martedì 12 ottobre 2010

La Polverini ha consegnato il piano al Governo un giorno in anticipo. Maglianesi si incatenano

Ha beffato tutti, specie chi le voleva contestare "a presa diretta" la firma del piano che chiuderà il "Marzio Marini". I tavoli di domani sul piano sanitario del Lazio infatti non ci saranno. La commissario Renata Polverini ha incontrato oggi, anziché domani come previsto, i tecnici del ministero per l'Economia in via XX settembre a Roma. «Abbiamo chiesto noi l'anticipazione ad oggi del tavolo di verifica del piano di rientro della sanità, previsto per domani - ha dichiarato al termine dell'incontro con il Governo - perché abbiamo voluto illustrare nel dettaglio il nostro piano e ci siamo voluti confrontare anche rispetto alla drammatica situazione dalla quale siamo partiti».
Il "tavolo" però resta aperto: «Così avrò la possibilità in questi giorni, come sto facendo, di incontrare i sindaci ed eventualmente raccogliere qualche indicazione». Il sindaco Graziani aspetta di essere convocato, ma i tempi stringono. La presidente della Regione ha inoltre dichiarato di essere soddisfatta «perché il tavolo sta andando bene, il lavoro che abbiamo fatto è apprezzato. Si tratta ora di trovare, appunto, la soluzione migliore che ci porti alla convalida del nostro piano di rientro». Ci vorrà qualche giorno per avere un giudizio, ma non moltissimo anche perché - ha detto - «abbiamo la scadenza del 31 ottobre entro la quale se il piano dovesse passare, si possono sbloccare in particolare la copertura dei fondi Fas e la possibilità di bloccare l'aumento delle aliquote». Circa l'apertura del tavolo di verifica al ministero dell'Economia, il capogruppo del Pd alla Regione, Esterino Montino ha dichiarato: «Finalmente lo ha capito, anche se è tardi. Bene l'operazione di questa mattina, ma ora chiediamo alla Regione un confronto con l'opposizione ed il territorio».
Stamattina, nel frattempo, ragazzi del comitato "Salviamo il Marini" hanno protestato contro la chiusura dell'ospedale di Magliano Sabina voluta proprio da quel piano in discussione al tavolo tecnico. Alcuni manifestanti si sono incatenati all'entrata dell'ospedale.
In quattro ore sono state raccolte oltre cinquecento firme contro la chiusura che vanno ad aggiungersi a quelle prese nei giorni scorsi. Nel corso dell'iniziativasono stati distribuiti volantini indicanti le prossime iniziative di mobilitazione in calendario e affissi diversi striscioni tra cui quello diventato ormai lo slogan dell'azione di protesta: "Senza il Marini siamo tutti morti".

Nessun commento:

Posta un commento