domenica 31 ottobre 2010

Appello del comitato “Salviamo l’ospedale Marini e la sanità sabina”

riceviamo e pubblichiamo

Caro Concittadino

Il Comitato “Salviamo il Marini e la sanità Sabina” ritiene indispensabile il coinvolgimento di tutti per la difesa della nostra salute. Oggi, purtroppo, siamo di fronte ad una tragica scelta fatta dal Presidente della regione Lazio Renata Polverini, che, oltre ad incidere negativamente su una popolazione anziana e debole, trascina nel baratro un sistema economico e sociale già in difficoltà.

La latitanza e l’indifferenza non devono prevalere, al contrario dobbiamo tutti manifestare il senso di appartenenza a questo territorio e la difesa di una provincia già debole strutturalmente.
La politica dei tagli, dopo lo sperpero di denaro pubblico, rende i deboli più deboli ed i forti più forti. E’ inaccettabile. E’ contrario a qualsiasi principio di solidarietà sociale.

Le emozioni insieme alla ragionevolezza sono la forza di questo movimento che va nascend, oltre a ciò si devono mettere in campo le azioni necessarie a scongiurare la chiusura degli ospedali Marini e Grifoni, coinvolgendo le istituzioni, i partiti, le associazioni di volontariato, i sindacati e la gente comune.

Ognuno è chiamato a fare la propria parte.

Il Comitato invita ad attivare una campagna di sensibilizzazione che parta da Amatrice e arrivi fino a Magliano, attraverso la raccolta di firme di cui alleghiamo il fac - simile e ove possibile realizzare incontri pubblici sulla questione sanità.
In poche parole una mobilitazione generale, per non avere domani il rammarico di non aver fatto tutto il possibile.

I politici che ci governano, di qualsiasi colore, sono espressione del popolo nella sua interezza. Per questo se saremo in tanti e decisi e non rassegnati dovranno ascoltarci.

Nella speranza che vi siano moltissime adesioni e risposte positive al nostro appello, Ti invitiamo a prendere contatti con i referenti del comitato per programmare i tempi e le modalità della nostra mobilitazione.

Insieme si può!

TI INVITIAMO GIOVEDI 4 NOVEMBRE IN SALA CONSILIARE ALLE ORE 18:00 PER CERCARE DI ALLARGARE QUANTO PIU’ IL MOVIMENTO E PRENDERE INIZIATIVE CONDIVISE.

Ricordiamo poi l’importanza di partecipare Mercoledì 3 Novembre alla Riunione dei Sindaci che si terrà nel primo pomeriggio (dalle ore 15:30) in Piazza Garibaldi.

Cordiali saluti

IL COMITATO
“Salviamo l’ospedale Marini e la sanità sabina”

Ventitré sindaci in foto a difesa della salute della Sabina pronti a fare il giro del Lazio

Una cartolina da Magliano Sabina. Ma non sarà di quelle della consueta iconografia, magari un po' retorica. Sarà una cartolina, da stampare su manifesto, che farà il giro della Regione Lazio: 23 sindaci in fascia e stendardo. Una scelta provocatoria, che chiarisce bene il destinatario ulteriore rispetto alla presidente della Regione che ha "tagliato" l'ospedale della Sabina: i cittadini della regione devono sapere dell'ingiustizia che la presidente Renata Polverini sta consumando ai danni non tanto del "Marzio Marini" - non si difendono i medici, qui - quanto di oltre 30 mila abitanti. La foto ricordo della protesta dei 23 sindaci della conferenza della Bassa Sabina sarà scattata mercoledì, in piazza Garibaldi. L'occasione è data dalla riunione del distretto mirtense convocata sul tema della salute della Bassa Sabina che a seguito delle scelte della commissario ad acta Polverini diverrà dal 1° gennaio una salute "a rischio". Uno scatto fotografico destinato ad arrivare sulla scrivania della presidente della Regione anche per rammentarle gli impegni presi durante la campagna elettorale.
Impegni che Andrea Pitoni, segretario provincia di Rifondazione comunista, non ha esitato a rinfacciare - ieri stesso - in una nota diffusa ai mezzi di comunicazione. E lo dice chiaro e tondo che «non si può chiudere il Marini senza un piano sanitario strategico».

sabato 30 ottobre 2010

Raccolta firme, tutta la settimana davanti al "Marini". Mercoledì conferenza dei sindaci in piazza

Questa mattina è proseguita la raccolta firme a difesa dell'Ospedale Marini di Magliano Sabina. Il comitato "Salviamo il Marini e la Sanità Sabina" ha istituito un punto raccolta al mercato del sabato dove oltre 300 cittadini hanno lasciato la propria firma. Sottoscrizione certificata con un documento, fondamentale in caso di decisioni quali ricorso al TAR o altri percorsi dove serva una firma "verificabile". La raccolta firme però non si ferma qui. Dalla prossima settimana tutte le mattine dal lunedi al venerdi all'entrata dell'Ospedale sarà possibile firmare in difesa del "Marzio Marini". Sabato prossimo sempre in "area mercato" si firma durante la Festa del vino novello del 6 e 7 novembre.
Frattanto è confermato, come da convocazione del presidente Alessio Bonifazi, la conferenza dei sindaci della Bassa Sabina si terrà alle 17.30 di mercoledì 3 novembre in piazza (o al Teatro Manlio) in caso di maltempo. «Ho invitato a partecipare - ha informato tramite "Il Messaggero" il sindaco Graziani - il presidente della Provincia, Fabio Melilli, il vice Oreste Pastorelli, il consigliere regionale Mario Perilli, il senatore Angelo Maria Cicolani ed altri esponenti istituzionali, senza stare a guardare il colore politico, perché in casi come questi serve il massimo dell’unità e della compattezza. Spero in un’ampia partecipazione così che il messaggio possa arrivare chiaro alla Regione. La chiusura di un ospedale che fornisce risposte sanitarie a tutta la Bassa Sabina è insostenibile e noi - ha sottolineato Graziani - continueremo a dirlo fino allo stremo delle forze».
Domenica a Stimigliano, alle ore 16,30 (sala della biblioteca) il Pd organizza “Contro i tagli indiscriminati”, una tavola rotonda cui parteciperanno il consigliere regionale Mario Perilli e il segretario provinciale del Pd, Vincenzo Lodovisi, oltre al responsabile di zona Claudio Rosi e ai rappresentanti dei circoli di Magliano Sabina, Stimigliano e Collevecchio. Il sindacato pensionati della Cgil, riunitosi a Magliano, ha infine stigmatizzato il piano Polverini. La mancanza di alternative ai tagli, osservano, mette paura.

venerdì 29 ottobre 2010

Lidia Nobili: "Il Marini alla fine sarà tra le ipotesi migliorative di aspetti del Piano"

Una piccola speranza, verrebbe da dire, è arrivata all'indomani della seduta alla Pisana cui ha partecipato il sindaco Graziani. «L'incontro di ieri in commissione sanità della Regione Lazio con i sindaci di Amatrice Sergio Pirozzi e di Magliano Sabina Alfredo Graziani è risultato propedeutico alle verifiche sui presidi Grifoni e Marini annunciate nei giorni scorsi dalla stessa presidente Polverini. Verifiche che verranno effettuate a partire dalle prossime settimane dai tecnici regionali che stanno seguendo l'evoluzione del Piano di riordino della rete ospedaliera». L'annuncio è contenuto in una nota diffusa oggi da Lidia Nobili, vicepresidente per il Pdl della commissione sanità. La Nobili si dice fiduciosa che l'ipotesi su cui si sta lavorando, che prevede il potenziamento del pronto soccorso con una diversa e più incisiva strutturazione del 118 e la dotazione di alcuni posti di day surgery, per acuti e di Rsa o lungodegenza, verrà presa in considerazione dalla struttura commissariale. «Il percorso su cui si sta lavorando per il Marzio Marini - ha detto Nobili - è da considerarsi realistico tanto da poter affermare che alla fine sarà innestato tra le ipotesi migliorative di alcuni aspetti del Piano. Sono convinta che alla fine prevarrà il buon senso e le criticità evidenziate dal sindaco Graziani verranno vagliate con attenzione, naturalmente nel rispetto delle esigenze del bilancio».
Che la Polverini sia divenuta più malleabile all'indomani dell'approvazione del piano sanitario da parte del Governo starebbe a dimostrarlo anche l'Anaaoo. «Lo stato di agitazione - hanno detto i vertici regionali del sindacato dei medici - è revocato perché è stato aperto un positivo confronto». Dal 9 novembre inizieranno infatti le riunioni tecniche con i medici.

"Se la politica sanitaria è risparmio, caccino i tecnici e assumano ragionieri". I Maglianesi contro la chiusura, anche in arabo

Proveremo pure a dirglielo in arabo. "Siamo contro la chiusura dell'ospedale", si leggeva ieri mattina in una scritta bilingue. Il cartello - rivela il "Corriere di Rieti" - è apparso in piazza Garibaldi sulla facciata di un palazzo. Lo ha messo alla finestra una famiglia Timido, per poi scomparire. Come scomparso è stato un altro striscione - come documenta Terra - con invece uno slogan di critica al sindaco Graziani. Tutto ciò mentre, sempre nella mattinata di ieri, il primo cittadino era a Roma, nelle stanze della Pisana per essere ascoltato dalla commissione Sanità del Consiglio regionale.
Questo il riassunto del suo intervento, per come lo ha riferito a "Il Messaggero". «Ho spiegato - ha raccontato Graziani - che Magliano il suo prezzo lo ha già pagato. Per la causa del risanamento  del deficit sanitario, abbiamo decisamente già dato: in fondo perdiamo 30 posti letto ed un reparto. Oltre non è veramente possibile spingersi. Sono i dati che parlano chiaro. Nel solo mese di gennaio 2010 il reparto di medicina del "Marzio Marini" ha contato 95 ricoverati.  Una parte maglianesi, ma la maggioranza provenienti dai comuni che circondano il nostro. Che sono tanti. Sono soprattutto le fasce più deboli, gli anziani ad esempio, chi non può fare spostamenti, ad avere diritto a curarsi. Dove le mandiamo tutte queste persone se l'ospedale chiude?».
Alfredo Graziani, che ieri a Roma si è speso anche in difesa del pronto soccorso (struttura che invero potrebbe sfruttare le sale operatorie nuove di zecca), ha ribadito che "tagliare" Medicina è sbagliato. Anzi, sbagliatissimo farlo sulla base di statistiche che neanche ci prendono. «Ora, se a dettare le ragioni politiche - ha detto il sindaco al "Corriere" - è solo il risparmio e si continuerà a ignorare la sfera del sociale con tutte le necessità specifiche del territorio, allora suggerisco alla presidente di licenziare i tecnici e assumere dei ragionieri».

giovedì 28 ottobre 2010

Il 3 novembre consiglio regionale sul riordino della rete ospedaliera

«Mercoledì 3 novembre, alle ore 12, si terrà la seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio. All’ordine del giorno ci sarà la discussione sulle misure previste dal Piano di rientro della sanità, con particolare riferimento agli effetti del Piano di riorganizzazione dell’emergenza e della rete ospedaliera». Lo ha annunciato con una nota Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio.

Il sindaco alla commissione Sanità: "Hanno sbagliato i conti sul Marini"

Il sindaco di Magliano Sabina è stato ascoltato questa mattina dalla commissione Sanità del consiglio regionale del Lazio (ecco il comunicato ufficiale da cui è stato ricavato questo post). E' stata l'occasione per rinnovare le proposte e per segnalare le assurdità del piano. «L'ospedale di Magliano è da sempre un riferimento per l'intera provincia, nonché un avamposto per i cittadini che vogliano recarsi fuori regione, a Narni e Terni», ha tenuto a precisare il primo cittadino maglianese. «Abbiamo riscontrato errori materiali nelle schede contenute nel Piano relative alla nostra realtà - ha detto Alfredo Graziani ai consiglieri presenti nell'aula Etruschi della Pisana - Errori che senza dubbio hanno influenzato le scelte del Commissario. Uno per tutti, il dato sulla percentuale di rifiuto del ricovero dopo l'accesso al pronto soccorso: a noi risulta del 7,4% e non 28,7%».
Un'annotazione, a fronte di un uditorio attento a spese ed investimenti, sui costi sostenuti dalla Regione, non è certo stata fatta passare sotto silenzio da Graziani. «Senza dimenticare - ha aggiunto - i recenti investimenti convogliati sul nostro ospedale, per sei milioni di euro, che oggi ci consentono di avere sale operatorie nuove di zecca. Siamo coscienti dei sacrifici da fare, e per questo siamo pronti anche a rinunciare a qualche servizio, ma è indispensabile che il Pronto soccorso sia attrezzato con medici ospedalieri». La vicepresidente della commissione, Lidia Nobili (Pdl) ha definito "realistiche e percorribili" tutte le proposte emerse, ribadendo l'impegno della Commissione «a farsi portavoce di queste istanze presso la struttura commissariale». Alessandra Mandarelli (Lista Polverini), che guida la commissione della Pisana, ha tenuto a sottolineare: «La nostra priorità finora è stata quella di non creare inutili illusioni o cavalcare facili proteste, bensì costruire in tutta trasparenza un'ipotesi migliorativa di alcuni aspetti del Piano, nel pieno rispetto delle esigenze di bilancio chieste al Lazio dallo Stato e della domanda di salute manifestata dai cittadini e dai loro legittimi rappresentanti».
All'incontro hanno partecipato i sindaci dei comuni dove si trovano le strutture sottoposte a riconversione nella cosiddetta "Macroarea 4":  Magliano Sabina, Bracciano, Ronciglione, Acquapendente, Amatrice e il commissario straordinario di Montefiascone. «Le audizioni tenute oggi in Commissione - ha osservato al termine dei lavori Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e vicepresidente della commissione Sanità per la minoranza -  hanno confermato pienamente l'assurdità del piano di riordino ospedaliero di Renata Polverini».

