servito chiarire che, oltre agli oggettivi disagi, i territori della cintura marginale della provincia non si rivolgeranno ai servizi della capitale, ma a quelli di città confinanti che sono in altre regioni. Ma del resto la stessa Polverini ha poi detto che su Roma non vuole fare interventi netti, così come invece ha fatto in provincia,  e quindi è difficile aspettarsi aperture in questo senso. Durante la seduta il presidente ha anche esplicitato chiaramente che Rieti sarà l'unica provincia a non avere il Dea di secondo livello e ha fatto capire, e neanche troppo velatamente, che l'ospedale di Magliano è destinato a diventare una Rsa».
Intanto è stato reso noti fuori il nome del candidato per il posto di direttore sanitario della Asl Rieti avanzata dalla Ugl, sindacato di cui è stata leader nazionale la Polverini. Si tratta di Maurizio Angeloni, segretario provinciale Ugl medici nonché commissario Ugl medici della Toscana. La Ugl lo inserisce nel novero dei «professionisti che non siano mossi da ambizioni di carriera o da interessi personali, bensì da vero spirito di servizio». «Onde evitare polemiche strumentali - precisa l'Ugl - che tale proposta scaturisce unicamente dalla constatazione che Angeloni, oltre alla titolarità richiesta dal contratto collettivo nazionale, possiede l'esperienza di studi e la professionalità necessarie a supportare il processo di rinnovamento della nostra Azienda sanitaria verso i livelli richiesti dalla popolazione e dal territorio».

Si intravede uno spiraglio per salvare il "Marini". Ma Magliano resta pronta a ricorrere al Tar

Tutti i quotidiani della regione oggi parlano di "spiragli" sul piano sanitario. Come dire che non tutto sarebbe perduto. Antonio Cicchetti (Pdl), come riporta il "Corriere di Rieti", ha detto: «Per quanto riguarda il nosocomio di Magliano Sabina, nel rispetto delle normative, che non sono mai state, affrontate in precedenza, ci sono margini per mantenere i presidi efficienti per l'intero territorio e non certo per penalizzarlo».
Se a Roma accadeva questo durante il consiglio regionale, a Magliano in parallelo sul palco del Teatro Manlio erano saliti 40 mila cittadini. La metafora, suggestiva per quanto paradossalmente vera, è offerta da "Il Messaggero". «Chiudere l'ospedale - ha detto il sindaco di Collevecchio, Carlo Grappa - significa chiudere la nostra provincia» Infatti erano presenti i sindaci di quella fetta del Reatino che con la riconversione del "Marini" verrà lasciata senza ospedale.  Lucio Neri, sindaco di Salisano, di ritorno da La Pisana dove aveva assistito al consiglio regionale, ha riportato una speranza colta dalle parole della Polverini: «La presidente - riferisce oggi Raffaella Di Claudio - ha fatto riferimento a 700 posti letto reperiti e riservati ai 24 comuni che hanno subito tagli. Verrà aperto un gruppo di lavoro formato da tecnici che sentirà i sindaci e i loro tecnici perché c'è volontà di far rimanere attivi questi presidi. D'ora in avanti dobbiamo essere uniti e presenti».
«Chiediamo con forza di essere ascoltati - ha detto il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, stando al "Corriere" - Si tratta di un diritto primario. Non è sufficienza dare risposta ad un intero territorio aggiungendo 16 posti letto ad un'altra struttura (quella di Civita Castellana, ndr). Quella da noi proposta è una mediazione tra il piano e le esigenze del territorio e per questi diritti siamo pronti a chiedere una sospensiva al Tar».

mercoledì 3 novembre 2010

I Sindaci del distretto mirtense riuniti oggi a Magliano per il Marini.Grappa: "Combattiamo questa macelleria sociale"





Unione d'intenti nel procede nella battaglia per ottenere una revisione del drastico piano "Ammazza Marini" redatto dalla Regione e già approvato dal Governo. E' quanto è emerso oggi nella seduta straordinaria della conferenza dei sindaci del distretto mirtense riuniti al Teatro Manlio. Un diritto quello alla salute dei cittadini che merita di essere portato avanti senza "Cedere neanche di una virgola" come ha affermato il sindaco di Forano Paolo Diociaiuti nel suo intervento. E ancora il sindaco di Collevecchio Carlo Grappa: "Ci troviamo di fronte ad una vera e propria macelleria sociale". Ad intervenire sono stati quasi tutti i sindaci del distretto che, alla fine dell'assemblea si sono fatti fotografare accanto al sindaco Graziani, sotto lo stendardo comunale. Uno scatto che giungerà come souvenir direttamente sulla scrivania della presidente POlverini proprio per dimostrare simbolicamente l'intensione di questi sindaci a proseguire la protesta. Accanto ai primi cittadini sabini è intervenuto il vice presidente della Provincia Oreste Pastorelli che ha detto: "Con onestà intellettuale ci si deve battere per una causa comune. Al di là delle appartenenze politiche vanno tutelati i diritti dei cittadini che siamo stati chiamati a rappresentare. La protesta deve essere unitaria però, di tutto un territorio e oggi sono qui - ha proseguito Pastorelli - per riaffermare la vicinanza della Provincia. Il nostro territorio è ricco di risorse e su quelle dobbiamo far leva per ottere che vengano salvaguardati i diritti di chi vi abita".

Polverini: "Maldestro pensare di tagliare posti letto a Roma". Perilli chiede carta bianca per Magliano e Amatrice

La sanità resterà romanocentrica. Con buona pace degli ospedali di provincia. La Polverini, per essi, continua a parlare di "riconversione" e non di chiusura. Ma le è stato chiesto più volte di non devastare le aree fuori Roma e magari circoscrivere i tagli dei posti letto nella Capitale dove sarebbero pressoché indolori. «I posti letto non andavano tagliati in provincia, ma soprattutto nel comprensorio di Roma città» ha ribadito, ad esempio, Giuseppe Rossodivita della lista Bonino Pannella nel corso del consiglio regionale di oggi.
«Mi pare abbastanza incredibile - ha invece risposto la Polverini - che l'opposizione chieda di chiudere ulteriori ospedali della Capitale, strutture che rispondono ai requisiti per garantire la sicurezza della salute. E' un'idea maldestra: noi siamo intervenuti su strutture che al momento non hanno i requisiti necessari.».  «Se si fa un taglio sulla cintura esterna della Regione - era stato ascoltato dire Montino durante il dibattito in diretta web - non si risolve un problema per le popolazioni interessate, che utilizzeranno strutture di città di altre Regioni».
Mario Perilli, sempre del Pd, ha invece chiesto: «Che guadagno avrà dai tagli apportati? Il budget di Rieti, di poco superiore ai 300milioni di euro, è un importo così esiguo che di certo non cambierà il destino della sanità laziale e che, se ridotto, creerà enormi problemi per i cittadini della provincia. Considerando che il presidente si è dichiarata aperta al dialogo, mi interrogo sui principi del tutto discutibili che l'hanno portata a definire questa manovra». Quindi si legge, in un comunicato di Perilli:  «Fermo restando la cifra indicata credo che per il territorio la soluzione migliore sia quella di avere carta bianca per tornare a confrontarsi su un sistema capace di ripartire da un circuito virtuoso con il nosocomio del capoluogo al centro di un asse intorno al quale far girare Magliano e Amatrice e non certo dalle macroaree. Se poi si vuole parlare di risparmio ci venga anche spiegato il principio per il quale il Piano penalizza le strutture pubbliche per acuti che vedranno diminuire i posti letto del 5,5 per cento con un aumento nelle strutture private del 4,5 per cento».

Polverini: "Il piano di rientro è perfettibile. Ma bisogna rispettare i conti"

Il piano di riordino della rete ospedaliera «è perfettibile». Ma a condizione di mantenere l'impianto generale e rispettare i conti elaborati con il ministero dell'Economia. E' quanto affermato oggi dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, durante la seduta del consiglio regionale sul piano di riordino della rete ospedaliera. «Possiamo arrivare a interventi che rispondano sia alle esigenze del rientro dal debito che a quelle dei cittadini».
«Noi siamo disponibili al confronto - ha risposto Esterino Montino, capogruppo Pd alla Pisana, come è stato possibile ascoltare durante la diretta web - ma che sia vero. Un confronto dove non si dica "Questo no perché non ci sono più i margini per cambiare le cose". Non è vero. Si può migliorare la rete ospedaliera e bisogna salvare alcune strutture delle province per non lasciare mezzo milione di persone al di sotto dei livelli essenziali di assistenza». Per Montino è sbagliato lasciare sguarniti interi quadranti della provincia: «Noi avremmo fatto un intervento che salvaguardi le province perché sono tartassate».
Nel dibattito - a distanza con una nota alla stampa - è intervenuto anche il senatore maglianese, Lucio d'Ubaldo. «Un patto sulla sanità è più che mai necessario - ha scritto - Ne auspico da tempo la prefigurazione e l'accoglimento come atto di responsabilità bipartisan, soprattutto ora che siamo all'inizio della legislatura regionale».
All'esterno della sede del consiglio si è tenuta una manifestazione di protesta. Decine di persone contro la riconversione degli ospedali di Monterotondo, Bracciano e Subiaco. Le organizzazioni sindacali di categoria del settore sanità - frattanto - Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials, sono state convocate domani alle 16 dalla presidenza della Regione Lazio per un incontro riguardante il piano di rientro della rete ospedaliera.

