mercoledì 27 ottobre 2010

Piano sanitario, centrodestra esulta. Perilli: "Risparmi? Chiusi ospedali e 500 mila cittadini senza servizi"

Tutti felici. Tutti contenti. Mario Perilli, consigliere regionale del Pd, a fronte del giubilo che si intravede sul fronte del centrodestra si mostra a dir poco perplesso. Aspetta infatti dalla Polverini di sapere quanto l'ente regionale abbia guadagnato in termini di risparmio da una manovra che, a conti fatti, ha solo cancellato 24 ospedali nel Lazio lasciando senza servizi minimi 500 mila cittadini che, per quest'anno di certo, vedranno aumentate pure le tasse.
«E' stata espressa soddisfazione - dice - per il benestare del governo al Piano, eppure sono rimaste le macroaree, è stata confermata la chiusura dell'ospedale di Magliano, l'incognita di quello di Amatrice e rimangono i nuvoloni temporaleschi sul nosocomio del capoluogo».
«A ciò si aggiunge - continua Perilli in un comunicato - la mancanza completa dei servizi territoriali che vanno dal Dea all'assistenza territoriale. Nel "tanto apprezzato" piano della Regione c'è poi l'aumento dell'Irap e del'Irpef che colpisce sensibilmente le tasche dei cittadini laziali e delle imprese del territorio. E poi lo sbandierato sblocco dei fondi Fas. Ricordo che se c'è stato uno sblocco è stato solo grazie alla nostra manovra durante la precedente legislatura e che quindi il governo non ha regalato proprio un bel niente alla Regione se non l'incremento delle incertezze visto che questi fondi sono una tantum e che quindi già pregiudicano la diminuzione delle tasse annunciata per il 2011».

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