Disponibilità ad ascoltare le richieste dei maglianesi da parte del presidente del consiglio regionale umbro. Montino: "La Polverini sta espellendo dalla regione parte dei laziali"
«Si tratta di una decisione inevitabile - ha detto il sindaco Alfredo Graziani - non è una minaccia, ma quasi un obbligo se si continua a distogliere l'attenzione dal nostro territorio. Visto che con l'approvazione del piano di rientro gli utenti del Marini dovranno spostarsi per trovare assistenza sanitaria, vogliamo essere noi a poter decidere dove andare. Le soluzioni prospettate dal documento, rivolgersi cioè alle strutture di Civita Castellana o Rieti, sono entrambe impraticabili. Ci separano dal de' Lellis 90 chilometri di una tortuosa strada di montagna. Rispetto all'Andosilla di Civita è assurdo che ci venga detto di rivolgerci alla struttura se nel 2009 circa 1.600 persone che vivono nel Viterbese si sono rivolte al pronto soccorso di Magliano. Il Piano ci obbliga quindi a spostarci o verso Roma o verso le strutture umbre, e noi scegliamo la seconda soluzione. Ma decidiamo anche che se dovremo andare in Umbria per ricevere assistenza è all'Umbria che verseremo l'Irap». E' quanto riferisce oggi il Corriere di Rieti che oltre a riportare la presenza dei vicini Calvi ed Otricoli alla seduta straordinaria del consiglio provinciale al Teatro Manlio dell'8 ottobre, segnala che è "disponibile un incontro il presidente del consiglio della Regione Umbria, Eros Brega". Ma cosa ne pensa il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini di Todi, non è dato sapere.
Alla Pisana il capogruppo del Pd, Esterino Montino, osserva - sempre nel resoconto fornito oggi dal Corriere - che «Cinquecentomila persone tra donne, uomini, anziani e bambini per i quali cambierà in peggio il rapporto con il sistema sanitario e che diventeranno cittadini di serie B». Vengono espulsi dal sistema sanitario della propria Regione e questa, non è una frase ad effetto. Montino, facendo l'esempio dei cittadini di Acquapendente, di Amatrice, di quelli che avevano come punto di riferimento fino ad oggi l'ospedale di Magliano Sabina, di quelli della Bassa Pontina, sostiene come per loro sarà più facile utilizzare la sanità delle regioni confinanti come l'Umbria, l'Abruzzo, la Toscana e la Campania. Un fenomeno tecnicamente definito "mobilita passiva", ma che in realtà si traduce, per Montino, «in una semplice e radicale espulsione».
Sul fronte territoriale interno - ma quello di Rieti- come riferisce Il Messaggero, c'è da registrare, dopo il documento anti-decreto Polverini approvato dal consiglio provinciale venerdì a Magliano, una nuova presa di posizione del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che lancia una sua, personale, proposta. «Propongo una consulta di tecnici indicati da tutte le forze politiche e sindacali per redigere un Piano migliorativo in grado di ridefinire gli interventi che si andranno a determinare sulle strutture ospedaliere della provincia di Rieti». Un bel gesto per uno che potrebbe tacere - conclude Il Messaggero - visto il risultato ottenuto per il Grifoni.
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