Oggi conferenza dei sindaci in piazza Garibaldi, a Roma consiglio regionale sulla sanità

A Roma il consiglio regionale, a Magliano la protesta. E' questo che segna l'agenda odierna delle manifestazioni per la difesa del "Marzio Marini". "Nel giorno del consiglio regionale sul piano sanitario - riferisce "Il Messaggero" - a Magliano Sabina convergeranno 23 sindaci della conferenza della Bassa Sabina che, in via straordinaria, si riuniranno nel centro sabino e, ognuno dall'alto della propria esperienza, cercherà di spiegare perché la Bassa Sabina ha bisogno del "Marzio Marini", quello vero con posti letto per acuti, il pronto soccorso, le attività di day surgery e day hospital". In contemporanea alla presenza nella piazza centrale di Magliano dei sindaci in fascia tricolore si terrà una rumorosa manifestazione dei cittadini.
Sempre la stampa di stamattina riporta di un'altra mobilitazione, alla quale hanno partecipato alcuni sindaci, quella tenutasi domenica a Stimigliano per iniziativa del Pd. «Tutta la Sabina - ha dichiarato il coordinatore del circolo di Stimigliano, riporta il "Corriere di Rieti" - ha fatto proprio l'argomento sanità. La discussione non è un'esclusiva di Magliano, si tratta di una lotta ardua da intraprendere insieme. E' per questo motivo che abbiamo espresso la massima disponibilità a sostenere ulteriori manifestazioni e azioni di mobilitazione, anche pesanti se necessarie, per far si che il piano di riordino venga rimesso in discussione nonostante la firma». Oltre a tutti i rappresentanti dei circoli di zona e al consigliere regionale del Pd Mario Perilli, sono intervenuti i sindaci di Stimigliano Franco Gilardi, di Collevecchio Carlo Grappa, di Forano Paolo Diociaiuti e di Magliano Sabina Alfredo Graziani.

domenica 31 ottobre 2010

Appello del comitato “Salviamo l’ospedale Marini e la sanità sabina”

riceviamo e pubblichiamo

Caro Concittadino

Il Comitato “Salviamo il Marini e la sanità Sabina” ritiene indispensabile il coinvolgimento di tutti per la difesa della nostra salute. Oggi, purtroppo, siamo di fronte ad una tragica scelta fatta dal Presidente della regione Lazio Renata Polverini, che, oltre ad incidere negativamente su una popolazione anziana e debole, trascina nel baratro un sistema economico e sociale già in difficoltà.

La latitanza e l’indifferenza non devono prevalere, al contrario dobbiamo tutti manifestare il senso di appartenenza a questo territorio e la difesa di una provincia già debole strutturalmente.
La politica dei tagli, dopo lo sperpero di denaro pubblico, rende i deboli più deboli ed i forti più forti. E’ inaccettabile. E’ contrario a qualsiasi principio di solidarietà sociale.

Le emozioni insieme alla ragionevolezza sono la forza di questo movimento che va nascend, oltre a ciò si devono mettere in campo le azioni necessarie a scongiurare la chiusura degli ospedali Marini e Grifoni, coinvolgendo le istituzioni, i partiti, le associazioni di volontariato, i sindacati e la gente comune.

Ognuno è chiamato a fare la propria parte.

Il Comitato invita ad attivare una campagna di sensibilizzazione che parta da Amatrice e arrivi fino a Magliano, attraverso la raccolta di firme di cui alleghiamo il fac - simile e ove possibile realizzare incontri pubblici sulla questione sanità.
In poche parole una mobilitazione generale, per non avere domani il rammarico di non aver fatto tutto il possibile.

I politici che ci governano, di qualsiasi colore, sono espressione del popolo nella sua interezza. Per questo se saremo in tanti e decisi e non rassegnati dovranno ascoltarci.

Nella speranza che vi siano moltissime adesioni e risposte positive al nostro appello, Ti invitiamo a prendere contatti con i referenti del comitato per programmare i tempi e le modalità della nostra mobilitazione.

Insieme si può!

TI INVITIAMO GIOVEDI 4 NOVEMBRE IN SALA CONSILIARE ALLE ORE 18:00 PER CERCARE DI ALLARGARE QUANTO PIU’ IL MOVIMENTO E PRENDERE INIZIATIVE CONDIVISE.

Ricordiamo poi l’importanza di partecipare Mercoledì 3 Novembre alla Riunione dei Sindaci che si terrà nel primo pomeriggio (dalle ore 15:30) in Piazza Garibaldi.

Cordiali saluti

IL COMITATO
“Salviamo l’ospedale Marini e la sanità sabina”

Ventitré sindaci in foto a difesa della salute della Sabina pronti a fare il giro del Lazio

Una cartolina da Magliano Sabina. Ma non sarà di quelle della consueta iconografia, magari un po' retorica. Sarà una cartolina, da stampare su manifesto, che farà il giro della Regione Lazio: 23 sindaci in fascia e stendardo. Una scelta provocatoria, che chiarisce bene il destinatario ulteriore rispetto alla presidente della Regione che ha "tagliato" l'ospedale della Sabina: i cittadini della regione devono sapere dell'ingiustizia che la presidente Renata Polverini sta consumando ai danni non tanto del "Marzio Marini" - non si difendono i medici, qui - quanto di oltre 30 mila abitanti. La foto ricordo della protesta dei 23 sindaci della conferenza della Bassa Sabina sarà scattata mercoledì, in piazza Garibaldi. L'occasione è data dalla riunione del distretto mirtense convocata sul tema della salute della Bassa Sabina che a seguito delle scelte della commissario ad acta Polverini diverrà dal 1° gennaio una salute "a rischio". Uno scatto fotografico destinato ad arrivare sulla scrivania della presidente della Regione anche per rammentarle gli impegni presi durante la campagna elettorale.
Impegni che Andrea Pitoni, segretario provincia di Rifondazione comunista, non ha esitato a rinfacciare - ieri stesso - in una nota diffusa ai mezzi di comunicazione. E lo dice chiaro e tondo che «non si può chiudere il Marini senza un piano sanitario strategico».

sabato 30 ottobre 2010

Raccolta firme, tutta la settimana davanti al "Marini". Mercoledì conferenza dei sindaci in piazza

Questa mattina è proseguita la raccolta firme a difesa dell'Ospedale Marini di Magliano Sabina. Il comitato "Salviamo il Marini e la Sanità Sabina" ha istituito un punto raccolta al mercato del sabato dove oltre 300 cittadini hanno lasciato la propria firma. Sottoscrizione certificata con un documento, fondamentale in caso di decisioni quali ricorso al TAR o altri percorsi dove serva una firma "verificabile". La raccolta firme però non si ferma qui. Dalla prossima settimana tutte le mattine dal lunedi al venerdi all'entrata dell'Ospedale sarà possibile firmare in difesa del "Marzio Marini". Sabato prossimo sempre in "area mercato" si firma durante la Festa del vino novello del 6 e 7 novembre.
Frattanto è confermato, come da convocazione del presidente Alessio Bonifazi, la conferenza dei sindaci della Bassa Sabina si terrà alle 17.30 di mercoledì 3 novembre in piazza (o al Teatro Manlio) in caso di maltempo. «Ho invitato a partecipare - ha informato tramite "Il Messaggero" il sindaco Graziani - il presidente della Provincia, Fabio Melilli, il vice Oreste Pastorelli, il consigliere regionale Mario Perilli, il senatore Angelo Maria Cicolani ed altri esponenti istituzionali, senza stare a guardare il colore politico, perché in casi come questi serve il massimo dell’unità e della compattezza. Spero in un’ampia partecipazione così che il messaggio possa arrivare chiaro alla Regione. La chiusura di un ospedale che fornisce risposte sanitarie a tutta la Bassa Sabina è insostenibile e noi - ha sottolineato Graziani - continueremo a dirlo fino allo stremo delle forze».
Domenica a Stimigliano, alle ore 16,30 (sala della biblioteca) il Pd organizza “Contro i tagli indiscriminati”, una tavola rotonda cui parteciperanno il consigliere regionale Mario Perilli e il segretario provinciale del Pd, Vincenzo Lodovisi, oltre al responsabile di zona Claudio Rosi e ai rappresentanti dei circoli di Magliano Sabina, Stimigliano e Collevecchio. Il sindacato pensionati della Cgil, riunitosi a Magliano, ha infine stigmatizzato il piano Polverini. La mancanza di alternative ai tagli, osservano, mette paura.

