domenica 24 ottobre 2010

Attacco cardiaco, salvato durante la fiaccolata al pronto soccorso. Concessioni alle città con più voti

Potrebbe sembrare un evento eccezionale, di quelli buoni per fare un titolo di giornale. Ma è la normalità. Ecco, quella normalità che Renata Polverini sembra non aver capito. Senza pronto soccorso l'altra sera, durante la fiaccolata, probabilmente un uomo sarebbe morto. Arresto cardiaco, la diagnosi. Era arrivato al "Marini" alle 23, in auto, con forti dolori al petto e si è accasciato. I medici sono intervenuti con il defibrillatore e lo hanno salvato. L'episodio, raccontato da "Il Messaggero", la dice lunga sull'importanza di un pronto soccorso. Non è questione di numeri, ma di geografia: lasciare un territorio senza un servizio di emergenza che possa garantire a feriti d'autostrada, infartuati o a chi lavorando nei campi si fa male un'adeguato e immediato intervento, significa mettere a repentaglio la vita della gente. "Senza ospedale siamo tutti morti" era lo striscione del flash mob. Non una sparata, ma un'amara constatazione.
Nel frattempo il piano di riordino della rete ospedaliera del Lazio, che di fatto chiude il "Marini", naviga verso l'ennesimo tavolo di concertazione (previsto per martedì al Ministero), con il suo fardello di scelte a favore di Roma. Sembra così banale: togliere dei letti o dei pronto soccorso nella Capitale, vista la densità di strutture sanitarie (pubbliche e private), provoca dei disagi limitati. Farlo in piccoli centri, significa condannare a morte la gente. Eppure le logiche da ragionieri della sanità - fondate anche su valutazioni sbagliate legate - come ricorda il "Corriere di Rieti" - a specialità mai esistite a Magliano, come medicina nucleare, o chiuse da tempo come ostetricia. Visto che dunque errori sono stati sicuramente fatti dai tecnici della Regione, in Municipio si inizia a lavorare per raccogliere elementi utili a un ricorso al Tar che renda vano l'atto di imperio della Polverini. In occasione dell'incontro con il sindaco Graziani, la commissario del governo Berlusconi, aveva promesso l'invio di ispettori per verificare se le cose scritte nel piano fossero esatte. Già questo sconcerta, né può essere considerato foriero di grandi speranze visto che anche ad altri sindaci ricevuti al palazzone della Regione - come a quello di Pontecorvo - è stato promessa dalla Polverini un'analoga visita ispettiva. Frattanto, dal tour di incontri escono anche alcune concessioni, come quelle che il sindaco di Bracciano dice di aver intravisto a favore dell'ospedale cittadino. E per Magliano? Non è dato sapere. Valga però una considerazione: Bracciano ha 18.736 abitanti ed un popoloso hinterland. Traduceteli voi in voti rispetto a quelli che potrebbero arrivare dalla Bassa Sabina... e tutto sarà più chiaro.

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