giovedì 28 ottobre 2010

Il sindaco alla commissione Sanità: "Hanno sbagliato i conti sul Marini"

Il sindaco di Magliano Sabina è stato ascoltato questa mattina dalla commissione Sanità del consiglio regionale del Lazio (ecco il comunicato ufficiale da cui è stato ricavato questo post). E' stata l'occasione per rinnovare le proposte e per segnalare le assurdità del piano. «L'ospedale di Magliano è da sempre un riferimento per l'intera provincia, nonché un avamposto per i cittadini che vogliano recarsi fuori regione, a Narni e Terni», ha tenuto a precisare il primo cittadino maglianese. «Abbiamo riscontrato errori materiali nelle schede contenute nel Piano relative alla nostra realtà - ha detto Alfredo Graziani ai consiglieri presenti nell'aula Etruschi della Pisana - Errori che senza dubbio hanno influenzato le scelte del Commissario. Uno per tutti, il dato sulla percentuale di rifiuto del ricovero dopo l'accesso al pronto soccorso: a noi risulta del 7,4% e non 28,7%».
Un'annotazione, a fronte di un uditorio attento a spese ed investimenti, sui costi sostenuti dalla Regione, non è certo stata fatta passare sotto silenzio da Graziani. «Senza dimenticare - ha aggiunto - i recenti investimenti convogliati sul nostro ospedale, per sei milioni di euro, che oggi ci consentono di avere sale operatorie nuove di zecca. Siamo coscienti dei sacrifici da fare, e per questo siamo pronti anche a rinunciare a qualche servizio, ma è indispensabile che il Pronto soccorso sia attrezzato con medici ospedalieri». La vicepresidente della commissione, Lidia Nobili (Pdl) ha definito "realistiche e percorribili" tutte le proposte emerse, ribadendo l'impegno della Commissione «a farsi portavoce di queste istanze presso la struttura commissariale». Alessandra Mandarelli (Lista Polverini), che guida la commissione della Pisana, ha tenuto a sottolineare: «La nostra priorità finora è stata quella di non creare inutili illusioni o cavalcare facili proteste, bensì costruire in tutta trasparenza un'ipotesi migliorativa di alcuni aspetti del Piano, nel pieno rispetto delle esigenze di bilancio chieste al Lazio dallo Stato e della domanda di salute manifestata dai cittadini e dai loro legittimi rappresentanti».
All'incontro hanno partecipato i sindaci dei comuni dove si trovano le strutture sottoposte a riconversione nella cosiddetta "Macroarea 4":  Magliano Sabina, Bracciano, Ronciglione, Acquapendente, Amatrice e il commissario straordinario di Montefiascone. «Le audizioni tenute oggi in Commissione - ha osservato al termine dei lavori Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e vicepresidente della commissione Sanità per la minoranza -  hanno confermato pienamente l'assurdità del piano di riordino ospedaliero di Renata Polverini».
E ha traccia un panorama a dir poco paradossale: «gli interventi d'urgenza saranno ancora più rischiosi, perché i pazienti del nord del Lazio dovranno affrontare trasferimenti in ambulanza o elisoccorso fino a Roma; anche interventi chirurgici banali, realizzabili in day surgery, richiederanno trasferte fuori provincia o addirittura in Umbria o in Toscana; per i pazienti anziani l'alternativa agli ospedali chiusi saranno le Rsa, a totale carico delle famiglie; verranno chiusi persino presidi ospedalieri già ridotti all'osso come quelli di Acquapendente e Ronciglione, con ricadute devastanti su territori con migliaia di residenti; infine, non c'è nessuna chiarezza sulla destinazione futura del personale medico e infermieristico degli ospedali da chiudere».

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