venerdì 29 ottobre 2010

Lidia Nobili: "Il Marini alla fine sarà tra le ipotesi migliorative di aspetti del Piano"

Una piccola speranza, verrebbe da dire, è arrivata all'indomani della seduta alla Pisana cui ha partecipato il sindaco Graziani. «L'incontro di ieri in commissione sanità della Regione Lazio con i sindaci di Amatrice Sergio Pirozzi e di Magliano Sabina Alfredo Graziani è risultato propedeutico alle verifiche sui presidi Grifoni e Marini annunciate nei giorni scorsi dalla stessa presidente Polverini. Verifiche che verranno effettuate a partire dalle prossime settimane dai tecnici regionali che stanno seguendo l'evoluzione del Piano di riordino della rete ospedaliera». L'annuncio è contenuto in una nota diffusa oggi da Lidia Nobili, vicepresidente per il Pdl della commissione sanità. La Nobili si dice fiduciosa che l'ipotesi su cui si sta lavorando, che prevede il potenziamento del pronto soccorso con una diversa e più incisiva strutturazione del 118 e la dotazione di alcuni posti di day surgery, per acuti e di Rsa o lungodegenza, verrà presa in considerazione dalla struttura commissariale. «Il percorso su cui si sta lavorando per il Marzio Marini - ha detto Nobili - è da considerarsi realistico tanto da poter affermare che alla fine sarà innestato tra le ipotesi migliorative di alcuni aspetti del Piano. Sono convinta che alla fine prevarrà il buon senso e le criticità evidenziate dal sindaco Graziani verranno vagliate con attenzione, naturalmente nel rispetto delle esigenze del bilancio».
Che la Polverini sia divenuta più malleabile all'indomani dell'approvazione del piano sanitario da parte del Governo starebbe a dimostrarlo anche l'Anaaoo. «Lo stato di agitazione - hanno detto i vertici regionali del sindacato dei medici - è revocato perché è stato aperto un positivo confronto». Dal 9 novembre inizieranno infatti le riunioni tecniche con i medici.

"Se la politica sanitaria è risparmio, caccino i tecnici e assumano ragionieri". I Maglianesi contro la chiusura, anche in arabo

Proveremo pure a dirglielo in arabo. "Siamo contro la chiusura dell'ospedale", si leggeva ieri mattina in una scritta bilingue. Il cartello - rivela il "Corriere di Rieti" - è apparso in piazza Garibaldi sulla facciata di un palazzo. Lo ha messo alla finestra una famiglia Timido, per poi scomparire. Come scomparso è stato un altro striscione - come documenta Terra - con invece uno slogan di critica al sindaco Graziani. Tutto ciò mentre, sempre nella mattinata di ieri, il primo cittadino era a Roma, nelle stanze della Pisana per essere ascoltato dalla commissione Sanità del Consiglio regionale.
Questo il riassunto del suo intervento, per come lo ha riferito a "Il Messaggero". «Ho spiegato - ha raccontato Graziani - che Magliano il suo prezzo lo ha già pagato. Per la causa del risanamento  del deficit sanitario, abbiamo decisamente già dato: in fondo perdiamo 30 posti letto ed un reparto. Oltre non è veramente possibile spingersi. Sono i dati che parlano chiaro. Nel solo mese di gennaio 2010 il reparto di medicina del "Marzio Marini" ha contato 95 ricoverati.  Una parte maglianesi, ma la maggioranza provenienti dai comuni che circondano il nostro. Che sono tanti. Sono soprattutto le fasce più deboli, gli anziani ad esempio, chi non può fare spostamenti, ad avere diritto a curarsi. Dove le mandiamo tutte queste persone se l'ospedale chiude?».
Alfredo Graziani, che ieri a Roma si è speso anche in difesa del pronto soccorso (struttura che invero potrebbe sfruttare le sale operatorie nuove di zecca), ha ribadito che "tagliare" Medicina è sbagliato. Anzi, sbagliatissimo farlo sulla base di statistiche che neanche ci prendono. «Ora, se a dettare le ragioni politiche - ha detto il sindaco al "Corriere" - è solo il risparmio e si continuerà a ignorare la sfera del sociale con tutte le necessità specifiche del territorio, allora suggerisco alla presidente di licenziare i tecnici e assumere dei ragionieri».

giovedì 28 ottobre 2010

Il 3 novembre consiglio regionale sul riordino della rete ospedaliera

«Mercoledì 3 novembre, alle ore 12, si terrà la seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio. All’ordine del giorno ci sarà la discussione sulle misure previste dal Piano di rientro della sanità, con particolare riferimento agli effetti del Piano di riorganizzazione dell’emergenza e della rete ospedaliera». Lo ha annunciato con una nota Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio.

Il sindaco alla commissione Sanità: "Hanno sbagliato i conti sul Marini"

Il sindaco di Magliano Sabina è stato ascoltato questa mattina dalla commissione Sanità del consiglio regionale del Lazio (ecco il comunicato ufficiale da cui è stato ricavato questo post). E' stata l'occasione per rinnovare le proposte e per segnalare le assurdità del piano. «L'ospedale di Magliano è da sempre un riferimento per l'intera provincia, nonché un avamposto per i cittadini che vogliano recarsi fuori regione, a Narni e Terni», ha tenuto a precisare il primo cittadino maglianese. «Abbiamo riscontrato errori materiali nelle schede contenute nel Piano relative alla nostra realtà - ha detto Alfredo Graziani ai consiglieri presenti nell'aula Etruschi della Pisana - Errori che senza dubbio hanno influenzato le scelte del Commissario. Uno per tutti, il dato sulla percentuale di rifiuto del ricovero dopo l'accesso al pronto soccorso: a noi risulta del 7,4% e non 28,7%».
Un'annotazione, a fronte di un uditorio attento a spese ed investimenti, sui costi sostenuti dalla Regione, non è certo stata fatta passare sotto silenzio da Graziani. «Senza dimenticare - ha aggiunto - i recenti investimenti convogliati sul nostro ospedale, per sei milioni di euro, che oggi ci consentono di avere sale operatorie nuove di zecca. Siamo coscienti dei sacrifici da fare, e per questo siamo pronti anche a rinunciare a qualche servizio, ma è indispensabile che il Pronto soccorso sia attrezzato con medici ospedalieri». La vicepresidente della commissione, Lidia Nobili (Pdl) ha definito "realistiche e percorribili" tutte le proposte emerse, ribadendo l'impegno della Commissione «a farsi portavoce di queste istanze presso la struttura commissariale». Alessandra Mandarelli (Lista Polverini), che guida la commissione della Pisana, ha tenuto a sottolineare: «La nostra priorità finora è stata quella di non creare inutili illusioni o cavalcare facili proteste, bensì costruire in tutta trasparenza un'ipotesi migliorativa di alcuni aspetti del Piano, nel pieno rispetto delle esigenze di bilancio chieste al Lazio dallo Stato e della domanda di salute manifestata dai cittadini e dai loro legittimi rappresentanti».
All'incontro hanno partecipato i sindaci dei comuni dove si trovano le strutture sottoposte a riconversione nella cosiddetta "Macroarea 4":  Magliano Sabina, Bracciano, Ronciglione, Acquapendente, Amatrice e il commissario straordinario di Montefiascone. «Le audizioni tenute oggi in Commissione - ha osservato al termine dei lavori Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e vicepresidente della commissione Sanità per la minoranza -  hanno confermato pienamente l'assurdità del piano di riordino ospedaliero di Renata Polverini».

