venerdì 29 ottobre 2010

"Se la politica sanitaria è risparmio, caccino i tecnici e assumano ragionieri". I Maglianesi contro la chiusura, anche in arabo

Proveremo pure a dirglielo in arabo. "Siamo contro la chiusura dell'ospedale", si leggeva ieri mattina in una scritta bilingue. Il cartello - rivela il "Corriere di Rieti" - è apparso in piazza Garibaldi sulla facciata di un palazzo. Lo ha messo alla finestra una famiglia Timido, per poi scomparire. Come scomparso è stato un altro striscione - come documenta Terra - con invece uno slogan di critica al sindaco Graziani. Tutto ciò mentre, sempre nella mattinata di ieri, il primo cittadino era a Roma, nelle stanze della Pisana per essere ascoltato dalla commissione Sanità del Consiglio regionale.
Questo il riassunto del suo intervento, per come lo ha riferito a "Il Messaggero". «Ho spiegato - ha raccontato Graziani - che Magliano il suo prezzo lo ha già pagato. Per la causa del risanamento  del deficit sanitario, abbiamo decisamente già dato: in fondo perdiamo 30 posti letto ed un reparto. Oltre non è veramente possibile spingersi. Sono i dati che parlano chiaro. Nel solo mese di gennaio 2010 il reparto di medicina del "Marzio Marini" ha contato 95 ricoverati.  Una parte maglianesi, ma la maggioranza provenienti dai comuni che circondano il nostro. Che sono tanti. Sono soprattutto le fasce più deboli, gli anziani ad esempio, chi non può fare spostamenti, ad avere diritto a curarsi. Dove le mandiamo tutte queste persone se l'ospedale chiude?».
Alfredo Graziani, che ieri a Roma si è speso anche in difesa del pronto soccorso (struttura che invero potrebbe sfruttare le sale operatorie nuove di zecca), ha ribadito che "tagliare" Medicina è sbagliato. Anzi, sbagliatissimo farlo sulla base di statistiche che neanche ci prendono. «Ora, se a dettare le ragioni politiche - ha detto il sindaco al "Corriere" - è solo il risparmio e si continuerà a ignorare la sfera del sociale con tutte le necessità specifiche del territorio, allora suggerisco alla presidente di licenziare i tecnici e assumere dei ragionieri».

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