"Sindaci dalla Sabina in piazza con fascia e tricolore". Cisl: un errore unire Rieti a Viterbo

Solo 34 pazienti si sono recati negli ospedali della Tuscia, 3.419 in altre Asl. Oggi il sindaco in consiglio regionale

«Ho convocato per mercoledì prossimo la conferenza dei sindaci del distretto mirtense proprio qui a Magliano. A tutti e venti i sindaci ho chiesto di presentarsi in piazza a Magliano nel pomeriggio alle 16 con fascia tricolore al petto e stendardo per ribadire ancora una volta l'unanime convinzione rispetto all'importanza del mantenimento della struttura e specialmente del pronto soccorso». E' il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, ad annunciare la prossima manifestazione in piazza Garibaldi (o al Teatro Manlio in caso di pioggia) dalle colonne del "Corriere di Rieti". Chiamare a raccolta i rappresentanti di oltre 30 mila cittadini lasciati senza ospedale è uno dei passi - politici - che l'amministrazione di Magliano ha intrapreso. D'altro canto la geografia della sanità che hanno immaginato alla Regione è del tutto scollegata dalla realtà. «Unire Rieti con Viterbo è stato un errore - ha detto al "Tempo" il segretario regionale della Cisl, Tommaso Ausili - I dati in nostro possesso parlano chiaro e dicono che su 22.497 pazienti, 19.527 si sono avvalsi dei presidi Asl di Rieti, i rimanenti 3.419 di altre Asl e solo 34 si sono recati a Viterbo».
Oggi Graziani è alla Pisana, sede del consiglio regionale, per essere ascoltato dalla commissione Sanità. «Sì, in commissione sanità ci vado, ma cosa potrà cambiare ora che il piano è stato definitivamente approvato?» ha detto a "Il Messaggero". Da Roma, stando ai rumors, arriva qualche sussurro dai palazzi della politica, a latere della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo, quasi una flebile speranza di un piccolo margine di manovra residuo, affinché la Polverini  tenga in debito conto il "caso Magliano". In verità, i "conti" sono presto fatti dal Pd, che - tra l'altro - giovedì prossimo vedrà a Magliano la presenza di Esterino Montino, capogruppo democratico alla Regione ed ex vicepresidente della Giunta Marrazzo (che aprì le sale operatorie costate milioni e che, inprovvidamente, ora la Polverini vuol chiudere dal 2011). «Si dice - scrive in una nota del Pd di Rieti, nella quale invita anche il consigliere Pdl Antonio Cicchetti a smetterla di tacere - che in tempi di crisi occorre contenere i costi e risanare il debito pubblico. E a maggior ragione nella Regione Lazio, il cui attivo di bilancio gravita al di sotto dello zero ormai da un decennio, ben prima della crisi finanziaria del 2008, a causa della disastrosa gestione della Sanità da parte della giunta Storace». Ebbene, «come ammette la stessa Polverini, gli abitanti di questa regione dovranno subire un aumento delle tasse, visti gli incrementi di Irpef e Irap».
Sempre ieri la Cisl di Rieti è intervenuta sul "caso Marini". L'orientamento del sindacato è - a detta di Bruno Pescetelli, segretario provinciale - che «un potenziamento del pronto soccorso e del 118, con posti di day surgery e Rsa garantirebbe un futuro certo alla struttura sabina con ampi margini d'azione per la dirigenza». Il Comune di Magliano oggi ribadirà di volere 22 posti letto per acuti, pronto soccorso, attività di day hospital e day surgery.

mercoledì 27 ottobre 2010

Piano sanitario, centrodestra esulta. Perilli: "Risparmi? Chiusi ospedali e 500 mila cittadini senza servizi"

Tutti felici. Tutti contenti. Mario Perilli, consigliere regionale del Pd, a fronte del giubilo che si intravede sul fronte del centrodestra si mostra a dir poco perplesso. Aspetta infatti dalla Polverini di sapere quanto l'ente regionale abbia guadagnato in termini di risparmio da una manovra che, a conti fatti, ha solo cancellato 24 ospedali nel Lazio lasciando senza servizi minimi 500 mila cittadini che, per quest'anno di certo, vedranno aumentate pure le tasse.
«E' stata espressa soddisfazione - dice - per il benestare del governo al Piano, eppure sono rimaste le macroaree, è stata confermata la chiusura dell'ospedale di Magliano, l'incognita di quello di Amatrice e rimangono i nuvoloni temporaleschi sul nosocomio del capoluogo».
«A ciò si aggiunge - continua Perilli in un comunicato - la mancanza completa dei servizi territoriali che vanno dal Dea all'assistenza territoriale. Nel "tanto apprezzato" piano della Regione c'è poi l'aumento dell'Irap e del'Irpef che colpisce sensibilmente le tasche dei cittadini laziali e delle imprese del territorio. E poi lo sbandierato sblocco dei fondi Fas. Ricordo che se c'è stato uno sblocco è stato solo grazie alla nostra manovra durante la precedente legislatura e che quindi il governo non ha regalato proprio un bel niente alla Regione se non l'incremento delle incertezze visto che questi fondi sono una tantum e che quindi già pregiudicano la diminuzione delle tasse annunciata per il 2011».

martedì 26 ottobre 2010

Il tavolo tecnico del Governo ha approvato il piano sanitario della Polverini

Il piano sanitario regionale è passato. Note trionfali della Polverini, note a lutto per Magliano se nulla è cambiato. Che tutto è andato bene per le casse della Regione lo ha annunciato la commissario per il Governo, Renata Polverini, dopo aver lasciato gli uffici del ministero, oggi nel primo pomeriggio. «Il Lazio ha superato l'esame del tavolo tecnico di verifica del Piano». La Regione si prevede che entro il 2012 sarà entro la soglia dei 500 milioni di deficit. Questo significa che fino a quella data permarrà il commissariamento, in quanto il Lazio sarà fuori della fase di emergenza. Quindi ancora Renata Polverini, o chi per lei, a decidere delle sorti ulteriori della sanità. Se però le addizionali Irap e Irpef a partire dal 2011 saranno bloccate, l'aumento resta per il 2010. Sbloccati invece i fondi Fas per due miliardi: 1 miliardo e duecento milioni subito, il resto entro fine dicembre. Via libera anche alle assunzioni, il blocco del turnover è revocato.
La Polverini ha svelato inoltre un altro retroscena, di quelli che sembrerebbero giustificare l'irremovibilità di fronte alle richieste di arretrare nelle decisioni. Il debito del Lazio stimato in 10 miliardi di debito più gli 1,4 miliardi di disavanzo annui deve essere considerato più ampio di altri 1,6 miliardi da coprire. Ma la manovra deve aver soddisfatto i tecnici del ministero. Una manovra di lacrime e sangue, che vede massacrati - se nulla è cambiato rispetto alla formulazione originaria - ospedali di provincia come il "Marzio Marini". Insomma, se il debito colossale c'è, lo si deve alla gestione poco oculata che però non può essere addebitata a Magliano e a chi nel territorio di quell'ospedale ha usufruito. E che ora, con ogni probabilità, ne pagheranno le conseguenze.

Oggi il piano "ammazza Marini" al tavolo interministeriale. Fatti i conti: i letti di Civita Castellana non bastano

"La popolazione della Bassa Sabina è cresciuta in due anni del 15%". Il Comune ha dato mandato all'avvocato Vespaziani di preparare il ricorso al Tar

Ore di attesa per Magliano Sabina. L'esito, inutile nasconderselo, si preannuncia quasi scontato. Il tavolo interministeriale a Roma dovrà esprimersi - sotto il profilo tecnico - per il via libera al piano Polverini. E per l'ospedale "Marzio Marini", sicuramente per come lo si è conosciuto fino ad oggi, sarà la fine. Ci sarà da lottare - il comitato cittadino si è formalmente costituito ieri sera - questo è certo. Tanto è altrettanto quasi certo l'esito del tavolo odierno che l'amministrazione comunale ha già dato mandato all'avvocato Emanuele Vespaziani di Rieti di iniziare a lavorare al ricorso al Tar. Nel contempo gli uffici comunali hanno iniziato a fare quattro conti per scoprire che le proiezioni fatte dalla Regione circa la capacità di assorbimento della domanda di salute del territorio saranno - dopo l'applicazione del piano e la sostanziale chiusra dell'ospedale maglianese - del tutto insufficienti. Frattanto si cerca di capire come funziona la soluzione day surgery. Il presidente della commissione Sanità di Palazzo Vannicelli è oggi a Firenze, dove la formula è stata sperimentata, proprio a questo scopo.
Ma andiamo per ordine. «Ho appena inviato tutta la documentazione a nostra disposizione all'avvocato Vespaziani - ha dichiarato il sindaco Alfredo Graziani a "Il Messaggero" - e mi sono riservato di mandargli tutte le integrazioni che avremo nei prossimi giorni, compresi i documenti che mi dovrà portare il consigliere di Rinnovamento democratico, Francesco Di Basilio. Nel frattempo stiamo studiando ogni dettaglio che possa servire ad ottenere il massimo, quando arriveranno i tecnici della Regione a controllare il Marzio Marini». Tra i "dettagli" ci sono anche i numeri. "In base a un ultimo studio demografico effettuato dal Comune - scrive il "Corriere di Rieti" - i 51 posti letto di medicina assegnati all' ospedale di Civita Castellana a cui il piano dice espressamente che si dovrà fare riferimento (35 più 16 aggiunti dal nuovo disegno) sarebbero assolutamente insufficienti a coprire le necessità di assistenza sanitaria dei quasi 30mila abitanti nel bacino di riferimento (basti penare che solo a Magliano nel mese di gennaio 2009 i ricoverati sono stati 98)". L'alternativa? Rivolgersi alla bolgia romana è impossibile, quindi non resta che l'Umbria. «Dall'analisi eseguita - ha aggiunto Graziani a proposito dei conti demografici - abbiamo notato che, nel biennio 2008-2010 la Bassa Sabina è cresciuta demograficamente del 15 per cento, con punte massime che, in comuni come Stimigliano, hanno raggiunto il 24 per cento. Ciò significa che, mentre sempre più romani scelgono la nostra terra come luogo in cui vivere, la Polverini decide di tagliare la nostra sanità, dirottandoci su Roma e sull'Umbria. E' un'assurdità inaccettabile».

lunedì 25 ottobre 2010

Ufficiale: il sindaco giovedì in audizione alla Pisana. La Sapienza: "Vogliono scaricare i malati su Roma"

Con il piano il rapporto posti letto ospedaliero / residenti scenderà nel Reatino a 2,6. Il minimo vitale del Patto per la salute? Era 3,3. Sconcertante