"Sindaci dalla Sabina in piazza con fascia e tricolore". Cisl: un errore unire Rieti a Viterbo

Solo 34 pazienti si sono recati negli ospedali della Tuscia, 3.419 in altre Asl. Oggi il sindaco in consiglio regionale

«Ho convocato per mercoledì prossimo la conferenza dei sindaci del distretto mirtense proprio qui a Magliano. A tutti e venti i sindaci ho chiesto di presentarsi in piazza a Magliano nel pomeriggio alle 16 con fascia tricolore al petto e stendardo per ribadire ancora una volta l'unanime convinzione rispetto all'importanza del mantenimento della struttura e specialmente del pronto soccorso». E' il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, ad annunciare la prossima manifestazione in piazza Garibaldi (o al Teatro Manlio in caso di pioggia) dalle colonne del "Corriere di Rieti". Chiamare a raccolta i rappresentanti di oltre 30 mila cittadini lasciati senza ospedale è uno dei passi - politici - che l'amministrazione di Magliano ha intrapreso. D'altro canto la geografia della sanità che hanno immaginato alla Regione è del tutto scollegata dalla realtà. «Unire Rieti con Viterbo è stato un errore - ha detto al "Tempo" il segretario regionale della Cisl, Tommaso Ausili - I dati in nostro possesso parlano chiaro e dicono che su 22.497 pazienti, 19.527 si sono avvalsi dei presidi Asl di Rieti, i rimanenti 3.419 di altre Asl e solo 34 si sono recati a Viterbo».
Oggi Graziani è alla Pisana, sede del consiglio regionale, per essere ascoltato dalla commissione Sanità. «Sì, in commissione sanità ci vado, ma cosa potrà cambiare ora che il piano è stato definitivamente approvato?» ha detto a "Il Messaggero". Da Roma, stando ai rumors, arriva qualche sussurro dai palazzi della politica, a latere della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo, quasi una flebile speranza di un piccolo margine di manovra residuo, affinché la Polverini  tenga in debito conto il "caso Magliano". In verità, i "conti" sono presto fatti dal Pd, che - tra l'altro - giovedì prossimo vedrà a Magliano la presenza di Esterino Montino, capogruppo democratico alla Regione ed ex vicepresidente della Giunta Marrazzo (che aprì le sale operatorie costate milioni e che, inprovvidamente, ora la Polverini vuol chiudere dal 2011). «Si dice - scrive in una nota del Pd di Rieti, nella quale invita anche il consigliere Pdl Antonio Cicchetti a smetterla di tacere - che in tempi di crisi occorre contenere i costi e risanare il debito pubblico. E a maggior ragione nella Regione Lazio, il cui attivo di bilancio gravita al di sotto dello zero ormai da un decennio, ben prima della crisi finanziaria del 2008, a causa della disastrosa gestione della Sanità da parte della giunta Storace». Ebbene, «come ammette la stessa Polverini, gli abitanti di questa regione dovranno subire un aumento delle tasse, visti gli incrementi di Irpef e Irap».
Sempre ieri la Cisl di Rieti è intervenuta sul "caso Marini". L'orientamento del sindacato è - a detta di Bruno Pescetelli, segretario provinciale - che «un potenziamento del pronto soccorso e del 118, con posti di day surgery e Rsa garantirebbe un futuro certo alla struttura sabina con ampi margini d'azione per la dirigenza». Il Comune di Magliano oggi ribadirà di volere 22 posti letto per acuti, pronto soccorso, attività di day hospital e day surgery.

mercoledì 27 ottobre 2010

Piano sanitario, centrodestra esulta. Perilli: "Risparmi? Chiusi ospedali e 500 mila cittadini senza servizi"

Tutti felici. Tutti contenti. Mario Perilli, consigliere regionale del Pd, a fronte del giubilo che si intravede sul fronte del centrodestra si mostra a dir poco perplesso. Aspetta infatti dalla Polverini di sapere quanto l'ente regionale abbia guadagnato in termini di risparmio da una manovra che, a conti fatti, ha solo cancellato 24 ospedali nel Lazio lasciando senza servizi minimi 500 mila cittadini che, per quest'anno di certo, vedranno aumentate pure le tasse.
«E' stata espressa soddisfazione - dice - per il benestare del governo al Piano, eppure sono rimaste le macroaree, è stata confermata la chiusura dell'ospedale di Magliano, l'incognita di quello di Amatrice e rimangono i nuvoloni temporaleschi sul nosocomio del capoluogo».
«A ciò si aggiunge - continua Perilli in un comunicato - la mancanza completa dei servizi territoriali che vanno dal Dea all'assistenza territoriale. Nel "tanto apprezzato" piano della Regione c'è poi l'aumento dell'Irap e del'Irpef che colpisce sensibilmente le tasche dei cittadini laziali e delle imprese del territorio. E poi lo sbandierato sblocco dei fondi Fas. Ricordo che se c'è stato uno sblocco è stato solo grazie alla nostra manovra durante la precedente legislatura e che quindi il governo non ha regalato proprio un bel niente alla Regione se non l'incremento delle incertezze visto che questi fondi sono una tantum e che quindi già pregiudicano la diminuzione delle tasse annunciata per il 2011».

martedì 26 ottobre 2010

Il tavolo tecnico del Governo ha approvato il piano sanitario della Polverini

Il piano sanitario regionale è passato. Note trionfali della Polverini, note a lutto per Magliano se nulla è cambiato. Che tutto è andato bene per le casse della Regione lo ha annunciato la commissario per il Governo, Renata Polverini, dopo aver lasciato gli uffici del ministero, oggi nel primo pomeriggio. «Il Lazio ha superato l'esame del tavolo tecnico di verifica del Piano». La Regione si prevede che entro il 2012 sarà entro la soglia dei 500 milioni di deficit. Questo significa che fino a quella data permarrà il commissariamento, in quanto il Lazio sarà fuori della fase di emergenza. Quindi ancora Renata Polverini, o chi per lei, a decidere delle sorti ulteriori della sanità. Se però le addizionali Irap e Irpef a partire dal 2011 saranno bloccate, l'aumento resta per il 2010. Sbloccati invece i fondi Fas per due miliardi: 1 miliardo e duecento milioni subito, il resto entro fine dicembre. Via libera anche alle assunzioni, il blocco del turnover è revocato.
La Polverini ha svelato inoltre un altro retroscena, di quelli che sembrerebbero giustificare l'irremovibilità di fronte alle richieste di arretrare nelle decisioni. Il debito del Lazio stimato in 10 miliardi di debito più gli 1,4 miliardi di disavanzo annui deve essere considerato più ampio di altri 1,6 miliardi da coprire. Ma la manovra deve aver soddisfatto i tecnici del ministero. Una manovra di lacrime e sangue, che vede massacrati - se nulla è cambiato rispetto alla formulazione originaria - ospedali di provincia come il "Marzio Marini". Insomma, se il debito colossale c'è, lo si deve alla gestione poco oculata che però non può essere addebitata a Magliano e a chi nel territorio di quell'ospedale ha usufruito. E che ora, con ogni probabilità, ne pagheranno le conseguenze.

Oggi il piano "ammazza Marini" al tavolo interministeriale. Fatti i conti: i letti di Civita Castellana non bastano

"La popolazione della Bassa Sabina è cresciuta in due anni del 15%". Il Comune ha dato mandato all'avvocato Vespaziani di preparare il ricorso al Tar

Ore di attesa per Magliano Sabina. L'esito, inutile nasconderselo, si preannuncia quasi scontato. Il tavolo interministeriale a Roma dovrà esprimersi - sotto il profilo tecnico - per il via libera al piano Polverini. E per l'ospedale "Marzio Marini", sicuramente per come lo si è conosciuto fino ad oggi, sarà la fine. Ci sarà da lottare - il comitato cittadino si è formalmente costituito ieri sera - questo è certo. Tanto è altrettanto quasi certo l'esito del tavolo odierno che l'amministrazione comunale ha già dato mandato all'avvocato Emanuele Vespaziani di Rieti di iniziare a lavorare al ricorso al Tar. Nel contempo gli uffici comunali hanno iniziato a fare quattro conti per scoprire che le proiezioni fatte dalla Regione circa la capacità di assorbimento della domanda di salute del territorio saranno - dopo l'applicazione del piano e la sostanziale chiusra dell'ospedale maglianese - del tutto insufficienti. Frattanto si cerca di capire come funziona la soluzione day surgery. Il presidente della commissione Sanità di Palazzo Vannicelli è oggi a Firenze, dove la formula è stata sperimentata, proprio a questo scopo.
Ma andiamo per ordine. «Ho appena inviato tutta la documentazione a nostra disposizione all'avvocato Vespaziani - ha dichiarato il sindaco Alfredo Graziani a "Il Messaggero" - e mi sono riservato di mandargli tutte le integrazioni che avremo nei prossimi giorni, compresi i documenti che mi dovrà portare il consigliere di Rinnovamento democratico, Francesco Di Basilio. Nel frattempo stiamo studiando ogni dettaglio che possa servire ad ottenere il massimo, quando arriveranno i tecnici della Regione a controllare il Marzio Marini». Tra i "dettagli" ci sono anche i numeri. "In base a un ultimo studio demografico effettuato dal Comune - scrive il "Corriere di Rieti" - i 51 posti letto di medicina assegnati all' ospedale di Civita Castellana a cui il piano dice espressamente che si dovrà fare riferimento (35 più 16 aggiunti dal nuovo disegno) sarebbero assolutamente insufficienti a coprire le necessità di assistenza sanitaria dei quasi 30mila abitanti nel bacino di riferimento (basti penare che solo a Magliano nel mese di gennaio 2009 i ricoverati sono stati 98)". L'alternativa? Rivolgersi alla bolgia romana è impossibile, quindi non resta che l'Umbria. «Dall'analisi eseguita - ha aggiunto Graziani a proposito dei conti demografici - abbiamo notato che, nel biennio 2008-2010 la Bassa Sabina è cresciuta demograficamente del 15 per cento, con punte massime che, in comuni come Stimigliano, hanno raggiunto il 24 per cento. Ciò significa che, mentre sempre più romani scelgono la nostra terra come luogo in cui vivere, la Polverini decide di tagliare la nostra sanità, dirottandoci su Roma e sull'Umbria. E' un'assurdità inaccettabile».

