giovedì 14 ottobre 2010

L'Umbria è vicina. Voci dalla proteste: "Chiudere l'ospedale non è pensabile"

Graziani spera nel Pdl: "So che il consigliere regionale Antonio Cicchetti e il senatore Angelo Maria Cicolani si stanno muovendo per farmi avere un incontro con la Polverini". Il Pd ricorda invece che a Roma a protestare erano presenti sindaci sia di centrodestra che di centrosinistra

«Lo scriva, lo scriva. Che Polverini, 5 mesi fa, era a Magliano Sabina a inaugurare tre sale operatorie, e adesso l'ospedale chiude. Vergogna». Voci maglianesi raccolte ieri, da "Repubblica", tra i manifestanti in via XX Settembre contro la chiusura del "Marzio Marini". Erano in 5000 ieri, provenienti da tutto il Lazio, davanti al ministero delle Finanze, per mostrare tutta la loro indignazione per i tagli alla sanità decisi dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Il gruppo dei Maglianesi è stato di certo il più colorito della manifestazione con la replica del flashmob con tutti stesi per terra, cartelli e striscioni efficaci tanto da essere ripresi in apertura e in più sequenze del servizio del Tgr di ieri a firma di Paola Aristodemo.
Ieri pomeriggio alla marcia pacifica verso l'Umbria (oggi servizio di Tito Cheli sul Tgr del mattino), inscenata contro il piano di riordino sanitario regionale - riporta "Il Messaggero" - hanno partecipato più di mille persone cui si sono uniti i cittadini dei comuni di Calvi e Otricoli che li hanno accolti al loro arrivo. «Manifestiamo la sofferenza della collettività», ha dichiarato a "Libero" il sindaco Alfredo Graziani, anche lui in attesa di un incontro con la Polverini. «Recentemente - ha testimoniato il sindaco di Calvi, Silvano Lorenzoni, sempre secondo "Il Messaggero" - una nostra concittadina è rimasta coinvolta in un incidente stradale a seguito del quale aveva avuto un arresto cardiaco. Se non fosse stato per il pronto soccorso di Magliano non ce l'avrebbe fatta e invece è riuscita a salvarsi. Non è pensabile chiudere l'ospedale».
Il sindaco di Otricoli, Nico Nunzi, che aveva mandato in fascia tricolore il proprio vicesindaco - Cristiano Ceccotti - alla manifestazione di ieri, ha dichiarato al Corriere di Rieti: «Pur facendo parte di un'altra provincia e regione, quello di Magliano è senza dubbio un ospedale satellitare alla nostra realtà che ricopre una valenza specifica fondamentale. Anche noi come cittadini di Otricoli ci sentiamo vicini alla battaglia maglianese, certi che i tagli non vadano fatti nei piccoli comuni, dove già forte si sente il peso del decentramento dei servizi». Quanto all'ingresso della cittadina sabina nella sua regione ha aggiunto: «Seppur conscio che si tratti in gran parte di una provocazione e delle enormi difficoltà che si dovranno affrontare rispetto a un eventuale cambio di regione Magliano è ben accetta».
«Non chiediamo la luna - ha detto Graziani a Raffaella Di Claudio de "Il Messaggero" - una vita che può essere salvata vale più dell'esigenza di risparmiare. Il nostro pronto soccorso negli anni ha acquisito sempre maggiore professionalità, come testimonia l'aumento di 500 ingressi». Finora però il telefono a Palazzo Vannicelli non ha squillato.
La Polverini non l'ha contattato. «So che il consigliere regionale Antonio Cicchetti e il senatore Angelo Maria Cicolani si stanno muovendo per farmi avere un incontro con la presidente. Intanto - ha concluso Graziani - ho convocato per mercoledi prossimo il tavolo tecnico che dovrà lavorare a una proposta alternativa da presentare in sede di trattativa con la Regione».
Non è però mancato ieri, sotto l'aspetto politico, del sale. Il Pd ha infatti portato al primo cittadino di Magliano una cartolina della manifestazione romana.
A essere criticata è stata infatti la scelta del sindaco Graziani di non essere presente all'uscita romana. «Erano presenti tutti i sindaci sia di centrodestra che di centrosinistra» ha detto il segretario del Pd di Magliano Sabina. A Roma Bianca Maria Santucci, stando a quanto riferito da Simone Fioretti sulle colonne de "Il Messaggero", è stata ancor più dura: «Siamo sconcertati da questo atteggiamento: a difesa quando sta con la nostra gente, poi cambia faccia con la Polverini. Il doppio gioco non ci piace, a rimetterci è Magliano».

(aggiornato alle ore 17:56)

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