Adesso è ufficiale. E' stata convocata dalla presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, Annalisa Mandarelli, l'audizione del sindaco di Magliano Sabina. L'appuntamento è per il 28 ottobre 2010, alle 11.30, nella sala Etruschi dell'assemblea legislativa regionale in via della Pisana. Alfredo Graziani però non sarà solo. Infatti l'ordine del giorno recita espressamente che la seduta riguarderà i sindaci delle strutture afferenti alla 'Macro Area 4': Amatrice, Magliano Sabina, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Bracciano. Il tema, formalmente, sarà "modello assistenziale per le strutture pubbliche per acuti da riconvertire in ospedale distrettuale".
Frattanto un duro colpo al piano di riordino della rete ospedaliera - tutto incentrato in una logica romanocentrica - voluto da Renata Polverini in qualità di commissario del Governo Berlusconi è arrivato dal rettore della "Sapienza" di Roma, Luigi Frati. «Non è possibile - ha detto - che tutto il fabbisogno di assistenza ospedaliera converga su Roma senza un minimo di autonomia nelle province: così si producono sprechi». E visto che solo di numeri e non di politica si è finora parlato nelle stanze dei vertici della Sanità regionale, laddove si chiudono ospedali generando deserto nell'assistenza delle popolazioni fuori Roma ecco che arriva la Cisl con dati sconvolgenti. Il rapporto tra posti letto ospedalieri e residenti è fissato dal "Patto per la salute" (ed è bene notare la distinzione tra salute e sanità) in 3,3. Ebbene nella provincia di Rieti, dopo l'entrata in vigore del piano (che domani torna la tavolo interministeriale per arrivare alla sua definitiva approvazione), questo rapporto scenderà ad una cifra sconcertante: 2,6

domenica 24 ottobre 2010

Attacco cardiaco, salvato durante la fiaccolata al pronto soccorso. Concessioni alle città con più voti

Potrebbe sembrare un evento eccezionale, di quelli buoni per fare un titolo di giornale. Ma è la normalità. Ecco, quella normalità che Renata Polverini sembra non aver capito. Senza pronto soccorso l'altra sera, durante la fiaccolata, probabilmente un uomo sarebbe morto. Arresto cardiaco, la diagnosi. Era arrivato al "Marini" alle 23, in auto, con forti dolori al petto e si è accasciato. I medici sono intervenuti con il defibrillatore e lo hanno salvato. L'episodio, raccontato da "Il Messaggero", la dice lunga sull'importanza di un pronto soccorso. Non è questione di numeri, ma di geografia: lasciare un territorio senza un servizio di emergenza che possa garantire a feriti d'autostrada, infartuati o a chi lavorando nei campi si fa male un'adeguato e immediato intervento, significa mettere a repentaglio la vita della gente. "Senza ospedale siamo tutti morti" era lo striscione del flash mob. Non una sparata, ma un'amara constatazione.
Nel frattempo il piano di riordino della rete ospedaliera del Lazio, che di fatto chiude il "Marini", naviga verso l'ennesimo tavolo di concertazione (previsto per martedì al Ministero), con il suo fardello di scelte a favore di Roma. Sembra così banale: togliere dei letti o dei pronto soccorso nella Capitale, vista la densità di strutture sanitarie (pubbliche e private), provoca dei disagi limitati. Farlo in piccoli centri, significa condannare a morte la gente. Eppure le logiche da ragionieri della sanità - fondate anche su valutazioni sbagliate legate - come ricorda il "Corriere di Rieti" - a specialità mai esistite a Magliano, come medicina nucleare, o chiuse da tempo come ostetricia. Visto che dunque errori sono stati sicuramente fatti dai tecnici della Regione, in Municipio si inizia a lavorare per raccogliere elementi utili a un ricorso al Tar che renda vano l'atto di imperio della Polverini. In occasione dell'incontro con il sindaco Graziani, la commissario del governo Berlusconi, aveva promesso l'invio di ispettori per verificare se le cose scritte nel piano fossero esatte. Già questo sconcerta, né può essere considerato foriero di grandi speranze visto che anche ad altri sindaci ricevuti al palazzone della Regione - come a quello di Pontecorvo - è stato promessa dalla Polverini un'analoga visita ispettiva. Frattanto, dal tour di incontri escono anche alcune concessioni, come quelle che il sindaco di Bracciano dice di aver intravisto a favore dell'ospedale cittadino. E per Magliano? Non è dato sapere. Valga però una considerazione: Bracciano ha 18.736 abitanti ed un popoloso hinterland. Traduceteli voi in voti rispetto a quelli che potrebbero arrivare dalla Bassa Sabina... e tutto sarà più chiaro.

sabato 23 ottobre 2010

Il sindaco: "Pronti al ricorso al Tar". E anche a denunciare chi ha ingannato i maglianesi

Un ricorso al Tar se passa il piano che chiude il "Marini". E pure una denuncia alla magistratura. Ecco cosa attende Renata Polverini a Magliano Sabina, oltre all'imperituro ricordo di essere stata colei che avrà chiuso un'istituzione secolare a servizio di piccole comunità. Piccole sì e portatrici di pochi voti. Ma evidentemente preziosi, visto che aveva avuto il tempo di dedicare un fugace passaggio, il 14 marzo (nel ritaglio di giornale l'annuncio), durante la sua campagna elettorale e far promesse. Rivelatesi, oggi, prive di fondamento. Il sindaco è pronto - rivela "Il Messaggero" - "a «fare ricorso al Tar e, qualora serva, anche una denuncia nei confronti di chi (la Polverini, ndr) ha ingannato i maglianesi durante la campagna elettorale promettendo che l'ospedale non sarebbe stato toccato»".
Quanto all'incontro avuto proprio con la presidente della Regione, dal quale ne uscito con un quasi nulla, Graziani dice di essersi ritrovato in mezzo ad una pattuglia di esponenti del Pdl a sua insaputa. Un vertice quello nel palazzo della Regione con il solo centrodestra che ha indispettito, e non poco, il consigliere regionale del Pd, Mario Perilli. «La Polverini inizi a parlare di sanità anche con chi non ha la stessa tessera di partito» aveva detto, come riporta oggi il "Corriere di Rieti". La risposta è su "Il Messaggero": «Non è stata organizzata nessuna delegazione - spiega Graziani- doveva essere un incontro singolo, poi il senatore Cicolani ha chiesto la possibilità di esserci alla stessa presidente che gliel'ha accordata. In Regione, al mio arrivo c'erano anche i consiglieri Lidia Nobili e Antonio Cicchetti e il nuovo assessore, Gabriella Sentinelli, che hanno deciso di prendere parte all'incontro. Ma ho parlato io».
Sempre sul fronte dei "dispetti" a Magliano Sabina, la Polverini - rivela ancora il quotidiano romano - ha già fatto un altro taglio. Sono stati cancellati i finanziamenti per la casa di riposo per anziani.

Mille fiammelle in difesa "Marini". Il nome Polverini a ricordo imperituro della chiusura dell'ospedale

Magliano veglia sull'ospedale della Sabina e dell'Autostrada del Sole. Un nosocomio al quale, se ciò avverrà, resterà indelebilmente legato il nome della presidente della Regione Lazio. Se verrà chiuso accanto alla lapide che ricorda la donazione di "Marzio Marini", all'ospedale vecchio, ne verrà apposta un'altra a ricordo di colei che ne avrà voluta la chiusura: Renata Polverini. Più di mille fiaccole hanno attraversato Magliano, ieri sera, in difesa dell'ospedale. Un nosocomio che la Polverini sta chiudendo. Senza ragioni "politiche", ma solo sulla base di calcoli matematici.
Roma ne beneficierà, la governatrice del Lazio si ritrova 300 letti in più nel portafoglio da ridistribuire, il territorio a nord della regione resterà devastato. Niente più pronto soccorso ad un'uscita dell'Autosole da Fiano fino all'Umbria, niente più assistenza per i residenti della Sabina, dei confinanti centri umbri e anche del civitonico, visto che da quella Asl venivano al pronto soccordo di Magliano Sabina. "Dopo la chiusura autostrada meno sicura", ricordava uno striscione. La popolazione sarà costretta a rivolgersi a Terni - senza nessun risparmio per il Lazio - o ad attraversare montagne per raggiungere Rieti o cercare disperatamente un letto nella bolgia degli ospedali romani, dove spesso sei solo un numero di campanello.  Ciò nonostante, quasi con testardaggine, Magliano è condannata.
Ieri sera c'erano per le vie del centro e lungo la strada che conduce al pronto soccorso il sindaco, Alfredo Graziani, il cnsigliere regionale Mario Perilli e il vice presidente della Provincia, Oreste Pastorelli. Ma soprattutto c'erano oltre mille maglianesi, con le torce accese. Uno spettacolo mai visto (foto sopra di Andrea Ballanti), al quale speravamo di non aver mai dovuto assistere. Ed invece le scelte di Renata Polverini, inutile nasconderlo, hanno spinto una comunità ad un passo dalla disperazione. Partita da piazza Garibaldi, la marcia si è fermata in piazza Principessa di Piemonte davanti alla lapide che ricorda qualcosa ben al di là della questione contingente: Marzio Marini lasciò l'ospedale ai maglianesi per la cura della salute, ponendo la condizione che essi non venissero mai venduti. Quel che non dice è che di recente anche un altro Marini ha fatto un lascito alla Asl, sempre per le stesse ragioni. Chiudere tutto ciò significa violare una volontà testamentaria.

venerdì 22 ottobre 2010

Perilli: "Se Graziani è andato dalla Polverini con il Pdl, è stata un'indecenza istituzionale"

Il consigliere regionale del Pd chiede invece alla presidente della Regione una discussione sulla sanità aperta ai territori 

«Mi sono giunte voci sull'incontro tra la Polverini e il sindaco di Magliano Sabina che, se venissero confermate, sarebbero gravissime. Sembra infatti che a quella che doveva essere una discussione sul futuro dell'ospedale Marini tra la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e il sindaco di Magliano, Alfredo Graziani, fosse presente una delegazione reatina tutta targata Pdl. C'era Lidia Nobili, il nuovo assessore Gabriella Sentinelli, il collega Antonio Cicchetti e il senatore Angelo Maria Cicolani. Una riunione di parte che costituisce non solo una grave mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini di Rieti, rappresentati solo da un colore politico, ma una vera e propria indecenza istituzionale». E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Mario Perilli. «Seguitiamo a chiedere alla Polverini una discussione sulla sanità aperta ai territori, magari coinvolgendo il presidente della Provincia, lo stesso sindaco di Rieti che, lo ricordo, presiede la conferenza provinciale dei sindaci e anche il sottoscritto. La Polverini - conclude Perilli- inizi a parlare di sanità anche con chi non ha la stessa tessera di partito».

Il sindaco ricevuto in anticipo dalla Polverini. Speranze di salvare il Marini? Quasi nulle

La condanna a morte è scritta. E senza appello, par di capire. Ieri - a sorpresa ed in anticipo rispetto alla data prevista di lunedì prossimo - il sindaco di Magliano Sabina ha incontrato Renata Polverini. L'esito è così riassunto da Il Messaggero: "Le possibilità che Magliano possa continuare ad avere il suo ospedale "Marzio Marini" così come è, e men che meno potenziato, sono nulle. «La presidente è stata molto chiara. Il piano sanitario è stato già presentato al Governo e quindi non è pensabile che possa essere ritirato - ha raccontato il sindaco - come è impensabile mantenere l'ospedale così come è attualmente». Insomma, inutile nasconderselo: l'altra giocata d'anticipo della presidente della Regione, quando ha consegnato il piano al ministero dell'Economia prima del 13 ottobre, ha chiuso la partita. Nulla è valso neanche portarsi un santo protettore - il senatore del Pdl, Angelo Maria Cicolani - fino al palazzone di via Cristoforo Colombo, quello stesso da cui Graziani e sindaci vennero tenuti fuori - ed alcuni addirittura fatti identificare dalla Questura - durante la manifestazione contro il piano sanitario. «Si è trattato di un incontro interlocutorio - ha dichiarato al "Corriere di Rieti" il sindaco  - naturalmente niente è stato deciso e sapremo concretamente quale sarà la sorte del nostro ospedale solo quando ci sarà la firma sul decreto».
Qualcosa, flebilmente, si è mosso. Due tecnici regionali saranno inviati ad ispezionare il "Marini" così da valurare le eventuali revisioni da apportare al piano. Graziani ha tenuto a ribadire, all'uscita dell'incontro, di aver tenuto fede all'accordo del tavolo politico-tecnico tenuto in Provincia, avanzando la proposta di mantenere il pronto soccorso, 22 posti letto per acuti, attività di day surgery e day hospital. E la Polverini come ha reagito? «Si è limitata a registrarle». Anche se, rivela il "Corriere di Rieti", il primo cittadino qualcosa in più lo ha detto. «Oltre a ciò - ha dichiarato al quotidiano reatino - grande importanza ha assunto l'incontro avuto con la Consulta giovani di Magliano. Il parere degli under 35 è quello che da sempre mi sta più a cuore ed è proprio con loro che si è arrivati alla conclusione che, anziché ricevere niente, dovremo trovare un modo per ottenere qualcosa».
Una cosa appare certa, come la governatrice - commissario straordinario del Governo Berlusconi per il rientro del deficit sanitario - tema (o si innervosisca assai) di fronte alle manifestazioni. Anticipò di un giorno la consegna del piano al ministero per dribblare quella del Pd per il 13 ottobre, data prevista. Anticipa l'incontro di Graziani per smorzare la forza della fiaccolata "funebre" e il sit in che inizieranno stanotte?

giovedì 21 ottobre 2010

Anche Confindustria, dopo i sindacati, contro il piano Polverini

"Settemila disoccupati, più del doppio di quelli prodotti dalla crisi Alitalia". Parola di Esterino Montino, capogruppo in Regione del Pd? No, sebbene a riferirle sia il politico democratico. «I dati sono di Confindustria Lazio - dice - e confermano le nostre più fosche previsioni". Sono 3.600, secondo Riccardo Fatarella, presidente della Consulta Sanità confindustriale, i lavoratori "espulsi" dalle aziende private a seguito dei taglidi 2.074 posti letto tra riabilitazione e lungodegenza. Se ci si mette l'indotto la perditasarà di circa 300 milioni, lo 0,21% del Pil. Confindustria si dice al lavoro «da giugno per una proposta che consenta di ottenere gli stessi risultati del piano, ma con minore impatto sociale. Altrimenti saranno solo "lacrime e sangue"». Eppure la Polverini si dice convinta che il suo piano riuscirà in un miracolo: rendere il Lazio una regione modello per la sanità. «L'unico miracolo della Polverini di cui abbiamo per ora notizia - ha chiosato Giulia Rodano, consigliere Idv atteso domani a Magliano - è quello di aver messo d'accordo Confindustria e sindacati (Anaoo è in stato di agitazione, i dirigenti medici hanno annunciato lo sciopero ndr) sul no al piano di riordino ospedaliero».