lunedì 25 ottobre 2010

Ufficiale: il sindaco giovedì in audizione alla Pisana. La Sapienza: "Vogliono scaricare i malati su Roma"

Con il piano il rapporto posti letto ospedaliero / residenti scenderà nel Reatino a 2,6. Il minimo vitale del Patto per la salute? Era 3,3. Sconcertante

Adesso è ufficiale. E' stata convocata dalla presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, Annalisa Mandarelli, l'audizione del sindaco di Magliano Sabina. L'appuntamento è per il 28 ottobre 2010, alle 11.30, nella sala Etruschi dell'assemblea legislativa regionale in via della Pisana. Alfredo Graziani però non sarà solo. Infatti l'ordine del giorno recita espressamente che la seduta riguarderà i sindaci delle strutture afferenti alla 'Macro Area 4': Amatrice, Magliano Sabina, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Bracciano. Il tema, formalmente, sarà "modello assistenziale per le strutture pubbliche per acuti da riconvertire in ospedale distrettuale".
Frattanto un duro colpo al piano di riordino della rete ospedaliera - tutto incentrato in una logica romanocentrica - voluto da Renata Polverini in qualità di commissario del Governo Berlusconi è arrivato dal rettore della "Sapienza" di Roma, Luigi Frati. «Non è possibile - ha detto - che tutto il fabbisogno di assistenza ospedaliera converga su Roma senza un minimo di autonomia nelle province: così si producono sprechi». E visto che solo di numeri e non di politica si è finora parlato nelle stanze dei vertici della Sanità regionale, laddove si chiudono ospedali generando deserto nell'assistenza delle popolazioni fuori Roma ecco che arriva la Cisl con dati sconvolgenti. Il rapporto tra posti letto ospedalieri e residenti è fissato dal "Patto per la salute" (ed è bene notare la distinzione tra salute e sanità) in 3,3. Ebbene nella provincia di Rieti, dopo l'entrata in vigore del piano (che domani torna la tavolo interministeriale per arrivare alla sua definitiva approvazione), questo rapporto scenderà ad una cifra sconcertante: 2,6

domenica 24 ottobre 2010

Attacco cardiaco, salvato durante la fiaccolata al pronto soccorso. Concessioni alle città con più voti

Potrebbe sembrare un evento eccezionale, di quelli buoni per fare un titolo di giornale. Ma è la normalità. Ecco, quella normalità che Renata Polverini sembra non aver capito. Senza pronto soccorso l'altra sera, durante la fiaccolata, probabilmente un uomo sarebbe morto. Arresto cardiaco, la diagnosi. Era arrivato al "Marini" alle 23, in auto, con forti dolori al petto e si è accasciato. I medici sono intervenuti con il defibrillatore e lo hanno salvato. L'episodio, raccontato da "Il Messaggero", la dice lunga sull'importanza di un pronto soccorso. Non è questione di numeri, ma di geografia: lasciare un territorio senza un servizio di emergenza che possa garantire a feriti d'autostrada, infartuati o a chi lavorando nei campi si fa male un'adeguato e immediato intervento, significa mettere a repentaglio la vita della gente. "Senza ospedale siamo tutti morti" era lo striscione del flash mob. Non una sparata, ma un'amara constatazione.
Nel frattempo il piano di riordino della rete ospedaliera del Lazio, che di fatto chiude il "Marini", naviga verso l'ennesimo tavolo di concertazione (previsto per martedì al Ministero), con il suo fardello di scelte a favore di Roma. Sembra così banale: togliere dei letti o dei pronto soccorso nella Capitale, vista la densità di strutture sanitarie (pubbliche e private), provoca dei disagi limitati. Farlo in piccoli centri, significa condannare a morte la gente. Eppure le logiche da ragionieri della sanità - fondate anche su valutazioni sbagliate legate - come ricorda il "Corriere di Rieti" - a specialità mai esistite a Magliano, come medicina nucleare, o chiuse da tempo come ostetricia. Visto che dunque errori sono stati sicuramente fatti dai tecnici della Regione, in Municipio si inizia a lavorare per raccogliere elementi utili a un ricorso al Tar che renda vano l'atto di imperio della Polverini. In occasione dell'incontro con il sindaco Graziani, la commissario del governo Berlusconi, aveva promesso l'invio di ispettori per verificare se le cose scritte nel piano fossero esatte. Già questo sconcerta, né può essere considerato foriero di grandi speranze visto che anche ad altri sindaci ricevuti al palazzone della Regione - come a quello di Pontecorvo - è stato promessa dalla Polverini un'analoga visita ispettiva. Frattanto, dal tour di incontri escono anche alcune concessioni, come quelle che il sindaco di Bracciano dice di aver intravisto a favore dell'ospedale cittadino. E per Magliano? Non è dato sapere. Valga però una considerazione: Bracciano ha 18.736 abitanti ed un popoloso hinterland. Traduceteli voi in voti rispetto a quelli che potrebbero arrivare dalla Bassa Sabina... e tutto sarà più chiaro.

sabato 23 ottobre 2010

Il sindaco: "Pronti al ricorso al Tar". E anche a denunciare chi ha ingannato i maglianesi

Un ricorso al Tar se passa il piano che chiude il "Marini". E pure una denuncia alla magistratura. Ecco cosa attende Renata Polverini a Magliano Sabina, oltre all'imperituro ricordo di essere stata colei che avrà chiuso un'istituzione secolare a servizio di piccole comunità. Piccole sì e portatrici di pochi voti. Ma evidentemente preziosi, visto che aveva avuto il tempo di dedicare un fugace passaggio, il 14 marzo (nel ritaglio di giornale l'annuncio), durante la sua campagna elettorale e far promesse. Rivelatesi, oggi, prive di fondamento. Il sindaco è pronto - rivela "Il Messaggero" - "a «fare ricorso al Tar e, qualora serva, anche una denuncia nei confronti di chi (la Polverini, ndr) ha ingannato i maglianesi durante la campagna elettorale promettendo che l'ospedale non sarebbe stato toccato»".
Quanto all'incontro avuto proprio con la presidente della Regione, dal quale ne uscito con un quasi nulla, Graziani dice di essersi ritrovato in mezzo ad una pattuglia di esponenti del Pdl a sua insaputa. Un vertice quello nel palazzo della Regione con il solo centrodestra che ha indispettito, e non poco, il consigliere regionale del Pd, Mario Perilli. «La Polverini inizi a parlare di sanità anche con chi non ha la stessa tessera di partito» aveva detto, come riporta oggi il "Corriere di Rieti". La risposta è su "Il Messaggero": «Non è stata organizzata nessuna delegazione - spiega Graziani- doveva essere un incontro singolo, poi il senatore Cicolani ha chiesto la possibilità di esserci alla stessa presidente che gliel'ha accordata. In Regione, al mio arrivo c'erano anche i consiglieri Lidia Nobili e Antonio Cicchetti e il nuovo assessore, Gabriella Sentinelli, che hanno deciso di prendere parte all'incontro. Ma ho parlato io».
Sempre sul fronte dei "dispetti" a Magliano Sabina, la Polverini - rivela ancora il quotidiano romano - ha già fatto un altro taglio. Sono stati cancellati i finanziamenti per la casa di riposo per anziani.

