martedì 26 ottobre 2010

Oggi il piano "ammazza Marini" al tavolo interministeriale. Fatti i conti: i letti di Civita Castellana non bastano

"La popolazione della Bassa Sabina è cresciuta in due anni del 15%". Il Comune ha dato mandato all'avvocato Vespaziani di preparare il ricorso al Tar

Ore di attesa per Magliano Sabina. L'esito, inutile nasconderselo, si preannuncia quasi scontato. Il tavolo interministeriale a Roma dovrà esprimersi - sotto il profilo tecnico - per il via libera al piano Polverini. E per l'ospedale "Marzio Marini", sicuramente per come lo si è conosciuto fino ad oggi, sarà la fine. Ci sarà da lottare - il comitato cittadino si è formalmente costituito ieri sera - questo è certo. Tanto è altrettanto quasi certo l'esito del tavolo odierno che l'amministrazione comunale ha già dato mandato all'avvocato Emanuele Vespaziani di Rieti di iniziare a lavorare al ricorso al Tar. Nel contempo gli uffici comunali hanno iniziato a fare quattro conti per scoprire che le proiezioni fatte dalla Regione circa la capacità di assorbimento della domanda di salute del territorio saranno - dopo l'applicazione del piano e la sostanziale chiusra dell'ospedale maglianese - del tutto insufficienti. Frattanto si cerca di capire come funziona la soluzione day surgery. Il presidente della commissione Sanità di Palazzo Vannicelli è oggi a Firenze, dove la formula è stata sperimentata, proprio a questo scopo.
Ma andiamo per ordine. «Ho appena inviato tutta la documentazione a nostra disposizione all'avvocato Vespaziani - ha dichiarato il sindaco Alfredo Graziani a "Il Messaggero" - e mi sono riservato di mandargli tutte le integrazioni che avremo nei prossimi giorni, compresi i documenti che mi dovrà portare il consigliere di Rinnovamento democratico, Francesco Di Basilio. Nel frattempo stiamo studiando ogni dettaglio che possa servire ad ottenere il massimo, quando arriveranno i tecnici della Regione a controllare il Marzio Marini». Tra i "dettagli" ci sono anche i numeri. "In base a un ultimo studio demografico effettuato dal Comune - scrive il "Corriere di Rieti" - i 51 posti letto di medicina assegnati all' ospedale di Civita Castellana a cui il piano dice espressamente che si dovrà fare riferimento (35 più 16 aggiunti dal nuovo disegno) sarebbero assolutamente insufficienti a coprire le necessità di assistenza sanitaria dei quasi 30mila abitanti nel bacino di riferimento (basti penare che solo a Magliano nel mese di gennaio 2009 i ricoverati sono stati 98)". L'alternativa? Rivolgersi alla bolgia romana è impossibile, quindi non resta che l'Umbria. «Dall'analisi eseguita - ha aggiunto Graziani a proposito dei conti demografici - abbiamo notato che, nel biennio 2008-2010 la Bassa Sabina è cresciuta demograficamente del 15 per cento, con punte massime che, in comuni come Stimigliano, hanno raggiunto il 24 per cento. Ciò significa che, mentre sempre più romani scelgono la nostra terra come luogo in cui vivere, la Polverini decide di tagliare la nostra sanità, dirottandoci su Roma e sull'Umbria. E' un'assurdità inaccettabile».

Nessun commento:

Posta un commento