Fiaccolata e sit in al Pronto soccorso. Appuntamento a domani

Magliano è pronta per la nuova mossa a difesa dell'ospedale Marzio Marini. Come annunciato già alla stampa locale in questi giorni la prossima azione "spettacolo" prenderà il via domani sera, alle 22, da piazza Garibaldi. Centinaia di fiaccole sono già state acquistate che verranno distribuite tra quanti aderiranno alla nuova marcia a tutela dell'ospedale della Bassa Sabina. Una passeggiata che ha più il sapore di una “veglia funebre” - come ha scritto il Messaggero di ieri - e che, dopo aver fatto tappa davanti alla pietra monumentale che ricorda la donazione di Marzio Marini alla struttura, terminerà davanti al pronto soccorso dell’ospedale, dove comincerà proprio domani un sit in che proseguirà fino a lunedì, quando è previsto l'incontro con la presidente Polverini.
Un gesto simbolico per affermare quanto «l'ospedale - come ha detto il sindaco Graziani - non può prescindere dal mantenimento del pronto soccorso qualsiasi sia l'idea prospettato nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per il nuovo assetto del Marini».
Nel pomeriggio di domani, inoltre, è previsto l'incontro al Teatro Manlio con Giulia Rodano (Italia dei valori), vice presidente della commissione sanità Giulia Rodano dell’Italia dei Valori.

mercoledì 20 ottobre 2010

Martedì verifica del piano al Ministero. Fiaccolata e sit-in fino all'incontro Graziani - Polverini

Il tavolo ministeriale di verifica del Piano di rientro «è stato convocato per il 26 ottobre». Lo ha annunciato questa mattina Stefano Cetica, assessore al bilancio della giunta Polverini. Il tempo stringe, in maniera quasi asfissiante. Lunedì pomeriggio, alle 15, il sindaco di Magliano Sabina sarà ricevuto dalla presidente della Regione. Il giorno dopo la Regione è chiamata a chiudere i conti. E se l'assessore può dichiarare che "Siamo assolutamente convinti di farcela sia perché per la prima volta c'è un piano di riordino della rete ospedaliera, ma soprattutto perché ci sono i tagli veri che stiamo facendo sugli sprechi, non sulle prestazioni», non altrettanto sereni si sta tra chi vuole la salvezza del "Marini". I tempi sono strettissimi, e a meno che non sia giunta alla Polverini la richiesta dei maglianesi per altre vie, è davvero dura l'impresa che attende Alfredo Graziani. Pochissime le ore a disposizione per la presidente della Regione per rivedere le carte. Qualora lo volesse.
Magliano intanto torna sul piede di guerra. Obiettivo: difendere il pronto soccorso e i posti letto per acuti a Medicina. E lo farà venerdì e per tutto il weekend con una manifestazione notturna. «La fiaccolata partirà dalla piazza intomo alle 22 - ha annunciato il sindaco a "Il Messaggero" - e percorrerà Magliano fino al "Marini" dove sosterà per una veglia funebre simbolica. Veglia che precederà l'attivazione  di un sit in davanti al servizio d'emergenza,  lo stesso che proseguirà ininterrottamente sabato, domenica e lunedì, giorno in cui sarò ricevuto dalla Polverini». Giornata in cui il primo cittadino, secondo il quotidiano romano, chiederà alla presidente della Regione "pronto soccorso, otto posti di osservazione breve e altrettanti di day surgery, integrazione con Civita Castellana e riconversione dei circa sessanta posti letto di Rsa, attualmente in costruzione presso l'ospedale. Tutto ciò per evitare la dismissione della Medicina. E se alla fine la Polverini decidesse di fare sintesi tra tutte le ipotesi presentate  approntandone una tutta nuova? «Siamo pronti e disposti a tutto -ribadisce Graziani- fermo restando la priorità del Pronto soccorso. E' ragionevole pensare che la presidente, una volta ascoltate le motivazioni della nostra protesta, supportate da una relazione dettagliata sull'attività svolta dalla struttura,  si convinca delle potenzialità del Marini e decida anche per il mantenimento di alcuni posti letto da destinare agli acuti». Magari proprio i 30 della Medicina".
Nel frattempo - scrive invece il Corriere di Rieti - verranno installati tre striscioni ben visibili ai viaggiatori dell'autostrada e della strada Flaminia che ricorderanno come il piano licenziato dalla Polverini preveda allo stato attuale la chiusura del Pronto soccorso. Stasera riunione a Magliano per organizzare la manifestazione.

martedì 19 ottobre 2010

Una fiaccolata al pronto soccorso. La presidente commissione Sanità: "Piano inevitabile"

Il sindaco Alfredo Graziani e l’amministrazione comunale hanno lanciato l’idea di organizzare un’ulteriore manifestazione in difesa del Marzio Marini. Lo scopo, come già deciso durante l’assemblea pubblica dello scorso Venerdì al Teatro Manlio, è quello di battersi per ottenere una modifica del decreto Polverini. La proposta primaria è mantenere un servizio di pronto soccorso degno di tale nome. Perciò si sta organizzando una fiaccolata simbolica intorno al pronto soccorso, manifestazione che avrà luogo il prossimo Venerdì a partire dalle ore 22. Di conseguenza mercoledì 20 ottobre alle 21 in Sala Consiliare si terrà un'acssemblea con il Comitato Marzio Marini al fine di mettere in atto l'iniziativa.
Il 28 ottobre il sindaco è atteso dalla commissione regionale Sanità. Oggi la presidente, Alessandra Mandarelli, fa sapere che certe scelte erano inevitabili. E che prima o poi sarebbe accaduto: «Il sistema sanitario della nostra regione versa in condizioni a dir poco critiche: non era più possibile, dunque, rinviare nel tempo un provvedimento che prima di noi nessuno era riuscito a mettere seriamente in atto. Siamo perfettamente consci delle problematiche inerenti al piano, ma rimaniamo altrettanto convinti che si tratti davvero dell’unica strada da percorrere per raggiungere il traguardo».

lunedì 18 ottobre 2010

Il 22 ottobre a Magliano i vertici dell'Idv. "Il piano Polverini va cambiato"

Il 22 ottobre arrivano i leader regionali dell'Italia dei Valori al Teatro Manlio. Il titolo della manifestazione è esplicito: "La salute non si vende", preceduto dall'affermazione "Dalla parte dei cittadini contro il piano sanitario regionale del Lazio della Giunta Polverini". Sul palco - a Magliano Sabina - ci saranno il segretario regionale dell'Idv, Vincenzo Maruccio, che è anche capogruppo alla Regione Lazio e, assieme a lui, la consigliere regionale (nonché membro della commissione Sanità), Giulia Rodano. L'incontro con la cittadinanza al quale, come comunica la segreteria dell'Idv, è stato invitato anche il primo cittadino Alfredo Graziani, si terrà alle ore 18.

Pronto soccorso per il "Marini". Condizione irrinunciabile per ricominciare

Secco no del Pd all'ipotesi di una Rsa. Di Basilio: "Combatteremo con tutte le nostre forze contro questo obbrobrio che è tutto fuorché un ospedale"

Non è, forse, un problema lessicale. Insomma, di parole. O forse sì, perché quel che conta è la sostanza. Ma uno dei punti cardine per il "Marini" da salvare sembra essere il "pronto soccorso". C'è chi lo chiama "primo soccorso". E' la stessa cosa? Se prendiamo la vicina Asl di Viterbo ci facciamo un'idea: pronto soccorso è quello dove dietro c'è sempre un ospedale, primo soccorso è quello che troviano a Ronciglione o Montefiascone. Sarà un "caso", ma queste strutture non sono più ospedali. «Quello che accade con il riordino - osserva proprio oggi il segretario provinciale
della Federazione del Partito socialista di Rieti, Aldo Benedetto Gregori - è che si chiude il pronto soccorso dell'ospedale di Magliano Sabina, con la conseguente impossibilità di ricovero per acuti. Ne consegue che il cittadino delle zone servite dal nosocomio dovrà sobbarcarsi viaggio, lunghe attese in ospedali provinciali, ricoveri e cure laddove troverà posto (vista la complessiva riduzione dei posti letto in regione)».
Uno dei nodi, dunque, stanno qui. Anzi, inutile nasconderlo: questo è l'abbrivio da cui partire. «Quello che si intende proporre alla Polverini - ha infatti spiegato il sindaco Graziani su "Il Messaggero" di ieri - è mantenere il pronto soccorso e i trenta posti per acuti della medicina. Questo permetterebbe al Marini un'attività degna di un ospedale e non, viceversa, di un poliambulatorio infermieristico». E tanto per far chiarezza, oggi, Francesco Di Basilio, segretario del Pd maglianese, mette i punti sulle "i" sul blog di Magliano Democratica.
«Il Pd di Magliano Sabina lavorerà affinchè vengano restituiti un certo numero di posti per acuti (dai 30 ai 40) all'Ospedale di Magliano nell'ambito di un polo ospedaliero che collabori con l'OGP di Rieti con un PS dotato di medici ospedalieri. Una volta poi riottenuti i posti, questi, secondo noi, dovrebbero essere specializzati in una, massimo due branche (la struttura che prendiamo ad esempio è quella di Narni in cui esistono solo due specialità ginecologia ed ortopedia) che nel caso di Magliano potrebbero essere visti i dati Ortopedia ed Oculistica. Insomma pensiamo ad un piccolo ospedale efficiente con un PS con medici ospedalieri, due branche specialistiche per le degenze, pochi posti letto di osservazione breve, Day Surgery e DH». E se ci offrissero una residenza assistenziale assistita (Rsa)? «Se poi qualcuno ci verrà a propinare ospedali da 8-10 posti letto con RSA come una vittoria (come purtroppo a Magliano qualcuno stà già facendo) si sappia che noi combatteremo con tutte le nostre forze contro questo obbrobrio che è tutto fuorché un ospedale. Ospedali da 8-10 posti letto non servono a niente servono solo alla politica e non ai cittadini. Noi combatteremo e saremmo disposti a trattare solo per un ospedale vero».
Frattanto una parola in difesa del "Marzio Marini" arriva addirittura dalla Ciociaria.

sabato 16 ottobre 2010

L'ipotesi su cui poter trattare

Ridimensionato nel numero dei posti letto per acuti, ma provvisto di un primo soccorso con medici ospedalieri, una ventina di posti letto da dedicare ad una specialistica oltre che day hospital e day surgery. Mantenute in toto le attività ambulatoriali. E’ questa la proposta con cui il sindaco di Magliano Alfredo Graziani, si presenterà il prossimo 28 ottobre alla Pisana, dove sarà ricevuto dalla presidente Polverini. La proposta è frutto di un tavolo di lavoro che si è tenuto ieri pomeriggio a Rieti al quale hanno partecipato il senatore Angelo Maria Cicolani, i consiglieri regionali Antonio Cicchetti, Lidia Nobili e Mario Perilli, il consigliere provinciale con delega alla Sanità e il sindaco e il consigliere di opposizione di Magliano, rispettivamente Alfredo Graziani e Francesco Di Basilio.