Mille fiammelle in difesa "Marini". Il nome Polverini a ricordo imperituro della chiusura dell'ospedale

Magliano veglia sull'ospedale della Sabina e dell'Autostrada del Sole. Un nosocomio al quale, se ciò avverrà, resterà indelebilmente legato il nome della presidente della Regione Lazio. Se verrà chiuso accanto alla lapide che ricorda la donazione di "Marzio Marini", all'ospedale vecchio, ne verrà apposta un'altra a ricordo di colei che ne avrà voluta la chiusura: Renata Polverini. Più di mille fiaccole hanno attraversato Magliano, ieri sera, in difesa dell'ospedale. Un nosocomio che la Polverini sta chiudendo. Senza ragioni "politiche", ma solo sulla base di calcoli matematici.
Roma ne beneficierà, la governatrice del Lazio si ritrova 300 letti in più nel portafoglio da ridistribuire, il territorio a nord della regione resterà devastato. Niente più pronto soccorso ad un'uscita dell'Autosole da Fiano fino all'Umbria, niente più assistenza per i residenti della Sabina, dei confinanti centri umbri e anche del civitonico, visto che da quella Asl venivano al pronto soccordo di Magliano Sabina. "Dopo la chiusura autostrada meno sicura", ricordava uno striscione. La popolazione sarà costretta a rivolgersi a Terni - senza nessun risparmio per il Lazio - o ad attraversare montagne per raggiungere Rieti o cercare disperatamente un letto nella bolgia degli ospedali romani, dove spesso sei solo un numero di campanello.  Ciò nonostante, quasi con testardaggine, Magliano è condannata.
Ieri sera c'erano per le vie del centro e lungo la strada che conduce al pronto soccorso il sindaco, Alfredo Graziani, il cnsigliere regionale Mario Perilli e il vice presidente della Provincia, Oreste Pastorelli. Ma soprattutto c'erano oltre mille maglianesi, con le torce accese. Uno spettacolo mai visto (foto sopra di Andrea Ballanti), al quale speravamo di non aver mai dovuto assistere. Ed invece le scelte di Renata Polverini, inutile nasconderlo, hanno spinto una comunità ad un passo dalla disperazione. Partita da piazza Garibaldi, la marcia si è fermata in piazza Principessa di Piemonte davanti alla lapide che ricorda qualcosa ben al di là della questione contingente: Marzio Marini lasciò l'ospedale ai maglianesi per la cura della salute, ponendo la condizione che essi non venissero mai venduti. Quel che non dice è che di recente anche un altro Marini ha fatto un lascito alla Asl, sempre per le stesse ragioni. Chiudere tutto ciò significa violare una volontà testamentaria.

venerdì 22 ottobre 2010

Perilli: "Se Graziani è andato dalla Polverini con il Pdl, è stata un'indecenza istituzionale"

Il consigliere regionale del Pd chiede invece alla presidente della Regione una discussione sulla sanità aperta ai territori 

«Mi sono giunte voci sull'incontro tra la Polverini e il sindaco di Magliano Sabina che, se venissero confermate, sarebbero gravissime. Sembra infatti che a quella che doveva essere una discussione sul futuro dell'ospedale Marini tra la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e il sindaco di Magliano, Alfredo Graziani, fosse presente una delegazione reatina tutta targata Pdl. C'era Lidia Nobili, il nuovo assessore Gabriella Sentinelli, il collega Antonio Cicchetti e il senatore Angelo Maria Cicolani. Una riunione di parte che costituisce non solo una grave mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini di Rieti, rappresentati solo da un colore politico, ma una vera e propria indecenza istituzionale». E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Mario Perilli. «Seguitiamo a chiedere alla Polverini una discussione sulla sanità aperta ai territori, magari coinvolgendo il presidente della Provincia, lo stesso sindaco di Rieti che, lo ricordo, presiede la conferenza provinciale dei sindaci e anche il sottoscritto. La Polverini - conclude Perilli- inizi a parlare di sanità anche con chi non ha la stessa tessera di partito».

Il sindaco ricevuto in anticipo dalla Polverini. Speranze di salvare il Marini? Quasi nulle

La condanna a morte è scritta. E senza appello, par di capire. Ieri - a sorpresa ed in anticipo rispetto alla data prevista di lunedì prossimo - il sindaco di Magliano Sabina ha incontrato Renata Polverini. L'esito è così riassunto da Il Messaggero: "Le possibilità che Magliano possa continuare ad avere il suo ospedale "Marzio Marini" così come è, e men che meno potenziato, sono nulle. «La presidente è stata molto chiara. Il piano sanitario è stato già presentato al Governo e quindi non è pensabile che possa essere ritirato - ha raccontato il sindaco - come è impensabile mantenere l'ospedale così come è attualmente». Insomma, inutile nasconderselo: l'altra giocata d'anticipo della presidente della Regione, quando ha consegnato il piano al ministero dell'Economia prima del 13 ottobre, ha chiuso la partita. Nulla è valso neanche portarsi un santo protettore - il senatore del Pdl, Angelo Maria Cicolani - fino al palazzone di via Cristoforo Colombo, quello stesso da cui Graziani e sindaci vennero tenuti fuori - ed alcuni addirittura fatti identificare dalla Questura - durante la manifestazione contro il piano sanitario. «Si è trattato di un incontro interlocutorio - ha dichiarato al "Corriere di Rieti" il sindaco  - naturalmente niente è stato deciso e sapremo concretamente quale sarà la sorte del nostro ospedale solo quando ci sarà la firma sul decreto».
Qualcosa, flebilmente, si è mosso. Due tecnici regionali saranno inviati ad ispezionare il "Marini" così da valurare le eventuali revisioni da apportare al piano. Graziani ha tenuto a ribadire, all'uscita dell'incontro, di aver tenuto fede all'accordo del tavolo politico-tecnico tenuto in Provincia, avanzando la proposta di mantenere il pronto soccorso, 22 posti letto per acuti, attività di day surgery e day hospital. E la Polverini come ha reagito? «Si è limitata a registrarle». Anche se, rivela il "Corriere di Rieti", il primo cittadino qualcosa in più lo ha detto. «Oltre a ciò - ha dichiarato al quotidiano reatino - grande importanza ha assunto l'incontro avuto con la Consulta giovani di Magliano. Il parere degli under 35 è quello che da sempre mi sta più a cuore ed è proprio con loro che si è arrivati alla conclusione che, anziché ricevere niente, dovremo trovare un modo per ottenere qualcosa».
Una cosa appare certa, come la governatrice - commissario straordinario del Governo Berlusconi per il rientro del deficit sanitario - tema (o si innervosisca assai) di fronte alle manifestazioni. Anticipò di un giorno la consegna del piano al ministero per dribblare quella del Pd per il 13 ottobre, data prevista. Anticipa l'incontro di Graziani per smorzare la forza della fiaccolata "funebre" e il sit in che inizieranno stanotte?

giovedì 21 ottobre 2010

Anche Confindustria, dopo i sindacati, contro il piano Polverini

"Settemila disoccupati, più del doppio di quelli prodotti dalla crisi Alitalia". Parola di Esterino Montino, capogruppo in Regione del Pd? No, sebbene a riferirle sia il politico democratico. «I dati sono di Confindustria Lazio - dice - e confermano le nostre più fosche previsioni". Sono 3.600, secondo Riccardo Fatarella, presidente della Consulta Sanità confindustriale, i lavoratori "espulsi" dalle aziende private a seguito dei taglidi 2.074 posti letto tra riabilitazione e lungodegenza. Se ci si mette l'indotto la perditasarà di circa 300 milioni, lo 0,21% del Pil. Confindustria si dice al lavoro «da giugno per una proposta che consenta di ottenere gli stessi risultati del piano, ma con minore impatto sociale. Altrimenti saranno solo "lacrime e sangue"». Eppure la Polverini si dice convinta che il suo piano riuscirà in un miracolo: rendere il Lazio una regione modello per la sanità. «L'unico miracolo della Polverini di cui abbiamo per ora notizia - ha chiosato Giulia Rodano, consigliere Idv atteso domani a Magliano - è quello di aver messo d'accordo Confindustria e sindacati (Anaoo è in stato di agitazione, i dirigenti medici hanno annunciato lo sciopero ndr) sul no al piano di riordino ospedaliero».

