giovedì 14 ottobre 2010

Dal 28 ottobre audizioni dei sindaci alla Pisana. Sanità pubblica, è sciopero

L'annuncio di Lidia Nobili (Pdl) ascoltato durante la diretta web dei lavori del consiglio regionale. Replica di Rodano (Idv): "A quella data rischiamo la discussione sia già chiusa". Il 9 dicembre sciopero dei dirigenti medici-veterinari, sanitari e amministrativi laziali. Anaao in agitazione da oggi

La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, a partire dal 28 ottobre, inizierà ad incontrare i sindaci. La notizia è stata data all'aula consiliare da Lidia Nobili (Pdl), vicepresidente dell'organismo, come è stato possibile ascoltare durante la diretta dei lavori. Si tratta di un passaggio che avrà per tema il piano di riordino della sanità, che - come è noto - ridimensiona drasticamente il ruolo del "Marzio Marini", arrivando di fatto a chiuderlo. Quindi si profila - da quella data - la possibilità, finalmente, per il sindaco di Magliano Sabina di essere ascoltato in una sede ufficiale. Si resta in attesa di conoscere anche la convocazione anche da parte della Polverini, che più volte ha annunciato che sentirà in questi giorni i primi cittadini (domani sarà il turno di quello di Monterotondo).
«La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio ascolterà i sindaci delle città coinvolte dal piano ospedaliero solo dopo il 28 ottobre - ha però replicato in una nota Giulia Rodano dell'Italia dei Valori - con il rischio che la discussione del provvedimento sia ormai chiusa: in sostanza, la commissione continuerà a non esercitare alcun ruolo politico, né di consultazione né di mediazione, in una delle più rilevanti riorganizzazioni ospedaliere del nostro territorio dalla nascita del servizio sanitario regionale».
Frattanto sempre questa mattina i dirigenti medici-veterinari, sanitari e amministrativi laziali hanno annunciato uno sciopero per il 9 dicembre prossimo.
La manovra chiude - secondo il Coordinamento intersindacale della dirigenza medica-veterinaria, Stpa del Lazio - i piccoli ospedali senza riaccorparli, lascia senza copertura assistenziale circa 100 mila accessi di pronto soccorso, ciò porterà al definitivo collasso del sistema dell'emergenza ospedaliera, trascina una sanità territoriale non riorganizzata né adeguatamente potenziata, abbandona e discrimina grandi fasce di popolazione». Criticatissima anche l'ipotesi della riproposizione dei Ptp (Presidi territoriali di prossimita') che, ove istituiti, hanno creato solo danni e disservizi». La nota è firmata da: Aaroi Emac, Anpo-Ascoti-Fials medici, Cimo-Asmd, Federazione Cisl medici, Fassid (Aipac-Aupi, Simet Coas-Spes-Sumai Dir-Sinafo-Snr), Fedir sanità-Fp Cgil medici, Fp Cgil Spta, Ugl medici, Uil Fpl federazione medica. Da oggi la Anaao ha proclamato lo stato di agitazione: «Il Piano di riordino della rete ospedaliera non portera' i risparmi promessi perché non affronta i nodi cardine del servizio sanitario del Lazio».

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