venerdì 15 ottobre 2010

Sindaco dalla Polverini lunedì o martedì. Lettera di una malata: "Il Marini paga errori della Asl"

Oggi tour di incontri a Rieti. Stasera assemblea per illustrare la proposta di "salvataggio". Ma dalla Regione avvertono: "Possibili solo leggere variazioni"
Il sindaco sarà finalmente ascoltato dalla Polverini. La telefonata è arrivata. «Non so se sarà lunedì o martedì - ha detto Alfredo Graziani a "Il Messaggero" - perché devo ricevere conferma dalla segreteria regionale ma di sicuro incontrerò la Polverini all'inizio della prossima settimana». Oggi pomeriggio il primo cittadino parteciperà al tavolo tecnico in Provincia, col presidente della Provincia, i consiglieri regionali e il nuovo assessore regionale. Stamattina sarà sempre a Rieti per la conferenza dei sindaci convocata dal Comune capoluogo. Stasera alle 21 assemblea cittadina a Magliano, sempre con il sindaco: «Spiegherò le linee tracciate dalla conferenza dei sindaci e dal tavolo tecnico in base alle quali formuleremo la proposta alternativa da portare davanti alla Polverini». Ma la commissario non lo manda a dire: «Al piano potranno essere apportate solo leggere variazioni». Frattanto, come riporta "Il Tempo" e già anticipato , arriva anche l'altra convocazione: il 28 è stata programmata l'audizione del sindaco di Magliano, Alfredo Graziani, presso la commissione della Sanità del consiglio regionale del Lazio.
Il "Corriere di Rieti" pubblica invece - in un pezzo a firma di Sara Pandolfi - una lettera di una maglianese malata di Parkinson. La conclusione è dura ed amara: «Le attuali condizioni dell'ospedale sono tutti da imputare a scelte sbagliate della Asl di Rieti che spesso ha mancato di rifornire Magliano anche del materiale occorrente in reparto, mettendo in difficoltà sia la struttura sia i medici e gli operatori. Oggi ci ritroviamo a pagare gli errori di chi non ha saputo gestire, a danno della sanità della nostra  cittadina che era il fiore allo occhiello di tutto il Lazio».

giovedì 14 ottobre 2010

Dal 28 ottobre audizioni dei sindaci alla Pisana. Sanità pubblica, è sciopero

L'annuncio di Lidia Nobili (Pdl) ascoltato durante la diretta web dei lavori del consiglio regionale. Replica di Rodano (Idv): "A quella data rischiamo la discussione sia già chiusa". Il 9 dicembre sciopero dei dirigenti medici-veterinari, sanitari e amministrativi laziali. Anaao in agitazione da oggi

La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, a partire dal 28 ottobre, inizierà ad incontrare i sindaci. La notizia è stata data all'aula consiliare da Lidia Nobili (Pdl), vicepresidente dell'organismo, come è stato possibile ascoltare durante la diretta dei lavori. Si tratta di un passaggio che avrà per tema il piano di riordino della sanità, che - come è noto - ridimensiona drasticamente il ruolo del "Marzio Marini", arrivando di fatto a chiuderlo. Quindi si profila - da quella data - la possibilità, finalmente, per il sindaco di Magliano Sabina di essere ascoltato in una sede ufficiale. Si resta in attesa di conoscere anche la convocazione anche da parte della Polverini, che più volte ha annunciato che sentirà in questi giorni i primi cittadini (domani sarà il turno di quello di Monterotondo).
«La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio ascolterà i sindaci delle città coinvolte dal piano ospedaliero solo dopo il 28 ottobre - ha però replicato in una nota Giulia Rodano dell'Italia dei Valori - con il rischio che la discussione del provvedimento sia ormai chiusa: in sostanza, la commissione continuerà a non esercitare alcun ruolo politico, né di consultazione né di mediazione, in una delle più rilevanti riorganizzazioni ospedaliere del nostro territorio dalla nascita del servizio sanitario regionale».
Frattanto sempre questa mattina i dirigenti medici-veterinari, sanitari e amministrativi laziali hanno annunciato uno sciopero per il 9 dicembre prossimo.

L'Umbria è vicina. Voci dalla proteste: "Chiudere l'ospedale non è pensabile"

Graziani spera nel Pdl: "So che il consigliere regionale Antonio Cicchetti e il senatore Angelo Maria Cicolani si stanno muovendo per farmi avere un incontro con la Polverini". Il Pd ricorda invece che a Roma a protestare erano presenti sindaci sia di centrodestra che di centrosinistra

«Lo scriva, lo scriva. Che Polverini, 5 mesi fa, era a Magliano Sabina a inaugurare tre sale operatorie, e adesso l'ospedale chiude. Vergogna». Voci maglianesi raccolte ieri, da "Repubblica", tra i manifestanti in via XX Settembre contro la chiusura del "Marzio Marini". Erano in 5000 ieri, provenienti da tutto il Lazio, davanti al ministero delle Finanze, per mostrare tutta la loro indignazione per i tagli alla sanità decisi dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Il gruppo dei Maglianesi è stato di certo il più colorito della manifestazione con la replica del flashmob con tutti stesi per terra, cartelli e striscioni efficaci tanto da essere ripresi in apertura e in più sequenze del servizio del Tgr di ieri a firma di Paola Aristodemo.
Ieri pomeriggio alla marcia pacifica verso l'Umbria (oggi servizio di Tito Cheli sul Tgr del mattino), inscenata contro il piano di riordino sanitario regionale - riporta "Il Messaggero" - hanno partecipato più di mille persone cui si sono uniti i cittadini dei comuni di Calvi e Otricoli che li hanno accolti al loro arrivo. «Manifestiamo la sofferenza della collettività», ha dichiarato a "Libero" il sindaco Alfredo Graziani, anche lui in attesa di un incontro con la Polverini. «Recentemente - ha testimoniato il sindaco di Calvi, Silvano Lorenzoni, sempre secondo "Il Messaggero" - una nostra concittadina è rimasta coinvolta in un incidente stradale a seguito del quale aveva avuto un arresto cardiaco. Se non fosse stato per il pronto soccorso di Magliano non ce l'avrebbe fatta e invece è riuscita a salvarsi. Non è pensabile chiudere l'ospedale».
Il sindaco di Otricoli, Nico Nunzi, che aveva mandato in fascia tricolore il proprio vicesindaco - Cristiano Ceccotti - alla manifestazione di ieri, ha dichiarato al Corriere di Rieti: «Pur facendo parte di un'altra provincia e regione, quello di Magliano è senza dubbio un ospedale satellitare alla nostra realtà che ricopre una valenza specifica fondamentale. Anche noi come cittadini di Otricoli ci sentiamo vicini alla battaglia maglianese, certi che i tagli non vadano fatti nei piccoli comuni, dove già forte si sente il peso del decentramento dei servizi». Quanto all'ingresso della cittadina sabina nella sua regione ha aggiunto: «Seppur conscio che si tratti in gran parte di una provocazione e delle enormi difficoltà che si dovranno affrontare rispetto a un eventuale cambio di regione Magliano è ben accetta».
«Non chiediamo la luna - ha detto Graziani a Raffaella Di Claudio de "Il Messaggero" - una vita che può essere salvata vale più dell'esigenza di risparmiare. Il nostro pronto soccorso negli anni ha acquisito sempre maggiore professionalità, come testimonia l'aumento di 500 ingressi». Finora però il telefono a Palazzo Vannicelli non ha squillato.

mercoledì 13 ottobre 2010

Verso l’Umbria: corteo guidato dal sindaco varca il confine. “Senza ospedale meglio cambiar Regione”

Cittadini in marcia oltre il confine laziale accolti dal sindaco di Calvi dell’Umbria e dal vice sindaco di Otricoli. “E’ più corretto pagare le tasse a chi ci offrirà i servizi sanitari”


Magliano Sabina vuole andare in Umbria. Anche a piedi, se necessario. Oggi pomeriggio un corteo di Maglianesi ha raggiunto il confine laziale nel corso di una "Marcia pacifica verso l'Umbria". Alla testa della manifestazione, fascia tricolore al petto e con il Gonfalone del Comune, il primo cittadino della cittadina della provincia di Rieti, Alfredo Graziani. A accoglierlo il sindaco di Calvi dell'Umbria e il vice sindaco Otricoli, rispettivamente Lorenzoni e Ceccotti, anch’essi con la fascia indosso sotto i rispettivi stendardi. Alla base della protesta c’è la cancellazione, di fatto, dell’ospedale di Magliano, della Bassa Sabina e dell’Autostrada del Sole decretata dal piano sanitario di Renata Polverini. I Maglianesi saranno dunque costretti a utilizzare i servizi sanitari umbri, quindi sarebbe più corretto - secondo i manifestanti - andare a pagare le tasse all’Umbria.
Striscione in testa ("Dopo la chiusura autostrada meno sicura), cittadini che hanno offerto spontaneamente buffet ai manifestanti in cammino, la marcia era composta anche da giovani che indossavano maglie con la scritta "Magliano alzati e cammina....verso l'Umbria!". Il corteo ha intonato cori del tipo di "Tutti in Umbria!!! Alè..." e "Giù le mani dal Marini giù le mani dal Marini...".

Polverini: "Non salverò ospedali che di fatto non sono più tali". Alla manifestazione di Roma Magliano tiene banco

La governatrice del Lazio sferza i manifestanti, ma annuncia che incontrerà tutti e 24 i primi cittadini coinvolti dalle riconversioni. Folta rappresentativa di Maglianesi sfila con uno striscione in testa: "Magliano c'è". Oggi pomeriggio marcia verso l'Umbria

«Ai manifestanti voglio mandare un messaggio chiaro: non troveranno la mia disponibilità a salvare ospedali che di fatto non lo sono più. Non ci sarà nessuna mobilitazione che fermerà le riconversioni». Renata Polverini è stata chiara, stamattina, nel rispondere a chi - come una folta delegazione di Maglianesi - protestava in via XX Settembre a Roma contro il piano di riordino della rete ospedaliera del Lazio. Un piano che decreta, anch'esso di fatto, la fine del "Marzio Marini". «Da oggi pomeriggio - ha però fatto sapere sempre la Polverini - incontrerò tutti i sindaci dei 24 comuni coinvolti dal riordino della rete ospedaliera. Quella sarà la sede per parlare e vedere se è possibile stabilire dei percorsi diversi».
Ma alla manifestazione di Roma hanno partecipato in tanti, tantissimi. Lo striscione con "Magliano c'è" è apparso sulla gallery dedicata all'evento da Repubblica. Ma chi non c'era, a smentita delle notizie di questa mattina, era invece Alfredo Graziani, sindaco di Magliano Sabina. La sua assenza è stata vivacemente sottolineata dalla piazza. Il primo cittadino maglianese aveva però dichiarato, sul Messaggero uscito ieri, che quella tenuta a Roma era una manifestazione di parte. Forse anche per questo i partecipanti, però, non avevano portato tutti bandiere di partito. L'iniziativa era stata promossa dal Pd e ha riunito numerosi sindaci delle cittadine coinvolte nei tagli. Da Magliano si sono mossi anche non iscritti alla formazione politica di opposizione. «Non è  una manifestazione di una sola parte politica - ha detto il capogruppo alla Regione dei Democratici, Esterino Montino - ma una protesta contro i rischi di un provvedimento ingiusto e che metterà in gravi difficoltà i servizi sanitari per i cittadini del Lazio». Alla manifestazione non è stato visto - riportano i cronisti - il senatore del Pd Lucio D'Ubaldo.
Alle 16 frattanto inizia la marcia pacifica verso l'Umbria. Partenza da Berardelli, navette da piazza Garibaldi.