Fiaccolata e sit in al Pronto soccorso. Appuntamento a domani

Magliano è pronta per la nuova mossa a difesa dell'ospedale Marzio Marini. Come annunciato già alla stampa locale in questi giorni la prossima azione "spettacolo" prenderà il via domani sera, alle 22, da piazza Garibaldi. Centinaia di fiaccole sono già state acquistate che verranno distribuite tra quanti aderiranno alla nuova marcia a tutela dell'ospedale della Bassa Sabina. Una passeggiata che ha più il sapore di una “veglia funebre” - come ha scritto il Messaggero di ieri - e che, dopo aver fatto tappa davanti alla pietra monumentale che ricorda la donazione di Marzio Marini alla struttura, terminerà davanti al pronto soccorso dell’ospedale, dove comincerà proprio domani un sit in che proseguirà fino a lunedì, quando è previsto l'incontro con la presidente Polverini.
Un gesto simbolico per affermare quanto «l'ospedale - come ha detto il sindaco Graziani - non può prescindere dal mantenimento del pronto soccorso qualsiasi sia l'idea prospettato nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per il nuovo assetto del Marini».
Nel pomeriggio di domani, inoltre, è previsto l'incontro al Teatro Manlio con Giulia Rodano (Italia dei valori), vice presidente della commissione sanità Giulia Rodano dell’Italia dei Valori.

mercoledì 20 ottobre 2010

Martedì verifica del piano al Ministero. Fiaccolata e sit-in fino all'incontro Graziani - Polverini

Il tavolo ministeriale di verifica del Piano di rientro «è stato convocato per il 26 ottobre». Lo ha annunciato questa mattina Stefano Cetica, assessore al bilancio della giunta Polverini. Il tempo stringe, in maniera quasi asfissiante. Lunedì pomeriggio, alle 15, il sindaco di Magliano Sabina sarà ricevuto dalla presidente della Regione. Il giorno dopo la Regione è chiamata a chiudere i conti. E se l'assessore può dichiarare che "Siamo assolutamente convinti di farcela sia perché per la prima volta c'è un piano di riordino della rete ospedaliera, ma soprattutto perché ci sono i tagli veri che stiamo facendo sugli sprechi, non sulle prestazioni», non altrettanto sereni si sta tra chi vuole la salvezza del "Marini". I tempi sono strettissimi, e a meno che non sia giunta alla Polverini la richiesta dei maglianesi per altre vie, è davvero dura l'impresa che attende Alfredo Graziani. Pochissime le ore a disposizione per la presidente della Regione per rivedere le carte. Qualora lo volesse.
Magliano intanto torna sul piede di guerra. Obiettivo: difendere il pronto soccorso e i posti letto per acuti a Medicina. E lo farà venerdì e per tutto il weekend con una manifestazione notturna. «La fiaccolata partirà dalla piazza intomo alle 22 - ha annunciato il sindaco a "Il Messaggero" - e percorrerà Magliano fino al "Marini" dove sosterà per una veglia funebre simbolica. Veglia che precederà l'attivazione  di un sit in davanti al servizio d'emergenza,  lo stesso che proseguirà ininterrottamente sabato, domenica e lunedì, giorno in cui sarò ricevuto dalla Polverini». Giornata in cui il primo cittadino, secondo il quotidiano romano, chiederà alla presidente della Regione "pronto soccorso, otto posti di osservazione breve e altrettanti di day surgery, integrazione con Civita Castellana e riconversione dei circa sessanta posti letto di Rsa, attualmente in costruzione presso l'ospedale. Tutto ciò per evitare la dismissione della Medicina. E se alla fine la Polverini decidesse di fare sintesi tra tutte le ipotesi presentate  approntandone una tutta nuova? «Siamo pronti e disposti a tutto -ribadisce Graziani- fermo restando la priorità del Pronto soccorso. E' ragionevole pensare che la presidente, una volta ascoltate le motivazioni della nostra protesta, supportate da una relazione dettagliata sull'attività svolta dalla struttura,  si convinca delle potenzialità del Marini e decida anche per il mantenimento di alcuni posti letto da destinare agli acuti». Magari proprio i 30 della Medicina".
Nel frattempo - scrive invece il Corriere di Rieti - verranno installati tre striscioni ben visibili ai viaggiatori dell'autostrada e della strada Flaminia che ricorderanno come il piano licenziato dalla Polverini preveda allo stato attuale la chiusura del Pronto soccorso. Stasera riunione a Magliano per organizzare la manifestazione.

martedì 19 ottobre 2010

Una fiaccolata al pronto soccorso. La presidente commissione Sanità: "Piano inevitabile"

Il sindaco Alfredo Graziani e l’amministrazione comunale hanno lanciato l’idea di organizzare un’ulteriore manifestazione in difesa del Marzio Marini. Lo scopo, come già deciso durante l’assemblea pubblica dello scorso Venerdì al Teatro Manlio, è quello di battersi per ottenere una modifica del decreto Polverini. La proposta primaria è mantenere un servizio di pronto soccorso degno di tale nome. Perciò si sta organizzando una fiaccolata simbolica intorno al pronto soccorso, manifestazione che avrà luogo il prossimo Venerdì a partire dalle ore 22. Di conseguenza mercoledì 20 ottobre alle 21 in Sala Consiliare si terrà un'acssemblea con il Comitato Marzio Marini al fine di mettere in atto l'iniziativa.
Il 28 ottobre il sindaco è atteso dalla commissione regionale Sanità. Oggi la presidente, Alessandra Mandarelli, fa sapere che certe scelte erano inevitabili. E che prima o poi sarebbe accaduto: «Il sistema sanitario della nostra regione versa in condizioni a dir poco critiche: non era più possibile, dunque, rinviare nel tempo un provvedimento che prima di noi nessuno era riuscito a mettere seriamente in atto. Siamo perfettamente consci delle problematiche inerenti al piano, ma rimaniamo altrettanto convinti che si tratti davvero dell’unica strada da percorrere per raggiungere il traguardo».

lunedì 18 ottobre 2010

Il 22 ottobre a Magliano i vertici dell'Idv. "Il piano Polverini va cambiato"

Il 22 ottobre arrivano i leader regionali dell'Italia dei Valori al Teatro Manlio. Il titolo della manifestazione è esplicito: "La salute non si vende", preceduto dall'affermazione "Dalla parte dei cittadini contro il piano sanitario regionale del Lazio della Giunta Polverini". Sul palco - a Magliano Sabina - ci saranno il segretario regionale dell'Idv, Vincenzo Maruccio, che è anche capogruppo alla Regione Lazio e, assieme a lui, la consigliere regionale (nonché membro della commissione Sanità), Giulia Rodano. L'incontro con la cittadinanza al quale, come comunica la segreteria dell'Idv, è stato invitato anche il primo cittadino Alfredo Graziani, si terrà alle ore 18.

Pronto soccorso per il "Marini". Condizione irrinunciabile per ricominciare

Secco no del Pd all'ipotesi di una Rsa. Di Basilio: "Combatteremo con tutte le nostre forze contro questo obbrobrio che è tutto fuorché un ospedale"

Non è, forse, un problema lessicale. Insomma, di parole. O forse sì, perché quel che conta è la sostanza. Ma uno dei punti cardine per il "Marini" da salvare sembra essere il "pronto soccorso". C'è chi lo chiama "primo soccorso". E' la stessa cosa? Se prendiamo la vicina Asl di Viterbo ci facciamo un'idea: pronto soccorso è quello dove dietro c'è sempre un ospedale, primo soccorso è quello che troviano a Ronciglione o Montefiascone. Sarà un "caso", ma queste strutture non sono più ospedali. «Quello che accade con il riordino - osserva proprio oggi il segretario provinciale
della Federazione del Partito socialista di Rieti, Aldo Benedetto Gregori - è che si chiude il pronto soccorso dell'ospedale di Magliano Sabina, con la conseguente impossibilità di ricovero per acuti. Ne consegue che il cittadino delle zone servite dal nosocomio dovrà sobbarcarsi viaggio, lunghe attese in ospedali provinciali, ricoveri e cure laddove troverà posto (vista la complessiva riduzione dei posti letto in regione)».
Uno dei nodi, dunque, stanno qui. Anzi, inutile nasconderlo: questo è l'abbrivio da cui partire. «Quello che si intende proporre alla Polverini - ha infatti spiegato il sindaco Graziani su "Il Messaggero" di ieri - è mantenere il pronto soccorso e i trenta posti per acuti della medicina. Questo permetterebbe al Marini un'attività degna di un ospedale e non, viceversa, di un poliambulatorio infermieristico». E tanto per far chiarezza, oggi, Francesco Di Basilio, segretario del Pd maglianese, mette i punti sulle "i" sul blog di Magliano Democratica.
«Il Pd di Magliano Sabina lavorerà affinchè vengano restituiti un certo numero di posti per acuti (dai 30 ai 40) all'Ospedale di Magliano nell'ambito di un polo ospedaliero che collabori con l'OGP di Rieti con un PS dotato di medici ospedalieri. Una volta poi riottenuti i posti, questi, secondo noi, dovrebbero essere specializzati in una, massimo due branche (la struttura che prendiamo ad esempio è quella di Narni in cui esistono solo due specialità ginecologia ed ortopedia) che nel caso di Magliano potrebbero essere visti i dati Ortopedia ed Oculistica. Insomma pensiamo ad un piccolo ospedale efficiente con un PS con medici ospedalieri, due branche specialistiche per le degenze, pochi posti letto di osservazione breve, Day Surgery e DH». E se ci offrissero una residenza assistenziale assistita (Rsa)? «Se poi qualcuno ci verrà a propinare ospedali da 8-10 posti letto con RSA come una vittoria (come purtroppo a Magliano qualcuno stà già facendo) si sappia che noi combatteremo con tutte le nostre forze contro questo obbrobrio che è tutto fuorché un ospedale. Ospedali da 8-10 posti letto non servono a niente servono solo alla politica e non ai cittadini. Noi combatteremo e saremmo disposti a trattare solo per un ospedale vero».
Frattanto una parola in difesa del "Marzio Marini" arriva addirittura dalla Ciociaria.