Magliano pronta ad andarsene in Umbria, stamattina protesta dei sindaci laziali a Roma

Graziani ci sarà? Per Angeloni, leader dell'Ugl Rieti, Magliano agli umbri: "Come dote porterebbe, obiettivamente, qualche debito e non certo un'eccellenza". Il neoassessore Sentinelli sul "Marini": "Ci può essere qualcosa da rimodulare"

Magliano se ne va. L'eco rimbomba sui mezzi di informazione di mezza regione. Magliano protesta. E sono i giovani protagonisti: ieri pomeriggio hanno allestito in piazza Garibaldi un laboratorio all'aperto, per realizzare i materiali della contestazione che vuole salvare l'ospedale di Magliano da una chiusura in grado di mettere in ginocchio non solo la comunità (oggi pomeriggio ci sarà una serrata di commercianti, come riporta il Corriere di Rieti), ma tutto il comprensorio. «Il bacino d'utenza dell'ospedale della Bassa sabina è di 30 mila persone - ha ricordato su "Libero" il sindaco Graziani - e non può rimanere senza pronto soccorso». E c'è pure chi sostiene che sarebbe meglio starsene buoni.
«Ridistribuire i servizi sanitari a favore del "Marini" in cambio di un pezzo di Lazio - scrive in una lettera a "Il Messaggero" Maurizio Angeloni, segretario della Ugl medici Rieti, il sindacato da cui proviene la Polverini - mi sembra francamente un'illusione da parte di chi minaccia la secessione, soprattutto perché come dote porterebbe, obiettivamente, qualche debito e non certo un'eccellenza». Per tutta risposta oggi pomeriggio alle 16 sul confine del Lazio ad accogliere il corteo dei maglianesi in marcia verso l'Umbria, guidati dal primo cittadino, ci saranno i sindaci di Calvi dell'Umbria, Silvano Lorenzoni, e quello di Otricoli, Nico Nunzi. Diverso il tono del neonominato assessore reatino nella Giunta Polverini, Gabriella Sentinelli, che ha dichiarato a "Il Tempo": «Per Magliano invece ci può essere qualcosa da rimodulare, ma prima di dare giudizi voglio studiare le carte».
Sempre dalla lettura dei giornali - che danno ampio resoconto delle proteste di ieri davanti al "Marzio Marini" - si apre invece un interrogativo. Infatti "Il Messaggero" l'altro ieri aveva annunciato un "distinguo" del sindaco Alfredo Graziani rispetto alla partecipazione alla manifestazione delle 11 di stamattina in via XX Settembre sotto le finestre del ministero dell'Economia a Roma contro il piano Polverini. Non avrebbe partecipato - raccontava l'edizione reatina del quotidiano romano - per mantenere un profilo istituzionale (la protesta dei sindaci nella Capitale è stata coordinata dal Pd del Lazio). Oggi lo stesso giornale titola: "Tagli alla sanità, oggi i sindaci a Roma guidati da Graziani".

martedì 12 ottobre 2010

Il destino del "Marzio Marini" nel documento presentato dalla Polverini

"Giallo" sulle versioni per il piano sanitario: un'indiscrezione di stampa parla di trasformazione in presidio territoriale di prossimità. Come Poggio Mirteto. Eppure i documenti ufficiali dicono altro

Il "Marzio Marini" - nell’originaria formulazione del piano Polverini - è prefigurato come una struttura con 10-15 posti letto. Non per i malati gravi, ma per la cosiddetta degenza infermieristica. Ma - stando a quanto dice di aver potuto visionare ieri l’agenzia di stampa Dire e ripreso da Messaggero Roma da Quotidiano Sanità - sarà un presidio territoriale di prossimità (Ptp) con 10 posti letto e neanche  l’unico della Sabina: pure l’ospedale di Poggio Mirteto dovrà essere un presidio territoriale (ma non si specifica nessun numero di posti letto), al pari del Ptp Salario con 6 posti letto (sempre non per acuti), di quello di Valle del Salto (10 posti letto) e dell’ospedale di Amatrice (4 posti letto). All’interno di queste strutture si svolgerà assistenza medica e infermieristica, attività diagnostiche, specialistica ambulatoriale e al massimo una degenza nelle ventiquattro ore con funzioni di day hospital e day surgery. Tradotto in termini semplici: sarà - sempre secondo queste anticipazioni - una struttura di raccordo tra un pronto soccorso (che però a Magliano sarà cancellato, prima incongruenza)  e un vero e proprio ospedale (che - seconda assurdità - per vocazione territoriale, checché dicano i tecnici regionali, a quel punto sarà fuori regione, in Umbria).
Di certo però c'è che secondo il decreto di riordino della rete ospedaliera, presentato oggi al tavolo ministeriale di verifica del Piano di rientro, 24 piccoli ospedali pubblici di provincia saranno riconvertiti. Tra essi il “Marzio Marini”: diventerà dunque un nosocomio al servizio del territorio, e si occuperà delle esigenze quotidiane del cittadino: dal primo soccorso alla specialistica ambulatoriale. Quelli dell’ospedale di Magliano sono stati considerati - sempre secondo le anticipazioni circolate ieri tra gli organi di informazione - tra i 2.865 i posti letto in eccesso e per questo da riconvertire.
Il piano nella formulazione che invece trovate qui (quella ufficiale diffusa alcuni giorni fa) non parla di Poggio Mirteto e prevedeva, in sintesi: specialistica ambulatoriale, diagnostica di base, ambulatorio del dolore e postazione 118. “Resta la dialisi”, sempre secondo il documento nella stesura originaria. Poi basta. Posti letto ospedalieri: zero. Sarà una struttura che garantirà, oltre alle funzioni core, un punto di primo intervento e degenza infermieristica di 10 – 15 posti letto. Per il resto? Rieti e Civitastellana. Potrà essere attivata una residenza sanitaria assistita (Rsa) o un hospice (strutture orientate ai malati terminali o agli incurabili). Se il secondo non viene ritenuto opportuno per il “Marini”, è considerata da valutare l’opportunità di attivare un nucleo di RSA di 40 posti residenziali più 10 semiresidenziali a forte vocazione riabilitativa e con degenza massima di 180 giorni.

La Polverini ha consegnato il piano al Governo un giorno in anticipo. Maglianesi si incatenano

Ha beffato tutti, specie chi le voleva contestare "a presa diretta" la firma del piano che chiuderà il "Marzio Marini". I tavoli di domani sul piano sanitario del Lazio infatti non ci saranno. La commissario Renata Polverini ha incontrato oggi, anziché domani come previsto, i tecnici del ministero per l'Economia in via XX settembre a Roma. «Abbiamo chiesto noi l'anticipazione ad oggi del tavolo di verifica del piano di rientro della sanità, previsto per domani - ha dichiarato al termine dell'incontro con il Governo - perché abbiamo voluto illustrare nel dettaglio il nostro piano e ci siamo voluti confrontare anche rispetto alla drammatica situazione dalla quale siamo partiti».
Il "tavolo" però resta aperto: «Così avrò la possibilità in questi giorni, come sto facendo, di incontrare i sindaci ed eventualmente raccogliere qualche indicazione». Il sindaco Graziani aspetta di essere convocato, ma i tempi stringono. La presidente della Regione ha inoltre dichiarato di essere soddisfatta «perché il tavolo sta andando bene, il lavoro che abbiamo fatto è apprezzato. Si tratta ora di trovare, appunto, la soluzione migliore che ci porti alla convalida del nostro piano di rientro». Ci vorrà qualche giorno per avere un giudizio, ma non moltissimo anche perché - ha detto - «abbiamo la scadenza del 31 ottobre entro la quale se il piano dovesse passare, si possono sbloccare in particolare la copertura dei fondi Fas e la possibilità di bloccare l'aumento delle aliquote». Circa l'apertura del tavolo di verifica al ministero dell'Economia, il capogruppo del Pd alla Regione, Esterino Montino ha dichiarato: «Finalmente lo ha capito, anche se è tardi. Bene l'operazione di questa mattina, ma ora chiediamo alla Regione un confronto con l'opposizione ed il territorio».
Stamattina, nel frattempo, ragazzi del comitato "Salviamo il Marini" hanno protestato contro la chiusura dell'ospedale di Magliano Sabina voluta proprio da quel piano in discussione al tavolo tecnico. Alcuni manifestanti si sono incatenati all'entrata dell'ospedale.

Domani manifestazione al ministero dell'Economia e marcia dei Maglianesi verso l'Umbria

Le proteste contro la scelta della Polverini di chiudere il "Marini" raggiungeranno Roma. Ma il sindaco non ci sarà: "E' un'iniziativa del Pd, io devo mantenere un profilo istituzionale". In compenso nel pomeriggio Graziani guiderà il corteo verso il confine umbro-laziale

Domani giornata di proteste contro il piano sanitario firmato Polverini. Nel pomeriggio la marcia verso l'Umbria (partenza del corteo alle ore 16 da Berardelli, navetta dalle 14.30 da piazza Garibaldi), al mattino la protesta in via XX Settembre a Roma, sotto le finestre del ministero dell'Economia per bloccare la firma da parte del Governo o, quanto meno, ottenere un rinvio di due settimane. Partenza in bus alle ore 8 da Fuori di Porta (e non da piazza Garibaldi come scritto in origine).
Se però la prima manifestazione - quella che porterà i Maglianesi a incontrare i sindaci di Otricoli e Calvi sul confine umbro-laziale - è promossa dall'Amministrazione comunale, la seconda - lanciata dal Pd del Lazio, ma con largo appoggio della cittadinanza - non vedrà la partecipazione del primo cittadino di Magliano Sabina. «E' un'iniziativa di parte - ha detto Alfredo Graziani a "Il Messaggero" - e non voglio arrecare danni all'ospedale e ai cittadini. Come nel caso dell'assemblea del Pd al teatro Manlio preferisco rimanere in disparte, così da non creare problemi in un'eventuale trattativa con la Regione. Cerco di mantenere una posizione istituzionale».
E sotto questo punto di vista sempre "Il Messaggero" ricorda che venerdì è fissato a Rieti un incontro con la conferenza dei sindaci alla quale Alfredo Graziani ha già anticipato che parteciperà. In questi giorni dovrebbe essere stabilita anche la prima riunione del tavolo tecnico cui prenderanno parte il sindaco di Magliano e il collega di Mon terotondo, i consiglieri regionali Cicchetti, Nobili e Perilli, il presidente della Provincia Melilli e il senatore D'Ubaldo. Obiettivo del tavolo: stilare una valida alternativa al piano regionale.

lunedì 11 ottobre 2010

La Polverini inizia a convocare i sindaci. Ma a li riceverà dopo aver consegnato il piano

Futuro e libertà: chiamarli dopo la presentazione del piano è una presa in giro. Il Pd chiede il rinvio di due settimane, il Pdl insiste: prima ok dal Governo, poi si tratta

Il sindaco di Monterondo, Mauro Alessandri, che lotta per salvare il suo ospedale, sarà ricevuto da Renata Polverini, giovedì 14 ottobre. A quello di Magliano, Alfredo Graziani che era sceso a Roma in difesa del “Marini” assieme al primo cittadino eretino, non risultava arrivata alcuna convocazione, quanto meno nella mattinata di oggi. E’ però da sabato che gli uffici di segreteria della presidenza della Regione starebbero cercando di contattare i primi cittadini presenti alla protesta dell’8 ottobre. La chiamata potrebbe arrivare da un momento all’altro, ma se così non fosse sarebbe davvero grave. Anche perché nel frattempo, oggi pomeriggio, è stato il presidente della Provincia, Fabio Melilli, a chiedere un incontro a nome del consiglio provinciale e dei sindaci del Reatino coinvolti nei tagli. Il punto è che gli incontri con i sindaci avranno luogo non prima della consegna al Governo del piano di riordino della rete ospedaliera, previsto per mercoledì 13 ottobre, ma nei giorni successivi. A chi chiedeva la ragione di questo calendario, la Polverini ha risposto con un «Beh, il 13 e' dopodomani...».
«Che li si chiami per concertare un incontro in una data successiva al giudizio del Tavolo tecnico, quando dunque ogni rimodulazione sarà impossibile, sa veramente di presa in giro» obietta il finiano Fabio Desideri. Il Partito democratico frattanto ha annunciato che intende chiedere il rinvio di 15 giorni della presentazione. Una dilazione che invece, per il Pdl, è da evitare. E ha lanciato un appello ai tecnici del ministero dell'Economia «affinché si apra il prima possibile il tavolo di verifica del piano di rientro dal momento che da questo esito dipendono le politiche economiche della nostra regione». La Polverini, da parte sua, va ripetendo che può agire solo come commissario ad acta. «Dobbiamo recuperare le competenze - ha sostenuto - lo possiamo fare soltanto se questo piano passa e da lì si apre un'altra stagione. Sblocchiamo i trasferimenti delle risorse, i fondi Fas per la copertura del debito, sblocchiamo il turn over e impediamo l'innalzamento delle addizionali e poi potremo anche lavorare sulle strutture pubbliche».

Melilli chiede un incontro alla Polverini per rivedere il piano: "I malati andranno fuori regione"

Lettera del capo dell'Amministrazione provinciale alla commissario per la Sanità. Una delegazione bipartisan del consiglio provinciale e i sindaci coinvolti pronti a partire per Roma
 
«Cara presidente, come probabilmente saprai venerdì abbiamo tenuto un Consiglio Provinciale straordinario a Magliano Sabina per discutere del Piano Sanitario Regionale». E' l'esordio della lettera che oggi pomeriggio, Fabio Melilli, presidente della Provincia di Rieti ha scritto a Renata Polverini, commissario ad acta del Governo per il rientro del Lazio nei parametri di spesa per la sanità. Melilli ha chiesto un incontro insieme ad una delegazione del Consiglio provinciale di Rieti e i sindaci interessati sul tema della Sanita, incluso ovviamente quello di Magliano Sabina. «Il Consiglio si è concluso con l'approvazione all'unanimità di un documento unitario serio e responsabile. Gli elementi di criticità rilevati dal Piano riguardano sicuramente i nostri ospedali e il processo di riconversione in atto ma investono il complesso dell'offerta sanitaria nella nostra provincia da anni insufficiente, nonostante i positivi risultati che Asl di Rieti ha raggiunto sul versante del risanamento economico finanziario».
«La particolare posizione geografica - prosegue il presidente Melilli - e le caratteristiche uniche della nostra provincia hanno, a nostro avviso, bisogno di risposte puntuali che, se non date, non faranno altro che aumentare a dismisura la già rilevante quota di mobilità passiva verso altre Regioni. Sono per questo a chiederti un incontro con una delegazione di maggioranza e opposizione del Consiglio Provinciale e i sindaci interessati per poterti rappresentare le più rilevanti criticità del sistema sanitario reatino alle quali insieme a te vorremmo provare a dare soluzione».

La Confsal: "Quanto si risparmia eliminando i posti letto? Zero euro"

Calcolo della Fials, sindacato della sanità: oggi le spese si misurano sulle prestazioni, non sulle degenze. Cimo: gli ospedali di distretto costeranno più dei piccolissimi nosocomi da chiudere

Quanto risparmierà la Regione Lazio tagliando i posti letto? Zero euro. A fare quattro conti nelle tasche della manovra varata è il segretario regionale della Fials Confsal, Gianni Romano. Con le soluzioni proposte si sarebbe infatti risparmiato negli anni ottanta - secondo la Fials - quando la sanità si pagava "a ricoveri e posti letto" e c'era chi infilava i malati anche nei ripostigli pur di fare cassa. Oggi, e da anni è così, le prestazioni sanitarie vengono retribuite a "drg" (Raggruppamenti Omogenei di Diagnosi) che si basa sul calcolo del costo standard di produzione.
Tradotto: se un paziente viene sottoposto in poliambulatorio a elettrocardiogramma o a una Tac, la Regione dovrà sborsare gli stessi soldi tanto che il malato sia ricoverato quanto non lo sia. Non cambia niente: i medici e gli infermieri che lo assisteranno saranno gli stessi, la struttura sanitaria offrirà il medesimo servizio. E senza risparmiare nulla. Lo sostiene la Fials, che si accinge a dimostrarlo al convegno "Sanità nel Lazio: una occasione mancata?" a Palazzo Marini a Roma il 18 ottobre. In compenso aumenteranno i disagi per i malati. Una prestazione costa infatti la stessa somma se eseguita in day hospital, in regime di ricovero o in ambulatorio. Neanche il discorso ragioneristico dei ricoveri "lunghi" come fattore di spreco, con il sistema dei "drg", regge alla prova della calcolatrice. Infatti un posto letto non utilizzato non costa nulla alle casse pubbliche, mentre dimezzando il tempo di degenza media l'ospedale (privato e anche quello pubblico) incasserà il doppio. Più rotazione sui letti c'è e, paradossalmente, più aumentano le spese per la Regione Lazio.
«E' necessario eliminare dal piano sanitario gli ospedali di distretto che sono l'equivalente dei presidi territoriali di prossimità, istituiti dagli ex governatori Piero Marrazzo ed Esterino Montino». E' questa invece la tesi di un'altra organizzazione sindacale, quella di medici dirigenti, la Cimo. Queste nuove strutture, previste dal piano sanitario della Polverini, sarebbero più inutili e costose dei piccolissimi ospedali da chiudere, invece ai cittadini del Lazio servono ospedali veri e omogeneamente distribuiti sul territorio.

Il Corriere dell'Umbria: "Magliano Sabina vuole entrare nella nostra regione"

La notizia che Magliano vuol entrare a far parte della regione è arrivata in Umbria. A darla il più diffuso quotidiano umbro, il Corriere dell'Umbria, per l'appunto. Nell'edizione in edicola oggi si legge che «sono in molti a lavorare per "spianare" la strada verso l'Umbria, avviando la procedura  che dovrà portare al referendum. Un epilogo inevitabile per un territorio che avverte parecchio gli effetti dell'ormai certa chiusura dell'ospedale, trasformato in un presidio territoriale di prossimità senza possibilità di ricoveri ne pronto soccorso. Si tratterebbe di un altro torto a carico di un territorio, quello di Magliano, ma più in generale della provincia di Rieti, che si trova nuovamente a pagare un "dazio" pesante». Riportate anche le dichiarazioni del sindaco Graziani sull'opportunità di pagare le tasse alla Regione cui si farà ricorso per i servizi sanitari qualora fosse chiuso il "Marini", e riferita di nuovo anche la disponibilità ad un incontro del presidente del consiglio regionale dell'Umbria, Eros Brega.

domenica 10 ottobre 2010

Marcia dei Maglianesi verso l'Umbria. Ad accoglierli i sindaci di Otricoli e Calvi

Inizia la marcia dei Maglianesi verso l'Umbria. A promuovere la simbolica manifestazione è l'Amministrazione comunale di Magliano Sabina dopo le scelte della commissario Renata Polverini che - chiudendo l'ospedale maglianese - costringerà i cittadini ad andarsi a curare nelle strutture sanitare umbre. Ed allora ecco che mercoledì 13 ottobre alle 16, nella stessa giornata in cui verrà consegnato al Governo il piano col quale si condanna a morte il "Marzio Marini", è stata indetta una "Marcia pacifica verso l'Umbria". Il Comune di Magliano, con un manifesto, ha invitato tutti i cittadini e i dipendenti dell’ospedale a mettersi in cammino da Berardelli fino al confine Umbro-Laziale. All’arrivo i partecipanti saranno simbolicamente accolti dai sindaci e dai cittadini di Calvi e Otricoli. Dalle ore 14,30 sarà attivo un servizio di navetta con partenza da piazza Garibaldi per consentire a tutti la di essere presenti. L’Amministrazione Comunale ricorda a tutti l’importanza di questa nostra battaglia e raccomanda una massiccia partecipazione. La marcia segue l'annuncio del sindaco Alfredo Graziani di essere intenzionato a presentare in consiglio comunale la proposta di un referendum che sancisca il passaggio di Magliano Sabina dal Lazio all'Umbria. «Se dovremo andare in Umbria per ricevere assistenza è all'Umbria che verseremo l'Irap».
Sempre mercoledì alle 8 di mattina partiranno i bus organizzati dal Pd per la protesta da tenere sotto il ministero dell'economia  a Roma"per impedire" che si consegni il piano sanitario redatto dalla Polverini e dal subcommissario Morlacco.

Nobili: "Riceveremo il sindaco Graziani in commissione Sanità alla Pisana"

La vicepresidente dell'organismo del consiglio regionale parla di rimodulazione del piano Polverini, ma dopo l'approvazione da parte del Governo

Alfredo Graziani sarà invitato in commissione Sanità alla Pisana, sede del consiglio regionale del Lazio. A prendere l'impegno la vicepresidente dell'organismo, Lidia Nobili, che parla di revisione del piano. Ma solo dopo l'approvazione da parte del Governo. «La vera emergenza resta certamente la riconversione del Marini di Magliano - dice l'esponente del Pdl - che deve essere assolutamente salvaguardato. Nei giorni scorsi, parlando con il sindaco della cittadina sabina Alfredo Graziani, ho ribadito il mio impegno di consigliere provinciale e regionale, anche rispetto al mio ruolo istituzionale come vice presidente della Commissione sanità della Regione Lazio, di rivedere e rimodulare nell’ambito regionale, subito dopo l’auspicata approvazione del Piano da parte del Governo, le priorità e le emergenze delle singole realtà provinciali». «Come d’accordo - ha concluso - Graziani sarà ricevuto in Commissione per valutare eventuali interventi da intraprendere per la salvaguardia del presidio sabino e la tutela del diritto alla salute delle popolazioni residenti. Affinché quest’ultimi, come del resto tutti i cittadini del Lazio, possano godere di una sanità efficiente, efficace e sicura».

Il sindaco di Magliano: "Se usiamo gli ospedali umbri, più corretto pagare l'Irpef all'Umbria"

Disponibilità ad ascoltare le richieste dei maglianesi da parte del presidente del consiglio regionale umbro. Montino: "La Polverini sta espellendo dalla regione parte dei laziali"

«Si tratta di una decisione inevitabile - ha detto il sindaco Alfredo Graziani - non è una minaccia, ma  quasi un obbligo se si continua a distogliere l'attenzione dal nostro territorio. Visto che con l'approvazione del piano di rientro gli utenti del Marini dovranno spostarsi per trovare assistenza sanitaria, vogliamo essere noi a poter decidere dove andare. Le soluzioni prospettate dal documento, rivolgersi cioè alle strutture di Civita Castellana o Rieti, sono entrambe impraticabili. Ci separano dal de' Lellis 90 chilometri di una tortuosa strada di montagna. Rispetto all'Andosilla di Civita è assurdo che ci venga detto di rivolgerci alla struttura se nel 2009 circa 1.600 persone che vivono nel Viterbese si sono rivolte al pronto soccorso di Magliano. Il Piano ci obbliga quindi a spostarci o verso Roma o verso le strutture umbre, e noi scegliamo la seconda soluzione. Ma decidiamo anche che se dovremo andare in Umbria per ricevere assistenza è all'Umbria che verseremo l'Irap». E' quanto riferisce oggi il Corriere di Rieti che oltre a riportare la presenza dei vicini Calvi ed Otricoli alla seduta straordinaria del consiglio provinciale al Teatro Manlio dell'8 ottobre, segnala che è "disponibile un incontro il presidente del consiglio della Regione Umbria, Eros Brega". Ma cosa ne pensa il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini di Todi, non è dato sapere.
Alla Pisana il capogruppo del Pd, Esterino Montino, osserva - sempre nel resoconto fornito oggi dal Corriere - che «Cinquecentomila persone tra donne, uomini, anziani e bambini per i quali cambierà in peggio il rapporto con il sistema sanitario e che diventeranno cittadini di serie B». Vengono espulsi dal sistema sanitario della propria Regione e questa, non è una frase ad effetto. Montino, facendo l'esempio dei cittadini di Acquapendente, di Amatrice, di quelli che avevano come punto di riferimento fino ad oggi l'ospedale di Magliano Sabina, di quelli della Bassa Pontina, sostiene come per loro sarà più facile utilizzare la sanità delle regioni confinanti come l'Umbria, l'Abruzzo, la Toscana e la Campania. Un fenomeno tecnicamente definito "mobilita passiva", ma che in realtà si traduce, per Montino, «in una semplice e radicale espulsione».