sabato 16 ottobre 2010

L'ipotesi su cui poter trattare

Ridimensionato nel numero dei posti letto per acuti, ma provvisto di un primo soccorso con medici ospedalieri, una ventina di posti letto da dedicare ad una specialistica oltre che day hospital e day surgery. Mantenute in toto le attività ambulatoriali. E’ questa la proposta con cui il sindaco di Magliano Alfredo Graziani, si presenterà il prossimo 28 ottobre alla Pisana, dove sarà ricevuto dalla presidente Polverini. La proposta è frutto di un tavolo di lavoro che si è tenuto ieri pomeriggio a Rieti al quale hanno partecipato il senatore Angelo Maria Cicolani, i consiglieri regionali Antonio Cicchetti, Lidia Nobili e Mario Perilli, il consigliere provinciale con delega alla Sanità e il sindaco e il consigliere di opposizione di Magliano, rispettivamente Alfredo Graziani e Francesco Di Basilio.

venerdì 15 ottobre 2010

Sindaco dalla Polverini lunedì o martedì. Lettera di una malata: "Il Marini paga errori della Asl"

Oggi tour di incontri a Rieti. Stasera assemblea per illustrare la proposta di "salvataggio". Ma dalla Regione avvertono: "Possibili solo leggere variazioni"
Il sindaco sarà finalmente ascoltato dalla Polverini. La telefonata è arrivata. «Non so se sarà lunedì o martedì - ha detto Alfredo Graziani a "Il Messaggero" - perché devo ricevere conferma dalla segreteria regionale ma di sicuro incontrerò la Polverini all'inizio della prossima settimana». Oggi pomeriggio il primo cittadino parteciperà al tavolo tecnico in Provincia, col presidente della Provincia, i consiglieri regionali e il nuovo assessore regionale. Stamattina sarà sempre a Rieti per la conferenza dei sindaci convocata dal Comune capoluogo. Stasera alle 21 assemblea cittadina a Magliano, sempre con il sindaco: «Spiegherò le linee tracciate dalla conferenza dei sindaci e dal tavolo tecnico in base alle quali formuleremo la proposta alternativa da portare davanti alla Polverini». Ma la commissario non lo manda a dire: «Al piano potranno essere apportate solo leggere variazioni». Frattanto, come riporta "Il Tempo" e già anticipato , arriva anche l'altra convocazione: il 28 è stata programmata l'audizione del sindaco di Magliano, Alfredo Graziani, presso la commissione della Sanità del consiglio regionale del Lazio.
Il "Corriere di Rieti" pubblica invece - in un pezzo a firma di Sara Pandolfi - una lettera di una maglianese malata di Parkinson. La conclusione è dura ed amara: «Le attuali condizioni dell'ospedale sono tutti da imputare a scelte sbagliate della Asl di Rieti che spesso ha mancato di rifornire Magliano anche del materiale occorrente in reparto, mettendo in difficoltà sia la struttura sia i medici e gli operatori. Oggi ci ritroviamo a pagare gli errori di chi non ha saputo gestire, a danno della sanità della nostra  cittadina che era il fiore allo occhiello di tutto il Lazio».

giovedì 14 ottobre 2010

Dal 28 ottobre audizioni dei sindaci alla Pisana. Sanità pubblica, è sciopero

L'annuncio di Lidia Nobili (Pdl) ascoltato durante la diretta web dei lavori del consiglio regionale. Replica di Rodano (Idv): "A quella data rischiamo la discussione sia già chiusa". Il 9 dicembre sciopero dei dirigenti medici-veterinari, sanitari e amministrativi laziali. Anaao in agitazione da oggi

La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, a partire dal 28 ottobre, inizierà ad incontrare i sindaci. La notizia è stata data all'aula consiliare da Lidia Nobili (Pdl), vicepresidente dell'organismo, come è stato possibile ascoltare durante la diretta dei lavori. Si tratta di un passaggio che avrà per tema il piano di riordino della sanità, che - come è noto - ridimensiona drasticamente il ruolo del "Marzio Marini", arrivando di fatto a chiuderlo. Quindi si profila - da quella data - la possibilità, finalmente, per il sindaco di Magliano Sabina di essere ascoltato in una sede ufficiale. Si resta in attesa di conoscere anche la convocazione anche da parte della Polverini, che più volte ha annunciato che sentirà in questi giorni i primi cittadini (domani sarà il turno di quello di Monterotondo).
«La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio ascolterà i sindaci delle città coinvolte dal piano ospedaliero solo dopo il 28 ottobre - ha però replicato in una nota Giulia Rodano dell'Italia dei Valori - con il rischio che la discussione del provvedimento sia ormai chiusa: in sostanza, la commissione continuerà a non esercitare alcun ruolo politico, né di consultazione né di mediazione, in una delle più rilevanti riorganizzazioni ospedaliere del nostro territorio dalla nascita del servizio sanitario regionale».
Frattanto sempre questa mattina i dirigenti medici-veterinari, sanitari e amministrativi laziali hanno annunciato uno sciopero per il 9 dicembre prossimo.

L'Umbria è vicina. Voci dalla proteste: "Chiudere l'ospedale non è pensabile"

Graziani spera nel Pdl: "So che il consigliere regionale Antonio Cicchetti e il senatore Angelo Maria Cicolani si stanno muovendo per farmi avere un incontro con la Polverini". Il Pd ricorda invece che a Roma a protestare erano presenti sindaci sia di centrodestra che di centrosinistra

«Lo scriva, lo scriva. Che Polverini, 5 mesi fa, era a Magliano Sabina a inaugurare tre sale operatorie, e adesso l'ospedale chiude. Vergogna». Voci maglianesi raccolte ieri, da "Repubblica", tra i manifestanti in via XX Settembre contro la chiusura del "Marzio Marini". Erano in 5000 ieri, provenienti da tutto il Lazio, davanti al ministero delle Finanze, per mostrare tutta la loro indignazione per i tagli alla sanità decisi dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Il gruppo dei Maglianesi è stato di certo il più colorito della manifestazione con la replica del flashmob con tutti stesi per terra, cartelli e striscioni efficaci tanto da essere ripresi in apertura e in più sequenze del servizio del Tgr di ieri a firma di Paola Aristodemo.
Ieri pomeriggio alla marcia pacifica verso l'Umbria (oggi servizio di Tito Cheli sul Tgr del mattino), inscenata contro il piano di riordino sanitario regionale - riporta "Il Messaggero" - hanno partecipato più di mille persone cui si sono uniti i cittadini dei comuni di Calvi e Otricoli che li hanno accolti al loro arrivo. «Manifestiamo la sofferenza della collettività», ha dichiarato a "Libero" il sindaco Alfredo Graziani, anche lui in attesa di un incontro con la Polverini. «Recentemente - ha testimoniato il sindaco di Calvi, Silvano Lorenzoni, sempre secondo "Il Messaggero" - una nostra concittadina è rimasta coinvolta in un incidente stradale a seguito del quale aveva avuto un arresto cardiaco. Se non fosse stato per il pronto soccorso di Magliano non ce l'avrebbe fatta e invece è riuscita a salvarsi. Non è pensabile chiudere l'ospedale».
Il sindaco di Otricoli, Nico Nunzi, che aveva mandato in fascia tricolore il proprio vicesindaco - Cristiano Ceccotti - alla manifestazione di ieri, ha dichiarato al Corriere di Rieti: «Pur facendo parte di un'altra provincia e regione, quello di Magliano è senza dubbio un ospedale satellitare alla nostra realtà che ricopre una valenza specifica fondamentale. Anche noi come cittadini di Otricoli ci sentiamo vicini alla battaglia maglianese, certi che i tagli non vadano fatti nei piccoli comuni, dove già forte si sente il peso del decentramento dei servizi». Quanto all'ingresso della cittadina sabina nella sua regione ha aggiunto: «Seppur conscio che si tratti in gran parte di una provocazione e delle enormi difficoltà che si dovranno affrontare rispetto a un eventuale cambio di regione Magliano è ben accetta».
«Non chiediamo la luna - ha detto Graziani a Raffaella Di Claudio de "Il Messaggero" - una vita che può essere salvata vale più dell'esigenza di risparmiare. Il nostro pronto soccorso negli anni ha acquisito sempre maggiore professionalità, come testimonia l'aumento di 500 ingressi». Finora però il telefono a Palazzo Vannicelli non ha squillato.