Piano sanitario, Pdl Rieti: prevalsa l’appartenenza al territorio rispetto a quella partitica

Il responsabile provinciale del dipartimento politiche dello sviluppo del Popolo delle libertà spiega perché Costini ha appoggiato la richiesta di ritiro del documento che condanna il "Marini"

«Con senso di responsabilità unanime, ma soprattutto attraverso la decisione politicamente coraggiosa del consigliere provinciale del Pdl, Felice Costini e dei consiglieri del Popolo della libertà presenti ieri a Magliano, si è arrivati all’approvazione di un documento condiviso relativamente al Piano sanitario regionale. È quindi prevalsa l’appartenenza al territorio rispetto a quella partitica». Sono parole di Matteo Simeoni, responsabile provinciale del Dipartimento per le Politiche dello sviluppo del Pdl. «Da adesso però, è indispensabile una nuova fase - ha aggiunto - che andrà da oggi fino al 15 ottobre, data prevista per la Conferenza provinciale dei sindaci, in cui avviare concretamente un tavolo di trattative con la Regione Lazio, in attesa a sua volta di ricevere il 13 ottobre l’approvazione del Piano da parte del governo con la relativa emissione delle risorse economiche. Sarebbe quindi auspicabile, visto tale calendario e consapevoli del poco tempo a disposizione, che si arrivi a breve alla nomina dei vertici dell’Asl reatina, in quanto è affidata anche agli atti aziendali l’applicazione ottimale del Piano sanitario sul territorio».
«La partecipazione di massa dei cittadini ha dato sicura dignità alla scelta di tenere nel Comune di Magliano Sabina un Consiglio Provinciale straordinario sul tema del piano sanitario regionale» ha detto Paolo Bigliocchi, consigliere provinciale ed estensore dell'ordine del giorno approvato all'unanimità a Magliano dal consiglio provinciale.

sabato 9 ottobre 2010

Mercoledì tutti al ministero dell'economia per protestare contro la firma del decreto che condanna il "Marini"

Manifestazione mercoledi 13 ottobre alle ore 11 a Roma per cercare di impedire la firma del Governo sul piano di riordino della sanità laziale della Polverini, che di fatto condanna l'ospedale Marzio Marini alla chiusura. E' l'iniziativa promossa del Pd nella cornice delle iniziative che i Maglianesi stanno intraprendendo per salvare il Marini dalla "morte" per mano della Polverini.
Il Partito Democratico di Magliano ha intenzione di partecipare alla manifestazione e per questo ha avviato la raccolta adesioni per riempire un primo pullman che parta da Magliano nella mattinata di mercoledì. «Estenderemo tale iniziativa anche al comitato cittadino - dicono i promotori -  in difesa dell'ospedale nella speranza di raccogliere il maggior numero possibile di adesioni e riempire così un possibile secondo pullman».
Per aderire è possibile contattare gli organizzatori all'indirizzo di email pdmagliano@gmail.com oppure chiamare i seguenti numeri di telefono: 3403425471 - 3483148091.

Graziani: "Pronti ad andare in Umbria"

Magliano in Umbria? «Siamo pronti ad una marcia sulla via Flaminia. Andremo a piedi in Umbria a chiedere di diventare un loro comune». Dopo il trattamento riservato al "Marzio Marini" da Renata Polverini, queste sono le parole del sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, al termine di un'intervista apparsa oggi su Repubblica. Nell'articolo il primo cittadino lamenta tutta la sua delusione: «Ci avevano promesso di non toccare il nosocomio. Il risultato? Sale operatorie chiuse e riconversione in poliambulatorio». Quella che brucia è pure la stretta di mano che la Polverini aveva dato a Graziani ad Amatrice con la promessa: "Non toccheremo nulla". E invece si chiude. «Sono stati spesi 6 milioni di euro per la ristrutturazione - racconta il sindaco sul più diffuso quotidiano della Capitale - E a marzo sono state inaugurate tre nuove sale operatorie. Soldi pubblici, ma mi domando ora a cosa sono serviti se si vuole chiudere l'ospedale». E ora sarà battaglia.
Il presidente dell'Amministrazione provinciale, Fabio Melilli - riferisce invece il Messaggero - ha annunciato ieri:«La Provincia sarà alla testa della protesta e della trattativa  possibile fino al 30 dicembre», sostenuto non solo dai suoi colleghi di partito, ma anche da Felice Costini del Pdl». Una provincia che se le cose restano così, forse nel Lazio non ci sta più bene. Lo ha detto, tra gli applausi, il sindaco Alfredo Graziani all'esordio, lasciando alle spalle quel profilo basso tenuto in questa vicenda. «Se ci toglieranno l'ospedale ha anticipato - promuoverò un referendum per staccarci dal Lazio e andare con l'Umbria». «Senza Regione», con il rischio di «essere fagocitati dalla Capitale» i reatini non ci stanno più. Applausi.

venerdì 8 ottobre 2010

La Provincia di Rieti alla Polverini: "Ritirare il piano sanitario". E' estremamente penalizzante

Al termine del consiglio provinciale straordinario al Teatro Manlio di Magliano approvato all'unanimità un documento che pone nove condizioni alla Regione

Ritirare il piano di riordino della rete ospedaliera del Lazio. E' la richiesta che è arrivata all'unanimtà dai 19 consiglieri pronvinciali che hanno partecipato alla affollata seduta straordinaria tenutasi oggi al Teatro Manlio. La proposta dell'ordine del giorno finale è stata firmato da Paolo Bigliocchi, consigliere provinciale delegato alle Politiche sanitarie.
La Provincia di Rieti ha invitato a proposito di piano sanitario «il Commissario ad acta a ritirare lo stesso e ad un confronto reale con le realtà territoriali per la redazione di un documento condiviso. Questo avviene nella piena consapevolezza della necessità di una ristrutturazione della sanità regionale che limiti le perdite economiche strutturali presenti e dando piena disponibilità ad un confronto sereno e produttivo. E' in quella sede che i rappresentanti istituzionali si riservano di presentare le loro proposte».
I consiglieri provinciali non nascondono di ritenere il piano sanitario «estremamente penalizzante per la realtà provinciale». Non tenere conto del contesto nel quale si fanno manovre come questa, dettata da criteri ragioneristici, porta a violare i principi costituzionali che impongono il rispetto di dignità della persona e del bisogno di salute. E così il consiglio della Provincia, guidata da Fabio Melilli, ha presentato nove richieste ed osservazioni alla Polverini. Eccole.

A terra come cadaveri: "Senza ospedale siamo tutti morti". Si sdraia pure il presidente Fabio Melilli

Flash mob contro la chiusura del “Marzio Marini” in occasione della seduta del Consiglio provinciale sul piano sanitario regionale. Manifestazione nata con passaparola via Facebook

Una piazza piena. Ma di persone stese a terra. Immobili, come cadaveri. «Senza l'ospedale 'Marzio Marini' siamo tutti morti» era la scritta che campeggiava oggi pomeriggio in piazza Garibaldi a Magliano Sabina accanto ai manifestanti. Un flashmob, nato con il passaparola via Facebook e sms, email e manifestini, ha accolto oggi pomeriggio i consiglieri all'ingresso della sala dove era in programma la seduta straordinaria del Consiglio dell'Amministrazione provinciale di Rieti, presieduta da Fabio Melilli (che si è sdraiato a terra, per solidarietà con i manifestanti, assieme all'assessore provinciale Oreste Pastorelli e al sindaco Alfredo Graziani). All'ordine del giorno: le valutazioni sul piano sanitario regionale. Una manovra, varata dal commissario di Governo Renata Polverini, che in pratica chiude l'ospedale di Magliano Sabina.
«Uccidere l'ospedale significa uccidere un'intera comunità», hanno detto i protagonisti della protesta.
L'iniziativa si è materializzata sotto gli occhi di politici, sindaci e rappresentanti delle forze economiche provinciali che convergevano su Magliano, protagonista stamattina di un'altra azione protesta contro i tagli alla sanità proprio sotto le finestre della Regione a Roma. L'idea è partita nei social network: "Facciamo un flashmob", che è creare un momentaneo assembramento, così all'improvviso, per fare qualcosa di condiviso in pubblico. E l'azione è far capire che senza ospedale, in provincia, si muore. Ma su Facebook - dove gli 'amici' maglianesi si sono scatenati da giorni - c'è anche chi rilancia. «Facciamolo lungo la Flaminia». «Andiamo a Roma e stendiamoci in strada». La miccia ormai è accesa: giù le mani dall'ospedale Marzio Marini, l'ospedale di Magliano, della Bassa Sabina e dell'Autostrada del Sole.

Il sindaco di Velletri annuncia: "Saremo ricevuti prima della consegna del piano al Governo"

Prima del 13 ottobre i sindaci saranno ricevuti per un incontro allo scopo di confrontarsi sul piano di rientro. L'annuncio è stato dato al termine della animata manifestazione di questa mattina all'ingresso della Regione Lazio dei 24 comuni coinvolti dai tagli agli ospedali. Tra cui il "Marzio Marini" di Magliano Sabina, cha sarà ridotto a poliambulatorio e senza neanche più il pronto soccorso. A farsi portavoce della promessa il sindaco di Velletri, Fausto Servadio, presidente della Conferenza dei sindaci della Asl Roma H. Il 13 ottobre costituisce una data importante perché, come è noto, in quella occasione sarà consegnato al governo il piano del Lazio. Giornata per la quale alcuni sindaci - e il Pd - hanno annunciato un'altra manifestazione davanti al ministero delle Finanze, dalle 11 in poi.
«Oggi è stata una giornata vergognosa» ha aggiunto Servadio. Frattanto non si spengono le proteste per la richiesta di documenti da parte della Questura. E' toccato esibirli pure a Luigi Nieri, consigliere regionale di Sinistra e Libertà ed ex assessore al Bilancio ai tempi di Marrazzo. «Una cosa del genere non era mai capitata prima, in assoluto». "Siamo in una Regione di polizia" ha gridato qualcuno. «Impedire con la forza ai sindaci di 500 mila cittadini del Lazio e ai consiglieri regionali, disposti a scavalcare i cancelli pur di farsi ascoltare, di entrare nel Palazzo della Regione, che dovrebbe essere la casa di tutti, è un atto degno di un regime», ha commentato Claudio Bucci, consigliere regionale dell'Idv, presente al sit-in. «Gli amministratori locali è ora che comprendano che bisogna abbassare i toni della protesta», ha risposto il senatore del Pdl, Domenico Gramazio, vicepresidente vicario della commissione Sanità a Palazzo Madama. Se il piano Polverini non passerà, a suo giudizio, il danno sarà notevole.

Le foto della protesta scattate da Andrea Ballanti

Polverini non riceve i sindaci. Ma risponde a distanza: "Nessun taglio, solo riconversioni che la gente chiede da tempo "

Alcuni primi cittadini cercano di scavalcare i tornelli. "Fermati ed identificati dai carabinieri" denuncia il Pd. Storace: "Teppismo in fascia tricolore"

«Non c'e' alcun taglio di ospedali, ma in questo momento non posso convincerli del contrario. Leggeranno bene il piano e si accorgeranno che i loro ospedali risponderanno di più e meglio alle esigenze dei loro territori». E' quanto ha mandato a dire la Polverini ai sindaci - tra cui quello di Magliano Sabina, Alfredo Graziani - che protestano per la chiusura di reparti o di interi ospedali, come nel caso del "Marzio Marini". Ma la dichiarazione non è stata fatta in loro presenza, quanto piuttosto affidata ai taccuini dei cronisti ben lontano dalla folla. Infatti i contestatori, duecento circa (in rappresentanza di una parte dei 24 comuni coinvolti dai tagli), hanno inscenato un sit-in all'ingresso della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo a Roma, però non sono stati ricevuti dalla commissario di Governo per la Sanità e governatrice della Regione.
 «Stiamo chiedendo - ha detto il sindaco di Monterotondo, Mauro Alessandri - che ascolti i sindaci, che riveda il piano che ha emanato il 30 settembre senza il benché minimo confronto con i territori». E ad Adnkronos ha aggiunto: «Chiediamo di essere ascoltati, di far ritornare la presidente sulle proprie posizioni, sapendo bene che lei ha delle esigenze imposte dal governo nazionale, i tagli alla spesa, razionalizzazioni, pensiamo che si possa fare in maniera molto diversa da come l'ha attuata».
Tra gli slogan dei contestatori: "Cittadini della provincia, cittadini della serie B". Alcuni capigruppo e consiglieri di opposizione del Consiglio, hanno avuto un colloquio con il segretario generale, Salvatore Ronghi.
«L'opposizione fa il suo mestiere» ha chiosato la Polverini. Sempre a debita distanza, a margine di una conferenza stampa della Caritas nella sede della Regione. La sua tesi è che «non ci saranno chiusure o tagli, ma semplicemente una riconversione delle strutture che le loro popolazioni chiedono e non riescono ad ottenere da tanto tempo».  «Il problema non è che il piano di riordino sia di destra o di sinistra. Né che il piano non piaccia all'opposizione, o a moltissimi sindaci del Lazio, a prescindere dal loro colore politico» ha risposto Giulia Rodano, consigliere regionale dell'Idv. «Le scelte del piano sono sbagliate dal punto di vista dei bisogni di salute - ha aggiunto - Il riordino doveva andare nella direzione diametralmente opposta. Occorreva innalzare il livello di assistenza per acuti nelle province e il livello di assistenza distrettuale nella città, ed allo stesso tempo riequilibrare l'offerta di posti letto tra Roma e provincia, obiettivo ostacolato proprio dal criterio delle quattro macroaree imposto dalla Polverini».
I sindaci, con fascia di tricolore addosso, hanno gridato più volte "Fateci entrare". Alcuni hanno battuto ripetutamente le mani sui tornelli, sono arrivati i carabinieri per rafforzare la vigilanza. C'è chi ha scavalcato i tornelli dirigendosi alle scale che in presidenza. Un cordone di militari ha sbarrato loro la strada, alcuni primi cittadini sono stati "identificati".